admin
Webmaster
    

Regione: Italy
Prov.: Pisa
Città: Capannoli
24810 Messaggi |
Inserito il - 03/01/2012 : 10:43:52
|
Ci sono 4 cose che non sappiamo del nostro mondo
28 dicembre 2011
Lo massacrarono. E avevano ragione, eh: Rumsfeld era il ministro della difesa della più grande superpotenza mondiale, impegnata in uno sforzo bellico dall’altra parte del pianeta in reazione al più spettacolare e letale attentato terroristico della storia del suo paese. È quindi perfetto il giudizio sintetico che ne dà Wikipedia: fu una dichiarazione elusiva e arrogante, ma diceva una cosa profondamente vera. Ci sono cose che sappiamo di non sapere. Foreign Policy ne mette in fila quattro, quelle che consideriamo meno scontate di altre: ma ce ne sono molte di più.
- Non sappiamo quanta gente vive in Libano. Non lo sappiamo perché quando il Libano ha fatto l’ultimo censimento nazionale era ancora il 1932: era una colonia francese. C’è una ragione per cui non se ne sono fatti più: quando il Libano divenne indipendente, nel 1943, cristiani e musulmani si divisero il potere – e i seggi parlamentari – sulla base di una proporzione 6-5, basata sui risultati del censimento del 1932. Da quel momento, però, ci sono ragioni e prove evidenti per considerare enormemente cresciuto il numero della popolazione musulmana sciita, e notevolmente ridotto il numero dei cristiani: che però mantengono ancora la metà dei seggi parlamentari. Un nuovo censimento minerebbe le fondamenta di uno stato già molto instabile, quindi i libanesi preferiscono continuare a non sapere quanti sono.
- Non sappiamo quanto petrolio viene estratto in Nigeria. È strano, no? Non è che non sappiamo quanto ce n’è sottoterra: non sappiamo quanto ne tirano fuori. La stessa società pubblica nigeriana che si occupa delle estrazioni ammette di non riuscire a garantire “la precisione al cento per cento”: e parliamo di uno stato il cui ottanta per cento delle entrate è garantito dalla vendita del petrolio. Com’è possibile? Il settore petrolifero nigeriano è corrotto fino all’osso: corruzione che produce assenza di responsabilità, assenza di responsabilità che produce ignoranza. Diverse società private estraggono più di quanto dichiarano – e più di quanto potrebbero – per sfuggire alla tassazione. Le rivolte nelle zone del paese più ricche di petrolio hanno fatto il resto: all’inizio degli anni Novanta centinaia di migliaia di barili sono semplicemente scomparsi.
- Non sappiamo quante testate nucleari ha la Russia. E questa potremmo pure capirla. La cosa strana è che probabilmente non lo sa per certo nemmeno la Russia. Sappiamo due cose: che ne ha quanto nessun altro paese al mondo, e che alcune sono scomparse. Perse. Non si sa chi le abbia. Dopo la fine dell’Unione Sovietica, infatti, tutto l’arsenale nucleare è stato riorganizzato e portato dentro i confini russi: molti analisti pensano sia praticamente certo che alcune testate si siano perse durante la transizione.
- Non sappiamo quanta gente ha ucciso il terremoto ad Haiti. Le stime sono svariate, dal trecentomila del presidente Préval al “molto sotto centomila” di un’agenzia di stampa olandese. La verità è che nessuno ne ha la più pallida idea. Che il conto delle vittime oscilli nelle prime settimane dopo la catastrofe è naturale. Il fatto che ad Haiti sia ancora incerto si deve alla debolezza del governo, che ha poche risorse, poca documentazione e scarso controllo del territorio. Quindi ci si è concentrati sulla protezione dei sopravvissuti, mentre i corpi dei cadaveri venivano accatastati e rimossi senza operare riconoscimenti e creare fascicoli, archivi. Alcuni cittadini hanno accusato il governo di voler gonfiare deliberatamente il numero delle vittime per attrarre più soldi dall’estero.
Fonte: ilpost.it
|
|