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 Fiori nel ... Cemento!
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Inserito il - 14/03/2012 : 10:12:14  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Fiori nel ... Cemento!

di Raffaele Riva

autore del libro "Che Fiore Sei?"
edito da L'Arcano Editore

°°°°

Il vivere in una grande città comporta senza dubbio uno sforzo di adattamento anche per quanto riguarda le piccole abitudini quotidiane, poichè le cose che sembrerebbero logicamente semplici e facili da attuare divengono dei veri e propri rebus e delle sciarade con cui confrontarsi e da cui facciamo dipendere quasi sempre la riuscita dell'intera giornata.

La scelta dell'ora giusta per raggiungere uno specifico punto della metropoli, il piano circa il percorso più idoneo da seguire, il momento più adatto per recarsi alla posta o in un altro particolare ufficio pubblico, il calcolo quasi "astronomico" circa la latitudine e longitudine più corrette per fare in modo di non perdersi ad un appuntamento, tanta è la folla che ci circonda e così via.

Quante sono le tattiche, le strategie di condotta cui ciascuno è costretto dalla freneticità degli impegni, dalla confusione del traffico mai domo o dall'impossibilità di basarsi su riferimenti certi a causa di orari che mutano in continuazione ?

Si arriva alla sera stremati nel fisico per la tensione accumulata nel tentativo di far fronte a tutte le incombenze e logorati nella psiche per il profondo senso di inutilità e di sconforto che spesso pervade colui che corre senza più capire bene il perchè, incapace di sottrarsi a quella che diventa una vera e propria tortura che non gli permette di provare nemmeno un briciolo di piacere nel compiere quelle azioni quotidiane, ormai trasformate in "terribili" riti da osservare non si sa bene in nome di chissà quale antica divinità : DEVO, il temibile Dio dei Nervi Scossi o SBRIGATI la Musa della Serenità Perduta !.

Non è facile muoversi in una grande città, nel dedalo intricato di "doveri" e di sollecitazioni che ci piombano addosso ad ogni secondo, senza darci requie.
La realtà però è che oggi, come scrive lo scrittore americano Saul Bellow

"Ne muoiono più di crepacuore", perchè la vera battaglia la stiamo combattendo contro noi stessi e persino il respiro si è trasformato nel suo profondo significato.
Inspirare ossigeno ed espirare anidride carbonica, nel nostro quotidiano è divenuto: Sospirare tranquillità, incamerare angoscia ed emettere collera!

Se è vero che la metropoli "tentacolare" e caotica contribuisce in misura notevole ad accrescere il nostro disagio, regalandoci suspense e thriller in ogni cosa che ci accingiamo a fare è altrettanto vero che non possiamo con faciloneria additarla come la causa dei nostri mali, della nostra negativa visione dell'esistenza.
Un signore di nome Edward Bach, mentre infuriava la prima guerra mondiale, scriveva "Conosci te stesso", riprendendo quell'antica e magica tradizione iniziata da Ippocrate, fondatore della medicina, che recitava la stessa formula in latino "Gnosce Te Ipsum" e che è alla base di un'esistenza più equilibrata ed armonica.

Paradossalmente, tutto ciò si rivela più difficile proprio in un periodo quale quello attuale, in cui si hanno più mezzi, più istruzione e si bombardati ogni giorno da messaggi che invitano al naturale, alla riscoperta di cure "dolci", di diete "fisiologiche", di prodotti biologici, di medicine erboristiche e di acque e tisane dal potere depurativo.
Un vecchio detto popolano recita: "Chi ha il pane non ha i denti", volendo intendere in questo caso come ad una grossa disponibilità di mezzi di cui si dispone, non corrisponde affatto un'eguale capacità di saperne fare il giusto uso, possedendo quella consapevolezza con cui si riesce a discernere cosa sia meglio per il proprio benessere.

In questo la filosofia alla base del metodo floriterapico del Dr. Bach è di grandissimo aiuto, poichè contiene un approccio olistico ed estremamente umano verso i disagi della persona, degli animali o delle piante.

Proprio chi deve confrontarsi giornalmente con i ritmi incessanti e stressanti imposti dalla routine in una megalopoli, riesce ad apprezzare le qualità e la dolcezza con cui agiscono questi rimedi floreali che rispettando il nostro essere, possono supportarci nel ritrovare la nostra smarrita via interiore.

38 tipi di gocce, ciascuna delle quali possiede un "messaggio" che ha la virtù di risvegliare un sopito sentire, le profonde energie bloccate del nostro Io e che possono essere una meravigliosa occasione per riprendere la strada verso il conoscersi, l'apprezzarsi ed il piacere di sentirsi vivo, come recita la formula matrimoniale, "nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia"!?!

Peraltro sarebbe estremamente facile e semplicistico concludere dicendo: "La città mi rovina, quindi vado a vivere in campagna!"

L'affermazione in sè, contiene una verità per quanto riguarda il bisogno dell'uomo di vivere in spazi aperti, tranquilli, godendo di piena libertà, però è anche vero che non tutti possono permettersi di realizzare tali disegni.

Inoltre è importante sottolineare come l'equilibrio interno e la visione positiva della vita non possa essere raggiunta certo con il solo cambiamento di ...residenza!
Se così fosse non si spiegherebbe come mai siano talmente diffuse ovunque persino nei paesi, magari sotto altre forme o mentite spoglie varie sindromi di natura depressiva e/o neurovegetativa.

Di fondo si può essere sereni con poco e con molto, in città o in un eremo, in un bosco o su una scogliera, in un ufficio o in uno studio, ma come in un quadro l'importante continua a rimanere l'interno, il dipinto, ciò che si avverte dentro e non certo la sola cornice.

E' più facile di quanto sembri: basta avere il coraggio e la volontà di "versare" ogni giorno qualche goccia, affinchè pian piano spuntino Fiori anche nel ...cemento!?!


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