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Inserito il - 09/07/2014 : 11:00:10
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Perché ho paura degli altri?
di Osho
Tratto da:"La vera saggezza" - di Osho - Tascabili Bompiani -
- Perché ho paura degli altri?
Solo se hai paura di te stesso, avrai paura degli altri. Se ami te stesso, ami gli altri. Se odi te stesso, odi gli altri. Perché nella relazione con gli altri ci sei solo tu rispecchiato: l'altro non è che uno specchio.
Quindi, qualsiasi cosa accada in una relazione, sii sempre consapevole che dev'essere già accaduta prima, dentro di te. Perché la relazione può soltanto amplificare, non creare: può soltanto mostrare e manifestare.
Se ami te stesso, ami gli altri. Se hai paura di te stesso, hai paura degli altri, perché venendo in contatto con gli altri comincerai a manifestare il tuo essere.
Siete stati condizionati, sia in Oriente che in Occidente, dovunque: cristiani, hindu, musulmani, giainisti, siete stati tutti condizionati a odiare voi stessi. Vi è stato continuamente insegnato che amare se stessi è male: "Ama gli altri. Odia te stesso".
Questo è pretendere una cosa assurda, impossibile. Se non ami te stesso, che sei il più vicino a te, come potrai amare qualcun altro? Nessuno ama se stesso... eppure cerca di amare gli altri. In questo caso il tuo amore non sarà altro che odio... mascherato, nascosto.
Io ti dico di amare prima di tutto te stesso, perché soltanto se l'amore accade dentro di te, potrà anche allargarsi agli altri. È come gettare un sasso in un lago silenzioso. Il sasso cade, affiorano delle increspature che poi si allargano progressivamente verso la riva opposta: si allargano, si amplificano sempre di più, ma il sasso deve essere caduto, prima di tutto, dentro di te. L'amore deve esserti accaduto. Devi amare te stesso; questo è un requisito fondamentale, che è assente in tutto il mondo. Per questo il mondo è in preda a una tale angoscia. Tutti cercano di amare, ma è impossibile amare, ne mancano le basi, i presupposti. Ama te stesso e poi, improvvisamente, ti troverai riflesso ovunque.
Sei un essere umano, e tutti gli altri esseri umani sono proprio come te. Cambiano soltanto le forme, i nomi, ma la realtà è la stessa. Va' un poco oltre, e anche gli animali sono come te. Le forme differiscono un poco di più, ma l'essere? A quel punto anche gli alberi diventano come te. Non fermeni va' ancora oltre; vedrai che le increspature si allargano: allora persino le rocce diventano come te, perché anch'esse esistono come te. L'esistenza è la stessa, è similare.
Questo è l'unico modo per amare Dio: comincia con l'amare te stesso e lascia che l'amore si allarghi. Non permettere che ci siano limiti. Procedi e va' oltre, ancora oltre... sino all'infinito. Ecco cos'è la preghiera, ecco cos'è la devozione. Ma se trascuri il primo punto, se il sasso non è stato gettato, continui ad aspettare e osservare, e le increspature non appaiono mai...
Non può partire da nessun altro luogo, può partire soltanto dal tuo cuore. Perché l'amore è un'increspatura nel cuore, una vibrazione nel cuore, una pulsazione, una condivisione di ciò che sei, di qualsiasi cosa tu sia; un intenso, profondo desiderio di raggiungere l'altro, di condividere il tuo essere e la tua gioia e la tua canzone.
Ma il tuo cuore è come morto, congelato, e ti è stato insegnato a condannare te stesso; ti è stato detto che sei brutto, cattivo, che questo è peccato: "Non fare questo, sei colpevole". Non sei capace di accettare te stesso, come potrai accettare qualcun altro?
È necessaria una profonda accettazione. Qualunque cosa e chiunque tu sia, è necessaria una profonda accettazione. Non soltanto accettazione, ma una gioia dell'Io sono". "Io", "Qui", "Ora", tutti e tre questi punti, il triangolo dell'essere, dovrebbero essere colmi di gioia. Non dovresti chiedere nient'altro. Non ci dovrebbe essere alcun "dovrebbe". Lascia cadere tutti i "dover essere" e il mondo intero è qualcosa di diverso. In questo preciso istante, pensi continuamente: "Dovrei essere questo e quello. Allora potrei amare ed essere amato". Il tuo Dio non è nient'altro che un grande giudice che ti guarda dai cieli dicendoti: "Comportati bene". Questo ti comunica un sentimento negativo nei tuoi confronti.
