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 Soltanto amore
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Inserito il - 28/03/2017 : 09:56:01  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Soltanto amore


Sri Daya Mata

SOLTANTO AMORE

Casa Editrice Astrolabio

Roma

Prefazione di Chakravarthi V. Narasimhan
Sottosegretario Generale agli Affari e al Coordinamento
Inter-dipartimentali delle Nazioni Unite


Nel 1967 ho letto per la prima volta l'Autobiografia di uno yogi e sono
venuto così a conoscenza di Paramahansa Yogananda e del movimento della
Self-Realization Fellowship. Da allora ho seguito da vicino l'opera di
questa organizzazione. Ho avuto il privilegio di incontrare diverse volte
Sri Daya Mataji e alcuni dei suoi più devoti collaboratori. Ho inoltre avuto
l'opportunità di visitare il centro della Self-Realization Fellowship di
Encinitas, in California, dove Paramahansa Yogananda visse per molti anni.

Come ho già detto, è stato per me un privilegio incontrare Sri Daya
Mataji, perché in sua presenza non si può fare a meno di sentirsi avvolti
nell'aura spirituale di pace e di serenità che irradia. Fin da giovanissima,
Sri Daya Mata si sentì spinta a seguire gli insegnamenti di Paramahansa
Yogananda; evidentemente, la scintilla divina dell'illuminazione sprigionata
dal suo Guru l'aveva già toccata in giovane età. E` stata una delle prime
seguaci di Sri Yoganandaji e ne è ora la degna erede spirituale nel
diffondere il suo messaggio non soltanto in questo Paese e nel mio, ma in
tutto il mondo.

Questo messaggio di pace e di serenità interiore, che permette la
formazione di una personalità ben equilibrata e completa, è della massima
importanza ai nostri giorni. Viviamo in un'epoca tumultuoso e il ritmo dei
cambiamenti è davvero spaventoso. Persino nelle nazioni più progredite molti
si sentono insicuri a livello individuale, mentre nel terzo mondo esistono
povertà, bisogni e sofferenze inimmaginabili.

Per risolvere questi problemi è necessaria una filosofia nuova, fondata
sull'interdipendenza e sulla solidarietà a livello mondiale. Questo richiede
un atteggiamento decisamente diverso, non solo da parte degli organismi
politici che operano attraverso un'organizzazione internazionale come le
Nazioni Unite - che io ho servito per oltre diciannove anni - ma soprattutto
da parte dell'uomo comune.

Abbiamo bisogno, ora più che mai, di esseri umani dotati di una personalità
equilibrata e la via della realizzazione del Sé è un modo semplice e sicuro
per conseguirla.

Quando i primi astronauti arrivarono sulla luna, guardando verso la
terra esclamarono: "E` così bella!". Da quella distanza vedevano il nostro
pianeta nella sua totalità e non suddiviso in paesi, continenti o regioni
abitati da persone di razze e colori differenti. Se noi non siamo capaci di
vedere il mondo nella sua totalità, è poiché i nostri pensieri sono poco
elevati. Possiamo superare facilmente questa limitazione con un po' di
immaginazione che ci permetterà di sollevare lo sguardo al di sopra delle
ristrette divisioni che tendono a separarci, e di seguire gli insegnamenti
dei grandi santi e dei saggi che ci esortano a mettere in pratica l'amore,
la compassione e la tolleranza.

Il messaggio di Sri Daya Mataji è quindi di grande importanza e di
particolare rilievo in un'epoca di dubbi e di scetticismo. I suoi discorsi
pubblicati in questo libro si innalzano come un faro di fede e di speranza e
proclamano non soltanto l'unità della razza umana, ma anche l'unità
dell'uomo con Dio.


[...]

<La comprensione reciproca >

(Sri Daya Mata [1914-2010])

Casa madre della Self-Realization Fellowship
Los Angeles, California, 14 dicembre 1965

Dobbiamo comportarci sempre secondo la nostra vera natura di figli
divini di Dio.

