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 Evitare i calcoli renali rispettando il corpo
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Inserito il - 21/02/2012 : 10:34:25  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Per evitare i calcoli renali basta rispettare il proprio corpo

18 febbraio 2012

Tutto sommato i calcoli sono un fenomeno banale e facilmente evitabile, se soltanto uno sa rispettare il proprio corpo. Averli dentro il corpo è comunque una autentica iattura.

Quando i calcoli prendono di mira il sistema renale ed il canale uretrale, vengono chiamati Malattia di Bright, da Robert Bright, medico inglese (1789-1858) che definì per primo la nefrite cronica parenchimatosa (da parenchima, ossia da tessuto connettivale), patologia caratterizzata da sintomi dolorifici in zona fondo schiena e giù fino al retto e agli organi genitali, accompagnati da ansia ed ipertensione.

IL MAL DELLA PIETRA SI COMBATTE A TAVOLA E NON DAL FARMACISTA

La calcolosi renale viene anche chiamata nefrolitiasi e mal della pietra. I calcoli sono pietruzze, dalle dimensioni della sabbia polverulenta, che si formano mediante precipitazione delle sostanze solide dell’urina (acido urico e urati, ossalato di calcio, fosfato bicalcico e fosfati vari, carbonati, colesterina, cistina, ecc).

Un disordine tipicamente metabolico che si contrasta con opportune scelte alimentari. La parietaria e l’ortica sono piante particolarmente utili contro i calcoli.

I MAGGIORI RESPONSABILI

1) L’acido urico dei crostacei, del pesce, degli Omega-3 ittici, delle frattaglie, del fegato.
2) L’acido urico delle carni e di tutte le proteine animali.
3) L’acido urico del caffè, del the, delle cole, dei red-bull e simili.
4) Salse, sale, zucchero, integratori, farmaci, vaccini.
5) In minor misura, alcuni vegetali ricchi di ossalati tipo funghi, spinaci,piselli, rabarbaro.
6) Scarsità di movimento.
7) Disordini digestivi cronici del paziente e conseguente surriscaldamento gastrointestinale, con anemia della pelle e delle zone periferiche.
8) Inefficiente uso della pelle come strumento detossificante e come secondo rene.
9) Acque minerali dure e cibi cotti (dove i minerali dei vegetali, se cotti, ridiventano inorganici).

QUALI I RIMEDI?

1) Chiudere rigorosamente il rubinetto dei veleni in arrivo. Stop rigoroso agli acidi urici citati. Pertanto zero caffè e zero carni.
2) Aprire del tutto il rubinetto scarico dei veleni interni depositati. Mediante digiuni e semidigiuni, mediante cura dell’uva, cura delle ciliegie, cura delle arance (delle clementine e dei pompelmi), cura dei mirtilli, cura dei kaki, cura del centrifugato di carote, sedano e ananas. Mediante insomma aumento intensivo di frutta acquosa e di verdure crude.
3) Incremento delle verdure crude tipo carciofi crudi, finocchi, cicorie, tarassaco, germogli.
4) Utilizzo di zuppa di verdure (a cottura breve di 16 minuti) con cavoli, cardi, ortiche, malva, piantaggine, equiseto.
5) Movimento, esercizi aerobici, respirazione ritmata, e frequenti bagni per stimolare la circolazione.

RIGOROSA ELIMINAZIONE DEL CAFFÈ, DEGLI ACIDI URICI E DELLE CADAVERINE

Spero di essere stato chiaro. Serve urgente e radicale detossificazione dagli acidi urici, e non giochetti coi sintomi chiamati pietruzze o calcoli. Nessuna cura al mondo e nessun omeopata al mondo, per quanto bravo e volonteroso, potrà mai risolvere questi problemi.

Fin quanto il caffè non scomparirà del tutto dalla tua mente e fin quando ogni minima traccia di caffeina non sarà stata cancellata dal tuo sistema, continuerai a soffrire inutilmente.

La rigorosità in questi casi è la chiave di volta per la risoluzione del problema. Se non si rimuove la causa della malattia, con metodi naturali, non se ne salta fuori.

Autore: Valdo Vaccaro - valdovaccaro.blogspot.com

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