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 Ci invecchia piu' la codardia che il tempo
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Inserito il - 27/12/2016 : 11:44:40  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Ci invecchia più la codardia che il tempo

Invecchia più la codardia che gli anni contenuti nelle rughe di un viso. Pesano più i sogni infranti per mancanza di decisione che un secolo racchiuso in uno sguardo e in una bocca che ha amato quando ne ha avuto l’occasione. Chi non ha tentato quando ha potuto per paura o per orgoglio sente un vuoto nell’anima, una spina nel cuore.

Parliamo delle occasioni perse. Un aspetto curioso che ci ripetono spesso è quello di “ogni giorno passano treni per chi sa aspettare” o “le opportunità tornano per chi esce di nuovo a cercarle”. Tuttavia, dobbiamo anche essere consapevoli del fatto che ci sono certe cose per le quali non vi sono seconde opportunità.

“Ci invecchia di più la mancanza di decisione che il tempo, perché solo gli anni raggrinziscono la pelle. La paura raggrinzisce l’anima”
-Facundo Cabral-

La codardia, la mancanza di coraggio o la paura sono fattori importanti che mettono funi ai nostri piedi e catene alla nostra mente. Tuttavia, invece di lamentarsi per le esperienze non vissute a causa dell’indecisione, è necessario vedere in un altro modo la nostra linea del tempo. Non c’è inizio né fine. Vi è un continuum e nuovi ri-inizi che dobbiamo saper integrare e favorire con adeguati focus psicologici.

Vi suggeriamo di apprenderli con noi in questo articolo.

Se è stata codardia, ormai fa parte del passato: bisogna avanzare

Forse si è trattato di codardia. Forse l’orgoglio ci ha accecato troppo dinanzi a quell’amore e, adesso, ci restano solo la voglia, il dolore e il pentimento. Magari era paura, una profonda paura di strappare le nostre radici, di superare i nostri limiti per avviare nuovi progetti, nuove vite che ci avrebbero resi più felici. Chissà…

Ad ogni modo, lungi dal cadere in una sorta di malinconia ossessiva del tipo “Cosa sarebbe stato della mia vita se…”, è necessario ristrutturare questo punto di vista in modo più completo. La “sindrome dei treni perduti” ha colpito o colpirà tutti prima o poi. Tuttavia, bisogna tenere a mente che i modelli mentali e le derive emotive ancorate allo ieri condizionano irrimediabilmente la qualità del nostro presente.

In un interessante articolo pubblicato sull’American Journal of Psychology, intitolato “Nostalgia: ritiro o supporto nei momenti difficili”, ci spiega che gli eventi passati, le delusioni o persino i treni che si lasciano scappare per indecisione agiscono su molte persone come “modelli inconsapevoli”. Ci determinano, limitano il nostro presente e condizionano irrimediabilmente il nostro futuro.

Non è appropriato, bisogna avanzare con sicurezza e saggezza.

Impostate la vostra vita in cerchi non lungo una linea retta

Peter Senge è un celebre economista, pedagogo e cattedratico dell’Università di Stanford, famoso per le sue teorie di sistemi e per un’impostazione più umana e flessibile sulle organizzazioni. Nonostante il suo lavoro si focalizzi sull’ambito imprenditoriale, le sue teorie risultano chiarificatrici e meravigliose anche se applicate al campo dello sviluppo personale.

Il dottor Senge propone quanto segue: smettere di intendere le nostre vite come linee rette. Intendere la vita come una linea retta porta, prima di tutto, a trascinare il passato nel presente e perfino a proiettarlo nel futuro. È ovvio che siamo tutto quello che abbiamo vissuto, tutto quello che ci è accaduto e persino quanto abbiamo sofferto. A volte, però, basta cambiare un piccolo schema di pensiero per vedere e sentire le cose in un altro modo.

Per porre fine ad un ciclo ed avanzare con maggiore integrità, dobbiamo chiudere dei cerchi. È nel cerchio di ieri in cui deve restare la codardia, la paura e i sogni infranti per creare uno nuovo. Ogni fase della nostra vita deve essere un cerchio nuovo e più forte nel quale integrare tutte le lezioni apprese. Lo spieghiamo più in dettaglio a seguire.

La vita è fatta di cerchi che formano una catena

Continuiamo con l’immagine di un continuum, ma adesso questa linea retta è formata da cerchi e ognuno di essi contiene una fase della nostra esistenza. È come una catena, come un gioiello di pietre preziose e di vari colori.

Se lo visualizziamo per un momento, capteremo la magia dell’idea. Per avanzare con maggiore disinvoltura, è necessario chiudere con coraggio ogni cerchio della nostra vita. Lo scalino successivo di questa catena inizia con un nuovo cerchio nel quale siamo artefici di quello che vogliamo aggiungere in esso.
Bisogna essere consapevoli del fatto che ci sono cose che dobbiamo abbandonare. Nei cerchi precedenti sono rimaste le persone che non torneranno, così come i progetti che non possiamo intraprendere. Tuttavia, dinanzi a noi si stende una nuova tela che merita di approfittare di quanto vissuto, visto e provato.
La codardia è rimasta per sempre in quei cerchi del passato. Adesso siete una persona nuova che si è permessa di crescere, che sta bene con se stessa e che, ci crediate o meno, è in movimento, continua a trasformarsi in qualcosa di meraviglioso se lo vorrà e se lo permetterà. Vale la pena provarci.

Di: Valeria Tiziano


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