Qualunque cosa gli altri facciano per ferirci, dobbiamo dare in cambio
perdono e comprensione. Se ci comporteremo in questo modo avremo il potere
di cambiare i sentimenti che gli altri hanno nei nostri confronti. Si
dovrebbe offrire a tutti con sincerità la mano dell'amore e dell'amicizia.
Quando quella mano viene colpita - ogni volta che viene colpita - dovrebbe
essere offerta di nuovo. Se qualcuno continua a respingervi, tenetevi in
disparte per un po' di tempo, ma continuate a inviargli in silenzio pensieri
amorevoli. Siate sempre pronti a tendere di nuovo la mano dell'amicizia,
quando se ne presenti l'opportunità.

Accettate gli elogi e le critiche senza emozionarvi in nessuno dei due
casi. Sebbene a volte possa essere difficile avere a che fare con persone
che ci criticano, dovremmo tenere conto di quello che dicono, se è
costruttivo. Certe volte è giusto cercare di spiegarsi, e fare ogni sforzo
per giungere a un'intesa, ma spesso dilungarsi in spiegazioni che possono
sembrare soltanto delle giustificazioni è una perdita di tempo. In questi
casi è più saggio limitarsi ad accettare in silenzio la situazione.

Il comportamento migliore è quello dell'umiltà divina cui si riferiva
San Francesco d'Assisi quando diceva: "Accetta in silenzio e senza
vendicarti i rimproveri, le critiche e le accuse anche quando sono falsi ed
ingiustificati ". Anche se ciò che si dice di noi è falso, anche se sentiamo
che è ingiusto, saremo spiritualmente nobilitati se lo accetteremo senza
discussioni e senza rancore. Lasciate il giudizio a Dio. Chi vuole conoscere
Dio deve prima di tutto sforzarsi di piacere a Lui, non agli uomini.

Il momento di spiegarsi, o il momento di tacere, dipende dalle
circostanze. Ma, in nessuna occasione, è il momento di vendicarsi. Lasciate
sempre che sia Dio a giudicare. Le Sue leggi sono giuste; quindi, nel senso
più alto, non abbiamo mai bisogno di difenderci.

Esisteranno sempre persone che ci lodano e ci capiscono, o che ci
denigrano e ci fraintendono. Dobbiamo prendere entrambi i giudizi per quello
che valgono. Il nostro ruolo è quello di sforzarci sempre di vivere la
verità nel modo migliore. Se ci rendiamo conto di avere fatto uno sbaglio,
dobbiamo immediatamente chiedere al Divino di perdonarsi, e quindi cercare
di correggerci.

E` inutile tentare di nascondere a Dio i nostri errori. Egli li conosce
comunque. Possiamo parlargliene con fiducia e cercare il Suo aiuto per
correggerli. L'immanenza di Dio fa di Lui un compagno divino, costantemente
presente, cui possiamo liberamente confidare i nostri sentimenti. Egli ci
vede così come siamo.

Come possiamo chiuderci nel nostro egocentrismo, quando sappiamo di non
essere niente senza di Lui. Una volta compreso questo, ha inizio in noi una
lotta continua per raggiungere ai suoi occhi la perfezione. Chi è
soddisfatto di sé non cresce più spiritualmente. L'egotistico
autocompiacimento è un grave peccato nei confronti del più alto Sé. Chiunque
smetta di lottare per migliorarsi si impoverisce spiritualmente.

Quando abbiamo torto, ammettiamolo. Non pensiamo di dovere avere sempre
ragione. Questo non è onesto verso noi stessi. Avere una determinata
opinione non la rende necessariamente giusta. Se qualcuno ci dimostra che
abbiamo torto, dovremmo essere pronti e disposti a cambiare. Questo è il
modo per crescere e per diventare comprensivi. Non sono necessarie lunghe
spiegazioni sui motivi del nostro sbaglio. Occorre semplicemente dire: "Mi
dispiace, avevo capito in un altro modo".


Le incomprensioni aumentano quando non si comunica

Quando qualcuno non ci comprende ed è arrabbiato, nulla di quello che
possiamo dire servirà a fargli vedere chiaramente le cose mentre si trova in
preda all'emozione. E` meglio attendere finchè il nostro presunto
antagonista sia calmo, e poi cercare di intendersi. Quando le persone
smettono di comunicare fra loro, aumenta l'incomprensione. Finchè c'è un
dialogo - non una polemica, ma una discussione aperta - c'è la speranza di
coltivare la comprensione e l'armonia.

