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Introduzione al Buddhismo Theravada
Introduzione al testo di Guido Da Todi
(Sei dialoghi davanti al caminetto)
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Esiste, o monaci, un non nato, non evoluto, non fatto, non condizionato. Se non ci fosse questo non nato, non evoluto, non fatto, non condizionato, non si potrebbe scorgere via di scampo dal nato, evoluto, fatto, condizionato. Ma poiché, invece, c'è un non nato, non evoluto, non fatto, non condizionato, si scorge una via di scampo dal nato, diventato, fatto, condizionato (Itivuttaka, 43).
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- Introduzione -
La via del Buddha è una via di amore e di conoscenza, un viaggio senza meta, ma con una precisa direzione; un percorso dal malsano al sano, dalla malattia alla guarigione, dalla prigione delle abitudini e dell'attaccamento alla libertà dai confini, dalla reazione all'azione, dall'illusione alla realtà, dallo stato di sonno a quello del risveglio.
Il Buddha ci parla in tempi diversi e da luoghi diversi, con linguaggi diversi. Quello che viene detto è per il bene di chi ascolta, la parola del Buddha è pragmatica, terapeutica e la terapia che il Buddha indica non è mai sintomatica; non mira alla semplice eliminazione del sintomo, ma alla scoperta del problema e delle sue origini profonde, fino alla radicale estinzione del malessere e delle sue cause.
Il sentiero che il Buddha propone di percorrere non è un sentiero di fede; la realtà va svelata, il sentiero va percorso.
Il Buddha non è un liberatore, non è un Dio, non è un profeta e non farà il viaggio per noi.
Il Buddha indica la strada, invita al viaggio. Le sue parole non consolano, non illudono non promettono; le sue parole svegliano, risvegliano.
Tutto l'insegnamento del Buddha riguarda la realtà e la mente che la percepisce. Il Buddha ci parla di noi, di ciò che è più intimamente e più profondamente in noi; il Buddha parla di noi stessi, di ciò che siamo; ci da gli strumenti per dissipare il velo di illusione che ci impedisce di vedere e ci insegna a guardare, a percepire e conoscere in profondità.
Posare lo sguardo su un oggetto significa rimanere in superficie; guardare senza vedere nulla è guardare in profondità. O, meglio: guardare senza un soggetto che guarda e senza un oggetto che viene visto è vedere la realtà.
Cosa sono soggetto ed oggetto? Cosa è l'io, l'ego; chi o cosa percepisce in realtà? E cosa viene percepito?
Andare a fondo in questa ricerca e porsi la questione in modo autentico e senza preconcetti, senza risposte preconfezionate, significa non dare nulla per scontato ed iniziare un percorso di ricerca autentico, spregiudicato, senza giudizi e pregiudizi, ma aperto e sincero.
Il Buddha non dà la risposta, ma pone la domanda fondamentale e ciò che ci propone è lo strumento, la via, l'indicazione preziosa per giungere da noi stessi alla risposta, alla verità, alla realtà ultima ed infine alla guarigione radicale e profonda, al risveglio.
Ci sono molti modi per parlare del Buddhismo, e Guido sceglie appunto di parlare, non di scrivere, proprio come facevano i mercanti e i viaggiatori entusiasti che hanno contribuito a diffondere il Buddhismo oltre i confini dell'India; proprio come facevano i Bikkhu (monaci), nei primi tempi - ed il Buddha prima di loro - oltre 2500 anni fa.
Guido non è nuovo alle tradizioni spirituali d'Oriente, ma la scoperta della via del Buddha instilla nel suo eloquio un tocco di entusiasmo, di innocenza e di ingenuità, che, invece di essere occultate nel testo scritto, vengono, al contrario, evidenziate nell'espressione verbale, nell'oralità del discorso, tanto più che l'autore non si pone come maestro o guru, ma, come qualcuno che semplicemente ha scoperto un tesoro di così inestimabile valore che non può che essere condiviso e che sembra dire ad altri che hanno iniziato, o stanno per iniziare, un cammino di ricerca: “Venite, venite a vedere, ho trovato una pista per un antico e prezioso sentiero”.
La tradizione del Buddha è, infatti, una tradizione antica e si trasmette come un contagio positivo, fertilizzando e arricchendo le culture con le quali viene in contatto; è una rivoluzione dolce, non violenta; una diffusione ed una infusione di amore e di conoscenza.
