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Inserito il - 15/04/2011 : 11:27:19
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Farmaci generici ribassati per legge
Farmaci al 40% in meno
Da oggi i medicinali generici vengono notevolmente deprezzati. Scopri il perché e confronta i costi nuovi con quelli di ieri
L'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) fa sapere che da oggi oltre 4mila farmaci generici verranno a costare quasi la metà. Il deprezzamento è dovuto al fatto che in Italia se ne consuma solo il 12%, quando in altre nazioni europee si arriva fino al 70%. Ma bisogna anche considerare che nel resto dell'Europa questi medicinali sono venduti a un prezzo che va dal 20 all'80% in meno dei corrispettivi di marca. Forse la reazione della concorrenza (le case farmaceutiche di marca) sarà quella di abbassare a sua volta i prezzi. Staremo a vedere!
Intanto, per confrontare i prezzi di ieri con quelli di oggi, è possibile scaricare dal sito dell'AIFA la lista di trasparenza dei farmaci generici, cliccando qui http://goo.gl/7bd1Z (15 aprile 2011)
di Katia Brega
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Farmaci generici ribassati per legge, da domani 15 aprile 2011
Da domani, 15 aprile 2011, in tutte le farmacie saranno in vigore le riduzioni, e addirittura sino al 40%, sui farmaci generici.
AIFA - Agenzia Italiana del Farmaco - motiva la decisione ufficiale come un adeguamento ai prezzi in altri Paesi europei. E pubblica nel suo website la lista di trasparenza, con tutti i riferimenti. Dovrebbe essere una gran buona notizia, in una panoramica commerciale di aumenti a raffica su ogni necessità, dalla spesa alimentare alla benzina. Probabilmente per qualcuno lo è. Ma (purtroppo) non per ogni cittadino, sia pur euroafflitto e con i centesimi per arrivare a fine mese contati. Perchè non c'è mai stata sufficiente informazione in proposito. Non solo verso la cittadinanza, ma pure nei confronti di medici e farmacisti. Che non sanno quasi mai dare risposte precise ed esaustive in merito. Anzi, la frase più ricorrente ( vi è mai capitato di porre la domanda in modo diretto? ) è " sì, la molecola è la stessa , però gli eccipienti non direi, credo proprio di no".
E suggeriscono al paziente la medicina dal brand tradizionale, rassicurante. Evidentemente anche per la loro conoscenza. Bando a dietrologie, a possibili interessi occulti che spesso deviano dall'interpretazione reale: se un dottore o chi per lui guadagna in percentuale, che sia bianco o celeste incassa la sua provvigione comunque. Le case farmaceutiche produttrici sono le stesse. Quindi, di fronte ai non rari pareri di esperti così annebbianti per noi profani, giustamente il consumatore pensa solo alla salute e si affida al nome noto del farmaco. Spende di più, ma è tranquillo. D'altronde , già viviamo in un mondo brandizzato, dove nonostante la presenza delle etichette interne che riportano in modo esplicito made in China ( o in Corea, Taiwan e via dicendo) si spende un capitale per comprare firme o marchi e garantirsi illusioni di stile e qualità. Figuriamoci nel delicatissimo campo sanitario. Meglio non rischiare con i no-logo, ovvio. Allora, per quale motivo esistono e si moltiplicano questi benedetti medicinali equivalenti low cost, se gli illustri e laureati addetti a dispensarli ne sanno poco e in prevalenza non li consigliano?
http://www.agenziafarmaco.it/
da corriere.it
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