E` importante non avere mai una mentalità ristretta. Il nostro Gurudeva
Paramahansa Yogananda non lo tollerava in coloro che cercavano la sua guida.
Chiunque desiderava stargli vicino doveva dimostrare di avere una mentalità
aperta e di essere ragionevole.

Nel cercare di comunicare con gli altri, dovremmo sempre controllare i
nostri moventi. Se col pretesto di cercare comprensione intendiamo soltanto
imporre le nostre idee, il movente non è onesto, e quindi è sbagliato.
Dovremmo sempre cercare sinceramente di comprendere gli altri, mettendo
momentaneamente da parte il nostro personale punto di vista per
immedesimarci nel loro modo di pensare. Dobbiamo comportarci così se
intendiamo comunicare efficacemente con gli altri.

Se cerchiamo la verità, e non semplici giustificazioni delle nostre
convinzioni, dobbiamo essere capaci di abbandonare temporaneamente ciò che
crediamo sia giusto, e vedere la questione con gli occhi dell'altro.
Lasciate che si spieghi. Poi, dopo aver ascoltato la sua versione ed averla
considerata imparzialmente dal suo punto di vista, potremo fare presente il
nostro parere. In altre parole, deve esistere un aperto scambio di idee. E`
probabile allora che entrambe le parti riconoscano di aver sbagliato, e si
rendano conto che la verità si trova ad un punto intermedio tra le loro
posizioni opposte.

Purtroppo, la maggior parte di noi si dà così tanto da fare per mettere
in evidenza il proprio punto di vista e per convincere l'interlocutore, da
non lasciargli neppure l'opportunità di esprimersi. Quando vi trovate in
difficoltà con qualcuno, dimostrategli sufficiente rispetto tanto da
permettergli di sfogarsi. Per quanto malevolo sia, per quanto si lasci
sopraffare dall'emozione, non interrompetelo. Lasciate che si sfoghi. Poi
rispondete con calma e gentilezza. Anche se stesse dicendo le cose più
sgarbate sul vostro conto, ascoltate rispettosamente e dite interiormente a
Dio: "E` così? Devo sapere la verità. Signore, se davvero sono così devi
aiutarmi a superare il mio difetto e a cambiare". Ma se quella persona
dovesse trascendere al punto di perdere la dignità ed offendere i principi
spirituali, e non soltanto il vostro orgoglio e il vostro ego, dovete
resistere, dovete diventare d'acciaio. Offendere i principi divini è
offendere Dio, e non dobbiamo mai rendercene complici. Gesù non difese mai
sé stesso, ma si mostrava forte, con le parole e coi fatti, quando la
giustizia era calpestata.

Per concludere, il nostro dovere quali figli di Dio in questo mondo è
di cercare la comprensione: comprendere noi stessi, gli altri, la vita e,
soprattutto, Dio. Questo mondo potrà essere un posto migliore soltanto
quando la comprensione regnerà nel cuore e nella mente dell'uomo. Gli esseri
umani devono imparare ad andare d'accordo gli uni con gli altri prima che
anche le nazioni possano sperare di farlo.


Come cambiare gli altri
Ashram della Self-Realization Fellowship
Hollywood, California, 19 maggio 1965

Non dobbiamo mai permettere che il comportamento degli altri ci privi
della nostra pace mentale. E` difficile rimanere mentalmente calmi e frenare
la lingua quando si è irritati dagli altri, ma nessuno può percorrere il
sentiero della vita con successo se continua a dire a tutti coloro che lo
infastidiscono come devono comportarsi. I consigli non richiesti creano dei
risentimenti terribili. Non dobbiamo cercare di imporre la nostra volontà o
le nostre idee a coloro che ci stanno attorno, a meno che essi stessi non
chiedano il nostro consiglio.

I neofiti sul sentiero spirituale appena provano un certo entusiasmo
per la ricerca di Dio, spesso fanno l'errore di voler cambiare il mondo
intero. Danno inizio a una rivoluzione spirituale in famiglia e compiono uno
sforzo imponente per convertire il marito, la moglie e i figli. E` molto
bello avere questo genere di fervore, ma provoca quasi sempre un senso di
antagonismo.

