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Inserito il - 27/02/2012 : 10:33:41
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Proteine animali nelle mense
24 febbraio 2012
Lo Stato italiano infatti impone i prodotti animali in tutti i pasti serviti. Il governo ha reso obbligatori i prodotti di origine animale nei menù delle mense scolastiche ed una direttiva simile è in preparazione per ospedali, asili, prigioni e ospizi.
L’Associazione L214, fonte delle informazioni di questo articolo, è molto attiva per contrastare questa situazione, al momento porta avanti in maniera forte e ben organizzata altre campagne: contro la schiavitù delle galline ovaiole, contro la produzione del foie gras… per non citarne che alcune.
Queste direttive obbligatorie vengono varate per creare mercato ai prodotti animali, un mercato sicuro, di lucro e sofferenza, dove le tonnellate di “prodotti” (parti di essere sensibili) hanno una sicura collocazione, da parte di ignari consumatori. Ma non tutti ci stanno, molti, moltissimi dicono NO!
Un decreto pubblicato sul Journal Officiel (il corrispondente della nostra Gazzetta Ufficiale n.d.r.) del 2 ottobre scorso impone la presenza delle proteine animali (carne, pesce, formaggio, uova) nei piatti principali di TUTTI i pasti serviti nelle mense scolastiche. In più ogni menù deve comprendere un latticino.
I Comuni che propongono ogni giorno un menù alternativo vegetariano (Strasburgo) o senza carne (Lione o Marsiglia) stanno commettendo un’infrazione. È anche una mazzata alle singole iniziative volte a far consumare più vegetali, iniziative zelanti, molto spesso isolate in realtà che si prendono più cura dei dettagli e che compiono maggiori sforzi per preparare da mangiare in maniera equilibrata, ricevendo questa amara ricompensa.
Come ben sappiamo il latte che si trova in commercio proviene dalle mucche e viene sottratto ai vitelli, legittimi fruitori di questo dono della natura a loro destinato. Invece le mucche vengono inseminate artificialmente ogni anno, il vitello viene tolto alle madri, ingrassato per qualche mese, reso anemico e inviato al macello, senza che in tutto questo processo ci sia stato niente di naturale. Uno scenario degno del più orrido film dell’orrore.
Ma queste sono le leggi di mercato: per continuare a consumare a questi ritmi solo una produzione di massa può essere messa in atto, solo un’industria può tenere il passo, allevamenti di qualsiasi tipo di animale, pesca indisciplinata ed indiscriminata, metodi che fanno subire le peggiori pene ad un immenso numero di individui.
Fra questi individui non ci sono solo gli animali, ma in maniera indistinta comprendiamo anche gli umani, perché in questa maniera l’obiettivo è quello di formare il gusto e le abitudini delle generazioni future, dando un modello alimentare nefasto, egoista e dannoso per tutti; in un pianeta dove un miliardo di persone soffrono di fame a diversi livelli è la cronaca di una morte annunciata.
La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea garantisce la libertà di coscienza, di pensiero, di religione e precisa che questo diritto comprende “la libertà di manifestare la propria religione o le proprie convinzioni, individualmente o collettivamente, in pubblico o in privato”. Nonostante ciò i bambini vegetariani o vegetaliani non avranno altra scelta che quella di mangiare pasti incompleti scartando le proteine di origine animale laddove possibile. Stesso destino accomuna i bambini che non mangiano certa carne per credo religioso.
Ma a che scopo tutto ciò ci si chiede? Questo regolamento è stato elaborato del Ministero dell’Agricoltura nell’intento di assicurare un equilibrio alimentare ai giovani, passando sotto silenzio, come se non esistessero, le proteine vegetali, facendo credere che la salute delle ossa passa necessariamente per il consumo di prodotti caseari e altre anacronistiche assurdità.
L’AFP – agence france presse (una specie di ANSA francese n.d.r.) il 21 gennaio cercava di mettere una toppa scusando il ministro dell’agricoltura Bruno Le Maire che avrebbe avuto la lodevole intenzione di aiutare il settore agricolo. Questo programma ha come obiettivo anche quello di frenare certi discorsi, come quello dell’ex-Beatles Paul McCartney, che in dicembre a Copenaghen ha auspicato una giornata a settimana senza carne per contrastare il riscaldamento climatico, appello che aveva suscitato le proteste degli allevatori.
L’Associazione L214, unitamente ad altre associazioni francesi, ha energicamente reagito contro questo decreto, scrivendo alle autorità, spedendo dei comunicati stampa ed organizzando delle proteste pubbliche (Parigi, Marsiglia, Metz, Lione); senza dimenticare le vie legali: un ricorso per richiederne l’annullazione è stato depositato il 2 dicembre davanti al Consiglio di Stato.
Le implicazioni sono enormi per gli animali, gli interessi economici enormi per gli industriali dei prodotti animali. Cerchiamo di far sì, tutti insieme, che gli animali non siano ulteriormente sacrificati inutilmente.
http://www.l214.com/
Fonte: promiseland.it
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