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 La felicità dell'unione con Dio
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Inserito il - 07/04/2016 : 11:17:33  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
La felicità dell'unione con Dio

Le Chiavi Mistiche dello Yoga

di Guido Da Todi

Capitolo 44:

- LA FELICITÀ DELL'UNIONE CON DIO -

Stasera, amici miei, sono particolarmente felice. Ed ho pensato a voi
tutti. Ho desiderato che ognuno di voi venisse raggiunto almeno da un
minuto frammento della gioia sottile e bruciante che mi pervade l'animo.

Sono anche consapevole di quanto il presente mio messaggio possa rischiare
di sembrare quello di un individuo disattento alle cose reali della vita;
di un uomo leggermente squilibrato; forse, con il senso delle cose che gli
sfugge da sotto le mani...

Ma, tant'è. Siete dei cari amici, e se scoprirete che sono un pò balordo,
sono anche sicuro - in linea di massima - che non me ne vorrete. Oramai,
conosco quanto sia <benefico, ogni burbero> di questo salotto...

Ed allora mi lascio andare.

Le ragioni per cui sono intensamente felice? Per cui un irresistibile
brivido di gioia mi scorre lungo l'intera globalità dell'essere, sino alle
radici della mia più esterna fisicità?

Il senso della divinità!

È come quando vi sforzate, con grande impegno, di imparare ad andare in
bicicletta. E qualcuno regge sempre il sedile, dietro a voi; e poi vi
lascia soli, per un metro, o due. Ma, voi vacillate e perdete l'equilibrio.
E quello vi riafferra... Ecco, questo rappresentava, per me, lo sforzo di
unione al Signore, sino a poco tempo fa..

Esisteva? <Ma, certo che sì! Certo che esiste!> - mi ripetevo, sovente,
quanto osservavo, con una certa ammirazione, quel mulo testardo del mio io,
che puntava le zampe, quotidianamente, verso la Sua direzione! E mi
incuriosivano le sue <certezze> istintive verso qualcosa che, man mano,
attraeva anche me....

Tuttavia, anche allora, il palpito del mio cuore diventava più turgido; e
se si fosse potuto vedere il mio volto d'anima, lo si sarebbe scoperto
acceso di un rossore di gioia, quando - dopo ogni
<volontà di identificazione> - scaturiva la scintilla dell'unione.

Dio c'era. Eccome, se c'era! Ma, vi confesso che dovevo guadagnarmelo in
ogni istante della mia giornata.

Ma...oggi...oggi mi sono accorto, palesemente, sfrontatamente, spudoratamente
di qualcosa di nuovo che, confesso, già era nato in me, da diverso tempo;
solo, che non ci avevo fatto caso.

Intanto, <la constatazione> della Reale Presenza di Dio in tutte le cose!
Come spiegare, ciò?
La calda, adorabile, dolcissima e tenera pulsazione che, dall'ovunque, si
allaccia al tuo cuore, mentre cessa di essere tutto quello che esiste,
scorreva in me; e lo faceva da sola, senza che io mi sforzassi,
paradossalmente, di evidenziarla, di estrapolarla dalla vita.

Era (ed è) semplicemente lì. Bastava che io la guardassi; che ospitassi
questo silenzioso e fiammeggiante singulto d'amore che mi incendiò e mi
incendia il cuore, senza parlare....

Siete mai rimasti chiusi in casa - magari in campagna - quando, fuori, il
vento mugghia, e le fronde degli alberi scrosciano in ogni direzione, e, di
tanto in tanto, un lampo trafigge l'oscurità delle finestre, e, poi, il
brontolio del tuono si immerge in ogni cosa? Dopo un pò, magari, vi piace
rimanervene protetti nel vostro nido, e lasciate che il canto della natura
(perché, quello, è proprio un canto) faccia da sfondo subconscio alla
vostra serata.

Nella stessa maniera, mi sono <direttamente> reso conto che Dio mugghia,
scroscia, tuona costantemente sullo sfondo della mia, della nostra
coscienza.

Poco fa, tuttavia, ci siamo, per un attimo, <guardati negli occhi>....Ed è
stato il mio urlo più muto che potessi mai immaginare. È stato amore. È
stata gioia scatenante! Ma, di una natura - come dire
- dolcissima, controllata. Sapete, è come quando il sibilo di una corda
roteata, con un peso in cima, sempre più velocemente, diventa rapido, e
ancor più rapido; esso cambia, man mano che si esprime, facendosi sottile,
più sottile, ed ancor più sibilante. Sino a che - pur velocissimo - pare,
alla fine, tacere.

Così è l'unione con Dio.

Resta solo la gioia. Il riconoscere - senza più alcun alcun dubbio -
l'Antico Amico riapparso.

Resta l'estasi ad occhi aperti e con la coscienza lucida. Quella che io
provo ora, mentre amo ardentemente tutti voi, e vi vedo tutti immersi nella
Presenza Eterna dell'Uno, Vivente e reso Carne!

Che cosa è, amici miei, questa felicità concreta, che mi scorre dentro, e
dappertutto; e non cessa di vibrare e di pulsare nel mio petto e nel mio
cuore? Una illusione da mentecatto?

Ben venga, allora, il mondo delle illusioni! Chi scambierebbe una sola
pagliuzza dorata di questo Amplesso Divino, con le più geometriche e
squadrate arche di ogni altra presunta concretezza superiore?

Il <senso dell'Uno>, amici cari, è una realtà vivida e bruciante! È vissuta
e sperimentata - come ci insegna Arjuna - come la più sovrana delle
<tangibilità> spirituali!

Se qualcuno avesse il coraggio (perché ci vuole coraggio a
farlo!) di descrivere la propria comunione con la Voce del Silenzio; la
nota spiccata di intensità esistenziale che promana dall'Uno senza secondi;
il Suo profumo d'alito che ne ammanta di rugiada, come il tronco è cosparso
di resina, l'animo, mentre egli gioca in questo giardino di Dio, ebbene
molti discorsi metafisici e filosofici, centinaia di dispute etiche ed
estetiche comincerebbero a cadere fragorosamente sul pavimento del Tempio,
sbriciolandosi infine! E soltanto la Fiamma Pura, al centro delle cose,
emergerebbe, regale, ed inizierebbe ad ardere ogni animo.

Ora so che non resterò mai più solo. Che questa visione è destinata ad
ampliarsi, ed assorbire tutte le cose esistenti; e divenire esse stesse.

Fino a quando la gioia scaturirà direttamente dal cuore, sarà prova di
verità. Una verità che, intanto, appartiene a noi; in seguito, riusciremo a
dividerla con tutti i nostri fratelli.

È quanto ho cercato io di fare, sin qui, con voi!...


(Guido Da Todi)


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