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 La preghiera
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Inserito il - 20/06/2014 : 12:04:39  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
La preghiera

Tratto da" L'armonia nascosta"

di Osho


Pregare è difficile; diventare un prete è facile. Il prete è un uomo
che ha raccolto ogni informazione possibile sulla preghiera, ma
pregare è difficile. La preghiera è simile alla morte, perché fino a
quando non muori, come puoi invitare il Divino ad entrare in te?
Finché non diventi vuoto, come può entrare in te? Ma come possono le
parole essere preghiera?

La preghiera può solo essere un ascoltare profondo, non un parlare.
Devi essere silenzioso per sentire Dio. Devi essere così silente che
la silenziosa e immota parola di Dio possa entrare in te. In quel
silenzio si rivela il Divino.

La preghiera non è parlare, è ascoltare, essere attenti, passivi,
aperti, disponibili. La preghiera è femminile e un prete è un fenomeno
maschile. Un prete è aggressivo: fa qualcosa. La preghiera non è
affatto un fare, è un semplice essere ricettivi, è un semplice essere
aperti. Una porta è aperta e tu sei in attesa. È infinita pazienza e
attesa.

Quando senti: "Non sono nessuno", il primo seme di preghiera è entrato
in te. Quando senti: "Attraverso il mio sforzo non accade nulla", in
te lo sforzo cade. Nel momento in cui sei senza difese, la preghiera
compie in te un secondo passo. E in questo tuo essere indifeso non
chiedi nulla a Dio, quindi dirai: "Sia fatta la Tua volontà... non
ascoltare me, fai solo quello che tu vuoi, io sono pronto a eseguire".
Questa è preghiera.

Non si può imparare a pregare. Devi attraversare la vita a occhi
aperti, con un cuore comprensivo, così arriverai alla preghiera.
Questa preghiera sarà tua. Scaturirà dal tuo cuore, sgorgherà dal tuo
cuore. Le parole non hanno molto significato, ciò che conta è il cuore
che esiste dietro di loro.


- Mente e cuore -

Attraverso la mente puoi imparare molte cose, puoi dimenticare il
cuore, perché il cuore cresce attraverso l’esperienza, e la mente
attraverso cosa cresce?... attraverso il pensiero. E il pensiero è
semplicemente morte. Non c’è crescita attraverso il pensiero. E con la
mente puoi girare in tondo. La mente è solo un computer, un computer
biologico: raccoglie informazioni. La stessa cosa può essere fatta da
un computer molto meglio che dalla tua mente. Ma il cuore non è un
computer. Il cuore è completamente diverso dalla mente: non accumula,
non ha memoria, vive semplicemente momento per momento; risponde al
momento presente in modo vivo.


- La religione e la vita -

Esistono persone che non hanno una vita religiosa. Ne parlano e ci
pensano, ma non hanno una vita religiosa; ma se ascolti i loro
discorsi, ti sembrerà che siano persone religiose. La religione non ha
niente a che vedere col pensare e col parlare, la religione è qualcosa
che si riferisce all’esistenza. Sia che tu la viva, sia che tu non la
viva. E’ uno stile di vita, non una filosofia; non si tratta di teorie
su grandi questioni, ma di una profonda relazione con tutto ciò che la
vita implica.

Gli scienziati dicono che la vita è un miracolo, che non c’è motivo
perché esista Tra milioni e milioni di pianeti e di stelle, solo su
questa minuscola terra esiste la vita, e neppure da molto. Nessuno sa
perché, nessuno sa per quanto tempo esisterà, nessuno ne conosce lo
scopo, il destino, l’origine. Non si può dire nulla in proposito.

Un fiore è un miracolo perché è vivo. In questo universo morto, un
piccolo seme è diventato una pianta e quella pianta sta celebrando. E’
spuntato un fiore e tu inizi a pensare, a parlarne, a dire: "Com’è
bello! ", e ne perdi la bellezza, perché se fosse veramente bello,
diventeresti silenzioso. Ogni volta che si incontra qualcosa di
straordinario, vieni avvolto da uno stupore tale, da una meraviglia
infinita: come puoi parlarne? Parlare è profano. In quel momento
particolare è assoluta stupidità, ti lasci sfuggire quell’istante.

Rimani semplicemente silenzioso, bevi, mangia quel momento; aiuta il
fiore ad aprirsi dentro di te. In un modo sottile, la dualità di
soggetto ed oggetto si dissolve. Tu non sei più il soggetto, ed il
fiore non è più l’oggetto: i confini si incontrano e si fondono.
Improvvisamente il fiore è dentro di te e tu sei nel fiore, perché la
vita è una. Anche tu sei un fiore; la consapevolezza è una fioritura.
Ed anche un fiore è consapevolezza, è vivo.


- Consapevolezza -

Incontrati col fiore, non metterti a parlare e a pensare, in questo
caso saprai cos’è un fiore. Forse non sarai in grado di spiegare che
cosa hai conosciuto, forse non sarai in grado di creare una teoria sul
tuo sapere. Quando sai è difficile, molto difficile crearci sopra una
teoria. E’ un’esperienza così vasta, è così infinita, e le teorie
sembrano estremamente limitate. Forse non sarai in grado di fare della
filosofia, ma non è importante: sai che quello non ha alcun valore.

Questo è il punto in cui esiste il bivio che separa i filosofi e gli
uomini religiosi. I filosofi continuano a parlare ed a pensare, e gli
uomini religiosi continuano ad approfondire la loro esperienza, e
arriva un momento in cui sono semplicemente persi. Un filosofo alla
fine diventa soltanto un ego, mentre una persona religiosa è
semplicemente persa. Non puoi rintracciarla, non puoi sapere dove si
trova.

Non facciamo congetture arbitrarie sulle cose supreme.

Sperimentare, conoscere, amare, pregare, meditare... Ricorda, la vita
è un divenire, non è qualcosa di statico. E’ un movimento da
un’eternità all’altra. E’ sempre nel mezzo, sempre nel mezzo; tu
esisti sempre nel mezzo. E’ un movimento che non finisce mai, è sempre
vivo.

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