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Inserito il - 09/07/2010 : 10:41:04
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Perfect Citizen è il nuovo programma di sorveglianza tecnologico della NSA che prevede sensori e monitoraggio di massa
08 luglio 2010
Negli Stati Uniti la discussione sul cyber-warfare e i presunti rischi corsi dalla cyber-sicurezza nazionale è in pieno divenire, ma stando a un articolo del Wall Street Journal (basato su fonti anonime e non confermate) la National Security Agency (NSA) si starebbe portando avanti con il lavoro. Con un progetto di sorveglianza massiva delle infrastrutture telematiche “sensibili” in mano a privati chiamato Perfect Citizen.
Nell'ambito del programma Perfect Citizen, dice il WSJ, la NSA ha già fornito 100 milioni di dollari al contractor federale della difesa Raytheon per l'installazione di “sensori” e dispositivi di monitoraggio a ridosso delle reti di interesse nazionale, una strumentazione grazie alla quale gli agenti sarebbero in grado di percepire comunicazioni e comportamenti anomali, segno di un cyber-attacco in corso.
Perfect Citizen pone l'accento sulla difesa delle comunicazioni da e verso le reti elettriche, le centrali nucleari, i sistemi di controllo del traffico aereo, le metropolitane e altre infrastrutture vitali, un patrimonio di tecnologia e servizi che il Governo a guardia del settore pubblico non può permettersi il lusso di veder messo in pericolo dall'azione di cyber-criminali e smanettoni eterodiretti da malintenzionati.
Passando dalla teoria alla pratica, nemmeno le comunicazioni interne tra lo staff Raytheon - a cui il WSJ ha avuto accesso - resistono alla tentazione di equiparare Perfect Citizen al “Grande Fratello” di orwelliana memoria, un sistema di sorveglianza massivo, implacabile e diffuso in ogni ganglio della struttura sociale che mentre tutela la sicurezza raccoglie informazioni sulle abitudini, i comportamenti, le comunicazioni e le pulsioni profonde dei cittadini statunitensi.
In fondo non sarebbe la prima volta che la NSA si rende protagonista di programmi di sorveglianza al confine della legalità e altamente deleteri - oltreché inutili nei risultati pratici. E di inutilità, o meglio di allarmi altamente esagerati in merito alla “cyber-war” che starebbe mettendo a rischio la sicurezza nazionale degli Stati Uniti parla anche l'esperto di sicurezza Bruce Schneier, cercando di fare chiarezza tra le molte banalizzazioni di cui chi parla di guerra telematica a cuor leggero si rende protagonista. E provando a gettare acqua sul fuoco delle polemiche di chi pretenderebbe - soprattutto all'interno del governo - di perpetuare su Internet l'ossessione dello stato di guerra permanente che ha caratterizzato l'era Bush.
Autore: Alfonso Maruccia / Fonte: punto-informatico.it
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