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Inserito il - 24/10/2014 : 10:43:19
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Il caso Zepponi
di Antonio Bruno
Paola Giovetti segnala il caso di un uomo che pare dotato di straordinarie facoltà extrasensoriali. Si tratta del 56enne fiorentino Franco Zepponi.
Nonostante la vicinanza con Arcetri (.......:-))...... ) quest'uomo, da anni riesce a chiarire e risolvere da anni sia problemi interiori che concreti. Come ricorda la stessa Giovetti citando le parole di Zepponi, un toscano dalla parlata sincera ed il sorriso aperto, essere sensitivo non significa vivere in una condizione privilegiata, anzi impedisce spesso di vivere un'esistenza tranquilla e la vita ne viene profondamente plasmata.
Zepponi definisce la sua sensitività "Una finestra aperta su mondi sconosciuti" e spiega: "Il processo che utilizzo è sempre lo stesso: eseguo una profonda riflessione e sento che in me tutto tace, la mente non agisce ed io vago in uno spazio infinito; finchè un lampo improvviso illumina la mia coscienza ed io afferro un'idea, un'immagine, un ricordo, a volte anche un simbolo, attivando così la percezione. Poi altri elementi mi aiutano a mettere a fuoco la situazione. Esempio? Si segnala il caso di una giovane donna che si rivolse a Zepponi in uno stato di profonda depressione poichè le avevano diagnosticato una grave malattia e si era convinta che stava per morire. Zepponi "sentì" che la malattia non era affatto grave, anzi che non esistesse. disse, inoltre, che si sarebbe sposata presto e che dopo circa due anni avrebbe avuto un bambino. Tutto vero.
Altro esempio? Al padre di una ragazza rapita in Veneto che diede a Zepponi la fotografia della rapita, il sensitivo rispose, dopo profondo raccoglimento, che aveva la netta sensazione che la ragazza fosse tenuta prigioniera in un luogo buio, senza finestre, una sorta di galleria o caverna situata, però, in un paese. più esattamente in una località tra Padova e Vicenza, il cui nome comincia con la "T." Riguardo ai rapitori,
Zepponi vide l'immagine di un furgone bianco con sopra un'immagine pubblicitaria, vide un grande negozio di alimentari situato all'angolo di una strada con sopra un'insegna verticale formata da tre grandi lettere. Il negozio, quello dovi i rapitori si rifornivano, si trovava non lontano dalla prigione della ragazza. Zepponi racconta inoltre che all'improvviso si sentì sereno e che ebbe la sensazione che la ragazza sarebbe tornata a casa senza bisogno di pagare il riscatto. I fatti gli diedero ragione: la ragazza fu liberata in un paese chiamato Trevigiano, vicino a Padova, la prigione si trovava all'interno di un camion frigorifero ed esistevano anche il furgone con la scritta pubblicitaria ed il negozio di alimentari.
Altro caso? Una signora di mezza età mostrò a Zepponi la copia di un contratto che voleva stipulare e gliene domandò gli sviluppi. Dopo le consuete procedure di concentrazione, Zepponi si ritrovò in una grande stanza, certamente uno studio, e vide un uomo che metteva dei fogli dentro un grande libro preso da uno scaffale. La signora riconobbe dalla descrizione la sua casa, suo marito ed anche il grande libro (una raccolta rilegata di giornali d'epoca). Incuriosita, volle sapere di più. Zepponi si concentrò e disse che i documenti riguardavano una società che il marito aveva costituito con due soci all'insaputa della moglie. Percepì anche che c'erano degli utili da ritirare. Fu tutto confermato: in poche parole, il marito voleva "circuire" la moglie.
Anche con gli animali pare che le doti di Zepponi funzionino. Il sensitivo riusci, ad esempio, tenendone in mano i guinzagli, a rintracciare dei cani scomparsi a Senigallia, indicando il luogo esatto. Indicò la strada per ritrovarli ed i cani furoni ritrovati. Questi casi non possono essere liquidati in quattro e quattr'otto con le solite spiegazioni scettiche. Bisognerebbe studiarli a fondo, quindi certamente anche con verifiche effettuate scientificamente. E, soprattutto, farsi un po' guidare da quel buon senso interiore, quell'obiettività di fondo, che gli scettici "al cianuro" spesso non riescono nemmeno a concepire. Si prendano, ad esempio degli scienziati (possibilmente non del CICAP, che è un ente autoinvestitosi di compiti che nessuno gli ha ufficialmente affidato e che è totalmente inutile vista l'impostazione pregiudiziale di cui è intriso) e si prendano dei seri parapsicologi. Da qui inizi un lavoro d'equipe concertato insieme in cui si rispettano i reciproci ambiti ed in cui si è pronti, nel caso di schiaccianti evidenze in un senso o nell'altro, a rivedere le proprie posizioni di base.
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