[AmadeuX BiblioForum]
Clicca qui per andare al sito di Audioterapia, Musica ed elementi subliminali benefici
14/08/2025 - 17:21:26
    [AmadeuX BiblioForum]                                     Ip: 216.73.216.168 - Sid: 732517619 - Visite oggi: 16787 - Visite totali: 56.628.421

Home | Forum | Calendario | Registrati | Nuovi | Recenti | Segnalibro | Sondaggi | Utenti | Downloads | Ricerche | Aiuto

Nome Utente:
Password:
Salva Password
Password Dimenticata?

 Tutti i Forum
 Forums e Archivi PUBBLICI
 SUBLIMEN BiblioForum
 Le dimenticanze che ci rendono piu' intelligenti
 Nuova Discussione  Rispondi alla discussione
 Versione Stampabile Bookmark this Topic Aggiungi Segnalibro
I seguenti utenti stanno leggendo questo Forum Qui c'è:
Autore Discussione Precedente Discussione n. 19958 Discussione Successiva  

admin
Webmaster

8hertz

Regione: Italy
Prov.: Pisa
Città: Capannoli


24820 Messaggi

Inserito il - 27/06/2017 : 10:23:49  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Le dimenticanze che ci rendono piu' intelligenti

22 giugno 2017

Dimenticare non è una falla nella nostra capacità di ricordare, ma un processo che ci consente di trattenere solo le informazioni essenziali per adattarci in modo intelligente a nuove situazioni, tralasciando i dettagli inutili: è questo il nuovo modello che emerge da una revisione di studi sui processi di memoria e di oblio e da alcune sperimentazioni(red)

da lescienze.it

Dimenticare qualcosa è considerato un errore, un fallimento della nostra capacità di ricordare. Ma è davvero così?

Un gruppo di neuroscienziati dell’Università di Toronto, in Canada, propone in un articolo su “Neuron” un’interpretazione diversa: l’obiettivo della memoria non è conservare per molto tempo l'informazione più accurata possibile, ma conservare l'informazione più utile per prendere decisioni intelligenti.

"È importante che la mente dimentichi i dettagli irrilevanti e si concentri solo sulle informazioni che consentono di adattarsi al mondo reale”, ha spiegato Blake Richards, coautore della ricerca, articolata su esperimenti, su una revisione della letteratura disponibile sull'argomento e infine su un modello d'intelligenza artificiale elaborato per l'occasione.

Molte ricerche hanno già messo in evidenza che i meccanismi cerebrali che promuovono la perdita di memoria sono altrettanto importanti di quelli che ne consentono la conservazione. Uno di questi è l'indebolimento o l'eliminazione delle sinapsi, le connessioni tra neuroni, in cui sono conservati i ricordi.

Il secondo meccanismo, evidenziato dalla sperimentazione condotta presso il laboratorio di Paul Frankland, altro autore dell'articolo, è la generazione di nuovi neuroni a partire da cellule staminali. Via via che i nuovi neuroni vengono integrati nell'ippocampo, le nuove connessioni che si stabiliscono rimodellano i circuiti ippocampali e sovrascrivono nuovi ricordi, rendendo più difficile accedere a quelli più vecchi. (Questo processo, tra l'altro, può spiegare perché i bambini, nel cui ippocampo si producono nuovi neuroni a un ritmo elevato, dimenticano così frequentemente le informazioni.)

Può sembrare controintuitivo che il cervello impieghi così tante energie per crearne nuovi neuroni che vanno a discapito della memoria. Ma così non è: si tratta di un'organizzazione neurale funzionale, e lo dimostra il modello di intelligenza artificiale elaborato da Richards e colleghi, in cui ricordare e dimenticare sono due fasi di un unico processo che consente al soggetto di prendere decisioni intelligenti basate sulla memoria.

La prima fase, quella dell'oblio, ci consente di adattarci a nuove situazioni lasciando che vadano perdute le informazioni datate e potenzialmente confondenti. “Se stai cercando di orientarti nel mondo, un cervello costantemente oberato di ricordi conflittuali, è più difficile prendere decisioni sulla base di informazioni corrette”, ha spiegato Richards.

Un'altra possibile spiegazione del ruolo cruciale dell'oblio nel funzionamento della mente è che dimenticare facilita le decisioni permettendo di generalizzare le informazioni riguardanti gli eventi passati, e così di interpretare quelle degli eventi nuovi.

Infine, bisogna sottolineare il ruolo degli input ambientali: un ambiente in cui le condizioni mutano rapidamente può richiedere di ricordare meno: il cassiere di un supermercato che vede molti clienti tende a ricordare i loro nomi per poco tempo, un professionista che ha pochi clienti ricorderà i loro nomi in modo permanente.

http://dx.doi.org/10.1016/j.neuron.2017.04.037


  Discussione Precedente Discussione n. 19958 Discussione Successiva  
 Nuova Discussione  Rispondi alla discussione
 Versione Stampabile Bookmark this Topic Aggiungi Segnalibro
Vai a:



Macrolibrarsi


English French German Italian Spanish


[AmadeuX BiblioForum] © 2001-2025 AmadeuX MultiMedia network. All Rights Reserved. Torna all'inizio della Pagina