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Inserito il - 01/09/2011 : 11:07:06
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Aloe vera
L'Aloe vera (sin. Aloe Barbadensis Miller) è una pianta succulenta della famiglia delle Aloeacee che predilige i climi caldi e secchi.
Morfologia
È una pianta carnosa perenne a portamento arbustivo, alta sino ad 1 m.
Foglie
Sono disposte a ciuffo, semplici, lunghe 40-60 cm, lungamente lanceolate, con apice acuto, presentano cuticola molto spessa e sono carnose a causa degli abbondanti parenchimi acquiferi presenti al loro interno. Presentano spine solo lungo i lati.
Fiori
Scapo fiorifero che si innalza dal centro delle foglie, costituito da un'infiorescenza a racemo con asse ingrossato. Sono di colore dal giallo al rosso. E' una pianta autosterile, si riproduce perciò solo con l'impollinazione incrociata, in quanto i fiori maschili e quelli femminili della stessa pianta non si incrociano tra loro.
Frutti
Sono costituiti da una capsula loculicida.
Coltivazione
In Europa, le uniche coltivazioni di una certa estensione si trovano in Spagna. Ne stanno sorgendo anche in Italia meridionale, ma sono ancora di dimensioni limitate. Le coltivazioni spagnole, essendo la Spagna membro dell'Unione Europea, sono obbligate a rispettare norme di produzione molto più stringenti rispetto agli altri Paesi, garantendo così un prodotto di qualità migliore.
Nel mondo, l'aloe è coltivata in Africa, Australia, America settentrionale, America centrale, Russia, Giappone.
Spagna, Grecia e Israele possono attualmente essere considerate le migliori zone di produzione e approvvigionamento al mondo[senza fonte].
Moltiplicazione
La moltiplicazione dell'aloe avviene per seme o per divisione dei polloni che si formano alla base della pianta.
Uso
L'uso dell'aloe è molto antico, come testimoniato dal testo cuneiforme di alcune tavolette d'argilla ritrovate sul finire dell'Ottocento da un gruppo di archeologi nella città mesopotamica di Nippur, nei pressi di Bagdad, Iraq, e databili attorno al 2000 a.C. Nel testo si legge "... le foglie assomigliavano a foderi di coltelli". Da questa osservazione di archeo-botanica si evince la conoscenza da parte degli Assiri della pianta e di alcune sue proprietà, e il loro impiego della varietà di aloe barbadensis Miller, meglio nota come Aloe Vera.
Lo studio sistematico di questa pianta tuttavia iniziò solo nel 1959, grazie a un farmacista texano, Bill Coats, che mise a punto un processo per stabilizzare la polpa aprendo la strada alla commercializzazione dell'aloe senza più problemi di ossidazione e fermentazione. Parallelamente il governo americano dichiarò ufficialmente le proprietà curative di questa pianta per il trattamento delle ustioni. Da allora gli studi sull'Aloe sono molto attivi in tutto il mondo.
Da un punto di vista chimico, si possono distinguere tre grandi classi di componenti nell'aloe: gli zuccheri complessi - in particolare glucomannani tra cui spicca l'acemannano - nel gel trasparente interno, con proprietà immuno-stimolanti; gli antrachinoni nella parte verde coriacea della foglia, ad azione fortemente lassativa, e svariate altre sostanze di grande valore nutritivo, antinfiammatorio, antimicotico, analgesico[senza fonte], come sali minerali, vitamine, aminoacidi, acidi organici, fosfolipidi, enzimi, lignine e saponine...
Presunte proprietà medicinali
Rigenerante: stimola la crescita dell'epitelio sulle ferite; Proteolitica e cicatrizzante: dissolve e assorbe enzimaticamente le cellule morte o danneggiate, stimolando il processo rigenerativo; Antiinfiammatoria: accompagna e aiuta a superare il processo infiammatorio; Antipiretico: dà sollievo al bruciore da scottature, infiammazione e febbre; Umettante: è idratante, favorendo la ritenzione di acqua nei tessuti della pelle; Analgesica: dà sollievo al dolore, anche in profondità; Fungicida: ostacola la crescita dei funghi; Virostatica: ostacola la crescita dei virus; Batteriostatica: ostacola la crescita dei batteri; Emostatica: riduce la fuoriuscita di sangue nelle lesioni; Antiprurito: dà sollievo nel prurito; Disintossicante: aiuta la disintossicazione del corpo dalle impurità delle tossine; Proprietà antitumorali (vedi anche Aloe arborescens) [modifica] ControindicazioniL'aloe vera contiene l'aloina, una droga antrachinonica con effetto lassativo e irritativo del colon e (si ritiene) abortivo in gravidanza. Per questo motivo è sconsigliato assumere per bocca preparati a base di aloe vera prodotti in modo artigianale.
