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 Alterato in laboratorio agente patogeno contagioso
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Inserito il - 23/12/2011 : 10:07:37  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Alterato in laboratorio un agente patogeno contagioso

22 dicembre 2011

Washington chiede il silenzio sugli esperimenti in Olanda e Usa sull'alterazione in laboratorio di un agente patogeno contagioso probabilmente letale per l'uomo

Non è una vera e propria censura ma un invito alla responsabilità. Per la prima volta in assoluto, alla comunità scientifica viene chiesto da un organismo governativo americano di non pubblicare alcuni dettagli sui risultati di esperimenti biomedici: potrebbero diventare una formidabile arma letale per terroristi desiderosi di scatenare immani epidemie.

Si tratta di esperimenti condotti in Olanda all'Erasmus Medical Center di Rotterdam e negli Usa all'Università del Wisconsin-Madison, che hanno portato alla creazione in laboratorio di un virus particolarmente pericoloso e aggressivo di influenza aviaria, in grado di trasmettersi da uomo a uomo. Lo scopo della ricerca, finanziata dagli Stati Uniti, era di verificare come il noto virus dell'aviaria H5N1 potrebbe evolversi e divenire una minaccia ancora maggiore per gli umani. Sin da quando è stato scoperto, nel 1997, circa 600 persone ne sono rimaste infettate, e otre la metà di esse sono morte. In massima parte l'avevano contratto in Asia da volatili.

Ora, gli scienziati sono riusciti ad individuarne una mutazione molto più contagiosa che può trasmettersi agli umani semplicemente attraverso le vie aeree e così è scattato l'allarme al National Science Advisory Board for Biosecurity. L'organismo, che dipende dagli Istituti Nazionali per la Sanit. americani, non ha certo alcun potere di veto sulle pubblicazioni, ma ha comunque chiesto alle autorevoli riviste scientifiche 'Naturè e 'Sciencè di omettere alcuni dettagli fondamentali nel riferire degli esperimenti.

Il direttore di Science, Bruce Alberts, si è detto in linea di principio d'accordo, ma ha posto come condizione che il governo crei un sistema per far giungere comunque le informazioni non pubblicate agli scienziati per le loro ricerche. «Non la chiamerei censura», ha detto il dottor Alberts citato oggi dal New York Times, che ha parlato piuttosto di senso di responsabilità della comunità scientifica di fronte ad un virus «estremamente pericoloso».

Il dottor Antony Fauci, responsabile dell'Istituto nazionale per le malattie infettive, ha dal canto suo affermato che presto dovrebbe essere operativo un sistema per la diffusione delle informazioni sensibili agli scienziati e alle case farmaceutiche che «ne hanno un legittimo bisogno». Il dottor Alberts è però consapevole che la decisione di non pubblicare alcuni elementi è molto delicata: «Si tratta di fissare un precedente, e dobbiamo essere molto attenti a quale sarà», ha affermato.

In realtà, rileva il Nyt, alcune delle informazioni sui risultati delle ricerche in questione sono già stati diffusi in convegni scientifici e relativi articoli sono stati scritti ad altri ricercatori per approfondimenti, pertanto alcuni temono che potrebbe non essere possibile tenere riservati parte dei dettagli potenzialmente pericolosi. Il dottor Fauci però esprimere ottimismo. «Ritengo che in questo caso ci sarà una cultura di responsabilità», ha affermato. Aggiungendo poi più cautamente: «Almeno lo spero».

Fonte: lastampa.it
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