Ci sono molti modi per parlare del Buddhismo, come dicevo, ma, in fondo, non si può che parlarne con il linguaggio dell'amore e della gentilezza e non si può che guardare a ciò che il Buddha ci indica con lo sguardo del principiante, dell'apprendista, del novizio:, uno sguardo vergine sul mondo e sulla realtà.
Molte sono le vie d'accesso al Dharma, e nessuna è migliore o peggiore delle altre; ma, ognuna è preziosa per chi la percorre.
Da qualunque porta siate entrati, ora siete i benvenuti.
Che ogni cosa sia propizia!
(Antonello Marzocchella - Rappresentante dell'Unione Buddista Italiana - www.buddhismo-napoli.it)
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- Introduzione dell'autore -
Ritengo interessante l'ascolto di questi Dialoghi - condotti, come al solito, con stile semplice ed amichevole - perché propongono una completa sintesi ragionata della Figura di Gotamo Buddha e del Suo Insegnamento, nell' aspetto storico e nei contenuti.
I Dialoghi offrono la possibilità - a chi non l'abbia ancora avuta - di comprendere e di assimilare la superba Dottrina alla liberazione dalla sofferenza, propria ed altrui, insegnata dal primo Uomo che riconobbe integralmente il problema del samsara (catena delle rinascite) e porse una soluzione definitiva all'umanità, che ne è imprigionata.
I metodi della meditazione samatha (quella usualmente adottata dalla maggior parte delle scuole mistiche ed iniziatiche di tutti i tempi, ma che non dà la libertà all'anima) e di quella vipassana (insegnata da Buddha, 2.600 anni fa, e che può, invece, affrancarci, sin dall'attuale reincarnazione) sono stati accuratamente analizzati e spiegati nei Dialoghi, assieme all'antichissima meditazione sul respiro; poi, lungo i millenni, divenuta l'Hong So.
E' ovvio che circa 10 ore di ascolto non riescono a immettere, in modo pieno e sovrano, nel “terreno di Buddha” e a riprodurre integralmente - salvo che ai predestinati - quel respiro di cosmicità genuina, posseduto dai veri monaci buddisti e dai seguaci della Via del Dharma, liberati dai cicli delle rinascite.
Tuttavia, credo che uno schema integrale e sostanziale della dottrina dell'Illuminato - seguita, oggi, non dimentichiamocelo, da oltre 500 milioni di persone, nel mondo - sia stato raggiunto. Ajahn Chandapalo, abate del monastero buddista Santacittarama, nella provincia di Rieti, scrisse a Guido, tempo fa: “Come il mare ha sapore di sale, in ogni goccia della propria acqua, così l'insegnamento di Buddha ha sapore di libertà in ogni suo concetto...”
L'autore si è sforzato di mostrare agli ascoltatori questa libertà, nella sua ultima fatica; e lo ha fatto con molto amore...
Possiate impadronirvi della chiave di volta delle 4 Nobili Verità e dell'Ottuplice Sentiero al Nirvana, assieme al sistema di auto-liberazione che Buddha ha insegnato 2.600 anni fa all'umanità e che ha portato fuori dalla ruota della sofferenza innumerevoli anime E divenire, così, delle donne e degli uomini felici!
(Guido Da Todi)
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Nota aggiunta:
- come per i precedenti audiolibri dell'autore, sottolineiamo che i testi che accompagnano i Dialoghi in MP3 non costituiscono - né vogliono farlo - un'opera letteraria, di per se stessi. Ma, rappresentano, soltanto, la riproduzione scritta, abbastanza fedele, di quanto esposto verbalmente nelle tracce sonore, contenute nel volume; ovviamente, con ogni pecca ed ogni imperfezione di stile, che caratterizzano tale tipo di prosa.
Proprio per questo, e ciò nonostante, riteniamo di avervi fornito un caldo e creativo strumento di assimilazione culturale - equiparabile a ben pochi altri.
I numeri tra parentesi, esposti con cadenza regolare, fra gli argomenti interni dell'indice di ogni Dialogo, indicano il tempo trascorso dall'inizio della registrazione sino ai contenuti così circoscritti.
Basterà, quindi, rintracciarne la corrispondenza digitale, in ore e minuti, indicata dal lettore audio che si utilizza, per ascoltare, a volontà, ogni brano prescelto.