Distribuzione e habitat
Africa settentrionale, Arabia, Madagascar, regioni desertiche, moldavia (shishkani), Messico, Santo Domingo,Cuba.
Bibliografia
Alessandro Bassetti e Stefano Sala. Il grande libro dell'aloe. Trento, Zuccari, 2003. ISBN 88-900309-8-4.
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Secondo le indicazioni del Ministero della Salute e la farmacopea ufficiale F.U. IX l'aloe si usa come purgante. Entra anche nella preparazione del fernet e di altri prodotti alimentari, di cosmetici (in forma di Aloe-vera-Gel) ed è molto usata in veterinaria.
L'uso è controindicato negli stati di gravidanza (abortivo), durante l'allattamento e in ilei di ogni genere.
Uso popolare e come fitoterapico
Nella tradizionale medicina popolare l'aloe barbadensis e l'aloe capensis vennero usati come lassativo / purgante per costipazioni acute. Si usava il succo inspessito delle foglia (aloina) o la polvere essiccata che è ancora officinale secondo F.U. IX.
Come polvere e come unguento, l'aloe si usa ancora nelle ferite e negli eczemi, visto che è stata riscontrata una sua funzione antisettica.[1]
Negli anni 80 del secolo ventesimo l'industria cosmetica ha scoperto l'utilità dell'uso del succo fresco delle foglia, che dispone di proprietà rinfrescanti e blandamente idratanti, antiinfiammatori e battericidi, se pplicato sulla pelle. È quindi usato come ingrediente a buon mercato di tanti prodotti cosmetici (sapone, emulsioni per il viso eccetera).
Nei primi anni del ventunesimo secolo è diventato un principia attivo di moda negli ambienti del fitness e del wellness, classico esempio di una medicina spinta dal marketing[senza fonte]: viene aggiunto a vari prodotti (in forma di "Aloe-vera-Gel"), dalla carta igienica ai detersivi fino allo yogurt come "toccasana" contro tutti i danni e i malanni della civiltà.
Questo è almeno obsoleto per quanto riguarda la somministrazione orale, perché la cuticola della foglia e le spine contengono degli antrachinoni (sostanza di quasi tutti vegetali lassativi), praticamente assenti nel gel interno, che a lungo ledono irreversibilmente i gangli neuronali che controllano la motilità intestinale e li rende "pigri". Anche piccole dosi (a ca. 50 mg appare l'effetto) a lungo sono lesive.[senza fonte]
La commissione E del Ministero tedesco per la Salute scrive:
Indicazioni: Stati patologici che richiedono una evacuazione con feci molli ad es.:
ragadi anali, emorroidi, interventi chirurgici anorettali, occlusione intestinale.
Controindicazioni: gravidanza (abortivo), allattamento, ilei di qualsiasi origine.
Effetti collaterali: in caso di abuso o uso cronico: perdita di elettroliti, prevalentemente di potassio.
Interazioni: nessuna nota. In caso di abuso o uso cronico: potenziamento dell'effetto di glucosidi cardioattivi.
Posologia: Dose media giornaliera 0.05 - 0.2 g di polvere o estratto secco (tuttavia non è stata dimostrata scientificamente la dose corretta). Dose letale: 1 g per diversi giorni susseguenti!.
Si usano preparati commerciali secondo F.U. IX con una garantita concentrazione perché siano dosabili in modo razionale.
Note1.^ "Le piante medicinali", di Roberto Michele Suozzi, Newton&Compton, Roma, 1994, pag.28 Bibliografia fitoterapicaFintelman V. Weiss R.: Lehrbuch der Phytotherapie; Hippokrates 2002; ISBN 3-8304-5243-8 Della Loggia, R (cur): Piante officinali per infusi e tisane. Manuale per farmacisti e medici; OEMF 1993; ISBN 88-7076-132-0
Fonti fitoterapicheESCOP: The European scientific cooperative on phytotherapy
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