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Inserito il - 21/11/2011 : 11:12:40
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Neutrini sempre più veloci della luce
venerdì 18 novembre 2011
Arrivano conferme circa la scoperta delle capacità superluminari delle cosiddette "particelle fantasma". I neutrini viaggiano più veloci della luce, ripetono gli scienziati del CERN, e ora c'è una possibilità di errore in meno
Roma - La scoperta dell'esistenza di neutrini capaci di viaggiare più veloci della luce fatta nei laboratori del Gran Sasso continua a far discutere, e lo farà ancora di più ora che arriva una nuova conferma alla validità delle misurazioni iniziali. Le "particelle fantasma" continuano a mettere in mostra capacità superluminari, dicono dal CERN, mentre la comunità scientifica internazionale attende nuove verifiche di quella che potrebbe rappresentare una scoperta senza precedenti nella storia della fisica moderna.
Il fisico Antonio Ereditato e colleghi hanno raffinato le modalità di esecuzione degli esperimenti nell'ambito del progetto Opera (Oscillation Project with Emulsion-tRacking Apparatus), rispondendo e apparentemente confutando almeno una delle obiezioni sollevate dagli scienziati-osservatori: vale a dire la presenza di errori nei test dovuti all'utilizzo di neutrini dalla durata vitale relativamente alta.
I neutrini "sparati" dal CERN verso il laboratorio del Gran Sasso, infatti, erano stati generati in modo da durare 10 milionesimi di secondo: un tempo 160 volte più lungo della differenza misurata tra la distanza coperta dai neutrini e quella dei fotoni nello stesso periodo di tempo (60 nanosecondi).
Gli scienziati hanno dunque configurato l'acceleratore del CERN in modo da generare e sparare neutrini dalla durata vitale molto più breve, hanno ripetuto gli esperimenti di Opera per 20 volte e hanno ottenuto esattamente gli stessi risultati iniziali: i neutrini viaggiano una manciata di nanosecondi più velocemente dei fotoni.
"Così rafforziamo la scoperta iniziale ed eliminano alcuni possibili errori sistemici che in teoria avrebbero potuto influenzarla", dice Ereditato commentando gli ultimi esperimenti sui neutrini superluminali. Tuttavia "dobbiamo continuare a essere molto prudenti", avverte lo scienziato, "dobbiamo ancora attendere conferme indipendenti". Appuntamento dunque al prossimo anno con gli esperimento statunitensi (Minos) e giapponesi (T2K) per verificare la necessità di riscrivere parte della teoria della relatività di Albert Einstein.
Alfonso Maruccia
punto-informatico.it
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NEUTRINI PIU' VELOCI DELLA LUCE, NUOVI TEST LO CONFERMANO
11:01 18 NOV 2011
(AGI) - L'Aquila, 18 nov. - Nuovi test realizzati ai Laboratori Nazionali dell'Infn (Istituto nazionale di fisica nucleare) del Gran Sasso dalla Collaborazione Opera, utilizzando dei particolari fasci di neutrini (molto piu' brevi nel tempo e distanziati) inviati dal Cern di Ginevra, hanno confermato i risultati resi noti a settembre sulla velocita' dei neutrini, 60 nanosecondi piu' veloci della luce. I nuovi test sembrano escludere una parte dei potenziali errori sistematici che avrebbero potuto essere addebitati alla misura precedente.
"Una misura cosi' delicata che ha profonde implicazioni per la fisica, richiede un eccezionale livello di approfondimento - commenta Fernando Ferroni, presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare - l'esperimento Opera, grazie al particolare adattamento dei fasci di neutrini del Cern, ha realizzato un test importante per la consistenza dei suoi risultati. Il risultato positivo dei test ci rende piu' fiduciosi sulle misure, anche se la parola decisiva puo' essere detta solo dalla realizzazione di esperimenti analoghi in qualche altra parte del mondo".
Il 17 novembre la Collaborazione Opera ha sottomesso il paper sulle misure della velocita' dei neutrini alla rivista scientifica JHEP e, contemporaneamente, al sito ArXiv.
Quest'ultimo lo mettera' on line nelle prime ore di oggi Il periodo passato dal seminario tenuto il 23 settembre scorso al Cern e' stato utilizzato sia per preparare un preprint piu' "leggibile" - incorporandovi suggerimenti arrivati dalla comunita' scientifica - sia per verificare ulteriormente i principali argomenti dell'analisi dei dati, sia per condurre nuovi test con i particolari fasci di neutrini dal Cern.
Questi fasci sono caratterizzati da una migliore definizione del 'tempo di estrazione' dei protoni. I 'pacchetti' di neutrini, cioe', sono lunghi solo 3 nanosecondi e spaziati gli uni dagli altri di 524 nanosecondi. Molto piu' stretti e separati rispetto a quelli della misura annunciata a settembre: in quel caso i fasci duravano 10.500 nanosecondi e erano distanziati da 50 milioni di nanosecondi. Questi nuovi test hanno permesso di prendere una misura piu' accurata della velocita' dei neutrini utilizzando peraltro una minore intensita' dei fasci.
In questa fase Opera ha collezionato 20 eventi analizzati individualmente: altri potranno essere registrati nei test previsti per il 2012. Questo traguardo e' stato reso possibile da una stretta collaborazione con il team del Cern che lavora sugli acceleratori. La Collaborazione Opera continuera' a prendere dati nel corso del 2012 anche utilizzando al Cern un nuovo rivelatore di muoni collocato dietro l'assorbitore di adroni che consentira' di realizzare ulteriori studi indipendenti.
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