---> NOTA: ---> L'opera "Introduzione al Buddismo Theravada" di Guido Da Todi, ---> compresi i brani MP3, è disponibilie a questo indirizzo: ---> https://goo.gl/yGqxC9
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- Indice del primo Dialogo in MP3 -
Introduzione ai Dialoghi (00,01) - L'Abate buddista del monastero Santacittarama, di Rieti (00,30) - Il suo parere sul buddismo - Buddha, il primo Uomo che risolse il problema della sofferenza e ne divenne medico universale (02.00) - “Analizzate la mia Verità, come l'orafo analizza l'oro” (02,29) - L'unica cosa che interessò Buddha fu di eliminare la spina della sofferenza nell'uomo (03,35)- Il Suo Insegnamento iniziò 2600 anni fa (06,00) - Qual è la fisionomia del dolore che Buddha venne a guarire (Dukkha) (06,10)? -Oggi esistono circa 500 milioni di buddisti sulla terra (07,85) - Cosa è il sangha? (08,15) - “Stiamo parlando di te, dei tuoi problemi, del tuo dolore, del tuo gruppo famigliare...”(09,45) - Le tue prossime rinascite (10,10) - Chi giunge alla rivelazione di Buddha, “era scritto dovesse giungerci” (11,35) - I due più grandi yoghi del tempo di Buddha, ai quali il Risvegliato negò la validità del loro insegnamento (14,00) - Buddha soddisfa il senso di incompletezza che ogni altra verità propone ai ricercatori (15,00) - Chi sperimenta la Dottrina di Buddha, può sperare di giungere alla libertà in questa sua stessa vita (16,25) - Cosa vuol significare e cosa porta la libertà di Buddha? (17,40) - Riscontrare la verità delle cose, da solo ed in maniera autonoma (19,00)- Non si abbandona nulla della yoga studiata, prima di conoscere Buddha; solo che Egli offre il tassello mancante a tutte le rivelazioni che lo precedettero - “Che il vostro cuore si riempia, quindi, di gioia!” - (21,00) - Studieremo, qui, la meditazione vipassana, che riesce a dare quanto non offre alcun altro metodo interiore (23,40)- La rovente “trappola di sofferenza”, in cui l'umanità è serrata, da millenni (24,00) - La tartaruga in mare, l'anello di gomma e l'incredibile dharma, che possiede l'umanità ad essersi incarnata tale (24,15) - La grande e gelosa occasione che essa ha, oggi, di trovarsi “sul Terreno di Buddha” (25,45) - Un Buddha non nasce per caso. Le sue centinaia e centinaia di rinascite preparatorie a quella finale (26,15) - Suddhodana, il padre di Buddha ed il suo regno - La madre di Buddha, Maya Devi [bella, come un giglio d'acqua] (28,00) -
La miracolosa nascita di Buddha, a Lumbini, tra gli Angeli (30,20) - I ciechi videro, i sordomuti udirono, la luce invase il mondo, gli zoppi camminarono, i fuochi degli inferni si estinsero...(31,00) - La profezia del Grande Veggente (34,00) - Siddharta significa” colui che ha realizzato il suo scopo” (35,30) - Le fonti tradizionali a cui ci si riferisce in questi dialoghi (37,30) - Il monastero buddista Santacittarama, in Italia, a Rieti, di tradizione Theravada - Cos'è la tradizione Theravada? (38,30) - I monaci buddisti di questo monastero (39,30) - Riferimenti storico-culturali della vita di Buddha (40,20) - I primi concili degli appartenenti alle comunità buddiste, dopo la morte di Buddha, per la stesura e la protezione del Suo Insegnamento (41,50) - Il “sentiero antico, già percorso dai completamente illuminati del passato”, che Buddha rivela di avere riscoperto ed offerto all'uomo (43,00) - Questo è il “solo sentiero che offra completamente la libertà” (43,30) - I “sei Buddha precedenti” a Gotamo e Quello che Egli indica, come Suo successore: “Maitreya” (39,90) - Questi dialoghi attingono alla più pura tradizione della Dottrina Buddista (44,20) - La natura ascetica ed austera della Tradizione Theravada [il Piccolo Veicolo], uno dei due rami del buddismo (47,10) - Il ricco contenuto, invece, del Grande Veicolo (Mahayana), il secondo ramo, presieduto dal Dalai Lama (49,00) - Caratteristiche formali delle due “scuole” (50,00) - Il