A poco a poco cominci ad aver paura, perché ti stai reprimendo. Se entri in relazione con qualcuno, la tua repressione potrebbe infrangersi e tutto potrebbe tornare ad affiorare in superficie. E poi? Dunque hai paura, paura di entrare in contatto con qualsiasi cosa, perciò rimani nascosto dentro di te. Nessuno sa quanto sei brutto, nessuno sa quanto sei arrabbiato, nessuno sa quanto sei pieno di odio. Nessuno sa della tua gelosia, della tua possessività, della tua invidia. Nessuno sa. Ti crei intorno un'armatura, vivi dentro di te. Non hai mai alcun contatto vero; in questo modo puoi gestire la tua immagine. Se avvenisse un contatto profondo l'immagine sarebbe destinata a infrangersi. La realtà, un vero incontro, la manderebbero in mille pezzi... è questa la paura.
Tu chiedi: Perché ho paura degli altri?
Hai paura perché hai paura di te stesso. Dunque dimentica quella paura, lascia perdere il senso di colpa che è stato creato in te.
I vostri politici, i preti, i genitori sono tutti specialisti nel creare sensi di colpa, perché questo è il solo modo in cui puoi essere controllato e manipolato. Un trucco molto semplice ma astuto per manipolarti. Ti hanno condannato, perché se fossi accettato e non condannato, se fossi amato, apprezzato e ti fosse trasmesso da tutte le parti che vai bene così come sei, sarebbe difficile controllarti. Come controllare una persona che è assolutamente a posto? Il problema non si pone nemmeno.
Perciò continuano a dire — i preti, i politici, i genitori che non vai bene. Una volta che hanno creato la sensazione che non vai bene, diventano i dittatori, devono dettare la disciplina: "Ora questo è il modo in cui dovresti comportarti..." Prima ti creano la sensazione che non vai bene; poi ti danno le indicazioni su come dovresti essere.
Ora sei qui con me, coinvolto in un esperimento totalmente diverso. Io non ho alcuna condanna in me, non creo in te alcun senso di colpa. Non dico: "Questo è peccato". Non dico che ti amerò soltanto se soddisfi determinate condizioni. Io ti amo così come sei, perché questo è il solo modo in cui una persona può essere amata. E ti accetto così come sei, perché so che questo è il solo modo in cui puoi essere. È così che il Tutto ha voluto che tu fossi. È così che il Tutto ha destinato che fosse.
Rilassati, e accetta, e gioisci, e la trasformazione avviene. Non arriva grazie a degli sforzi, arriva accettando te stesso con un amore e un'estasi così profondi che non vi è alcuna condizione, conscia, inconscia, conosciuta, sconosciuta.
Accettazione incondizionata... e improvvisamente ti accorgi che non hai paura della gente. Anzi, ne trai piacere. Le persone sono meravigliose, sono tutte incarnazioni di Dio. Magari dei Rin Tin Tin, ma pur sempre incarnazioni di Dio. Le ami tutte, e se le ami porti il loro Dio alla superficie.
Ogni volta che ami una persona, la sua divinità riaffiora. Succede perché, quando qualcuno ti ama, come fai a mostrare la tua bruttura? Semplicemente il tuo volto più bello emerge e, a poco a poco, il tuo volto sgradevole scompare.
L'amore è alchemico. Se ami te stesso la parte brutta di te scompare, viene assorbita, è trasformata. L'energia viene liberata da quella forma. Tutto ha in sé energia. La tua rabbia comporta molta energia, anche nella tua paura c'è molta energia, paralizzata e soffocata. Se la paura scompare, la forma cade, l'energia viene liberata. La rabbia scompare... altra energia viene liberata. La gelosia scompare... di nuovo altra energia. Tutte le cose che vengono chiamate "peccato" semplicemente scompaiono. Non dico che le devi cambiare, devi amare il tuo essere ed esse cambiano. Il cambiamento è un prodotto collaterale, una conseguenza. In questo modo, viene a essere rilasciata una tremenda energia... cominci a fluttuare sempre più in alto, più in alto, ancora più in alto, metti le ali.
Ama te stesso. Questo dovrebbe essere il comandamento fondamentale. Ama te stesso. Tutto il resto seguirà, ma questo è il fondamento.
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