Paramahansaji diceva invariabilmente a tali entusiasti: "Prima cambiate voi
stessi; trasformate voi stessi e trasformerete migliaia di persone". Nessuno
vuole che gli si dica cosa deve fare, o meno che lui stesso non cerchi
aiuto. A nessuno piace essere costretto ad ascoltare dei consigli. Quando è
pronto per ricevere un consiglio, lo chiederà, e lo vorrà da coloro con cui
vive o che ama ed ammira, se si rende conto che nella vita di quelle persone
si è determinato un cambiamento positivo. Ma, finchè il cambiamento si
tradurrà soltanto in parole, o in pie azioni superficiali, il dubbioso
opporrà resistenza.

Siate un esempio di ciò che volete siano gli altri. Se avete la
tendenza a perdere le staffe, a rispondere male o ad usare parole aspre, se
rimproverate i figli in maniera irragionevole, se siete nervosi e facilmente
irritabili, pronti ad urlare e a parlare sgarbatamente, cambiate! Questo è
il modo migliore di cambiare chi ci sta attorno. E` difficile, ma ci si può
riuscire. I nostri sforzi dovrebbero essere diretti a fare di noi una
persona stimata e rispettata, le cui parole abbiano un peso, una persona che
parli mossa da saggezza e comprensione vere, mai dall'ira, dal nervosismo,
dall'invidia o dal desiderio di vendicarsi quando è stata offesa.

In India, un industriale di grande successo mi disse: "Sono scoraggiato
e turbato; ho ulteriori problemi con mia moglie e con i miei dipendenti. Con
loro uso sempre un tono brusco. Che cosa devo fare?".

"Vuole la verità, o vuole che le dica ciò che spera di sentirsi dire?".

"Voglio la verità".

"Bene", risposi, "Deve cominciare da se stesso. Lei è considerato un
tiranno, sia dai familiari che dagli impiegati. In conclusione, gli altri le
obbediscono non per amore, o per rispetto, ma perché usa la frusta. Di
conseguenza, non ottiene da loro il lavoro e la collaborazione che potrebbe
ottenere. Deve imparare a rilassarsi: smetta di essere così teso. Dedichi un
po' di tempo ogni giorno a rilassarsi; si conceda un po' di tempo per
pensare a Dio. Supponga che fra un istante la vita le sia tolta, o immagini
di essere già morto".

E` un esperimento dei più interessanti. Vi accorgerete all'improvviso che
tutte le vostre responsabilità non sono più vostre. Capirete quanto sia
importante preoccuparsi un po' di più del vostro futuro con Dio.

Poi gli dissi: "Se lo desidera, mentre sono qui, venga ogni pomeriggio
ad ascoltare il satsanga1 e a meditare con noi". Venne ogni giorno, e
meditammo e parlammo di Dio.

Due anni dopo - ero di nuovo in India - uno dei suoi impiegati mi
disse: "E` un altro uomo; molto più calmo e più paziente. Per questo ora c'è
maggiore distensione e maggiore armonia tra noi; riusciamo a lavorare
meglio, perché non siamo sempre tesi e nervosi". Questo è un esempio
meraviglioso di quello che il nostro Guru insegna sul sentiero della Self-
Realization Fellowship.

Finchè sarete nervosi e tesi con vostro marito, vostra moglie o i
vostri figli, essi reagiranno e si comporteranno in maniera analoga. Non può
essere altrimenti. Quindi, se volete un'atmosfera diversa a casa, sta a voi
prendere l'iniziativa. Non aspettatevi un cambiamento dall'oggi al domani
nell'ambito familiare; ciò accade raramente. Il cambiamento è un lento
processo naturale. Ed anche se non avvenisse mai, non sentitevi scoraggiati
o esageratamente preoccupati.

Guruji ci diceva: "Dio ha dato ad ogni essere umano un dono splendido: il
segreto dei suoi pensieri. Nel pensiero egli può vivere e creare
silenziosamente con Dio un rapporto di amicizia e di comprensione che
comincerà pian piano a manifestarsi nella sua vita intera, riflettendosi nei
suoi rapporti con la famiglia, la comunità, il mondo".

Anche se chi vi circonda non cambia in maniera percettibile, il cambiamento
che ha preso forma in voi vi rende meno vulnerabili al cattivo comportamento
degli altri.



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