buddismo tantrico (50,40) - I “tre canestri” della tradizione scritta buddista (52,40) - La trasmissione orale della Dottrina (54,00) - I monumenti di pietra, con i primi frammenti scritti della Dottrina, innalzati, 250 anni a.C., dal re hindu Asoka (54,00) - Il Canone originario, redatto in lingua pali (dialetto del sanscrito), nel primo secolo a.C. (55,00) - Perchè “canestri”? (55.40) - In cosa consistono queste tre raccolte dei Canoni buddisti? (56,15) - Spiegazione dettagliata delle raccolte (57,00) - L'ambiente protettivo, artificiosamente creato dal padre di Buddha, per proteggerlo, nella sua prima giovinezza, dai mali della vita (1,00) - Le parole che si riporta avesse detto Buddha, descrivendo questa sua esistenza dorata e lussuosa (1,01) - I preparativi per le nozze di Buddha (1,03) - I tornei fisici, le prove di intelligenza e di cultura a cui Egli venne sottoposto dai genitori delle potenziali spose, e nei quali sbaragliò guerrieri e guru famosi (1,04) - La moglie di Buddha, Yadosara e suo figlio (1,03) -L'Iluminato chiede al padre di uscire fuori dal palazzo dorato e di conoscere la vita che esiste, là, nelle strade, oltre ogni cinta protettiva (1,06) - L'apparizione dei 3 Messaggeri simbolici: la Vecchiaia, la Malattia, la Morte (1,07) - Cosa pensò, Buddha, dopo averli incontrati (1,09) - Il suo saluto alla moglie ed al figlio, prima della partenza, verso il mondo esterno, dove avrebbe cercato la soluzione definitiva al dolore umano (1,12) - Le tentazioni di Mara (la forza oscura del mondo), per trattenerlo dalla ricerca dell'ultimo sentiero alla libertà (1,13) - Siddharta ha 30 anni. Passeranno 5 anni, prima della sua definitiva illuminazione (1,13) - L'incontro di Buddha con i due grandi yoghi Alara Salama e Ramaputta ed il Suo rifiuto dell'insegnamento ricevutone, che non offriva la libertà finale. I due yoghi rappresentano simbolicamente il vertice della meditazione e dell'ascesi comune a tutti gli spiritualisti, prima che essi giungano alla Rivelazione dell'Illuminato (1,14) - Qual è il tassello finale, che manca? (1,18) - L'incontro di Buddha con i suoi cinque nuovi compagni di ricerca: gli asceti della sofferenza fisica (1,20) - La ricusazione di questa vita di ascetismo, dopo cinque anni di cilici e di digiuni (1,21) - La Sua vittoria sullo yoga, con il raggiungimento dei 4 massimi gradi di concentrazione meditativa (1,22) - La finale meditazione, ai piedi dell'albero di fico indiano. Il ricordo delle centinaia di migliaia di sue reincarnazioni passate, e dei cicli cosmici vissuti [prima rivelazione](1,23) - La realizzazione della grandiosa legge del karma, che determina gioia e dolore ad ogni universo, ed alle sue parti [seconda rivelazione] (1,25) - La visione dei mondi infernali e di quelli celestiali (1,26) - Il finale palesarsi dell'ultimo meccanismo di dolore umano e della chiave idonea a superarlo definitivamente [terza rivelazione](1,28) - Gli “inquinanti”, causa di ogni sofferenza individuale - La riscoperta dell'”antico sentiero, già percorso dai perfettamente risvegliati del passato”; ossia, l'Ottuplice Sentiero - (1,29) - “Il non nato, il non-sè; la suprema liberazione dalla morte, dalla sofferenza, dalla malattia, dalla vecchiaia; il nirvana” (1,32) - La decisione di Buddha di non rivelare l'ultima, sfolgorante verità sulla vita e sulla morte, a causa della sua difficile comprensione, da parte della media umanità (1,35) - L'intervento diretto di Brahma, che appare a Buddha, e Lo prega di desistere dalla sua decisione, in favore e per amore di coloro che, nel mondo, hanno solo “un leggero strato di polvere sugli occhi”; ma, sono pronti, però, a comprendere ed utilizzare l'ultimo meccanismo liberatorio della vita (1,38) - L'incamminarsi di Buddha verso l'umanità, per dare inizio alla sua missione incredibile (1,41) -
(Guido Da Todi)
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