admin
Webmaster
    

Regione: Italy
Prov.: Pisa
Città: Capannoli
24827 Messaggi |
Inserito il - 24/05/2010 : 10:49:27
|
E' facile smettere di fumare, se sai come farlo!18
(di Carr Alle )
(XVIII parte e fine)
-----
Capitolo 43 Aiuta i fumatori rimasti sulla nave che affonda
Attualmente i fumatori sono in uno stato di panico perché si accorgono che la società ha cambiato atteggiamento nei confronti del fumo. Fumare ora è visto dagli stessi fumatori come un'attività antisociale che sta sparendo. Milioni sono le persone che stanno smettendo di fumare e i fumatori lo sanno.
Ogni qualvolta un fumatore abbandona la nave che affonda, rende triste chi vi rimane. Tutti i fumatori sanno istintivamente che è assurdo pagare per un piccolo cilindro di carta pieno di foglie secche, al quale si dà fuoco per aspirarne i fumi cancerogeni. Se non sei ancora convinto dell'assurdità della cosa, prova a infilarti una sigaretta accesa nell'orecchio e chiediti qual è la differenza. La risposta è una sola: in quel modo non puoi assumere la nicotina. Se riesci a smettere di ficcarti le sigarette in bocca, non avrai bisogno della nicotina. I fumatori non riescono a trovare motivi razionali per giustificare il fumo, ma se qualcun altro fuma non si sentono così sciocchi.
I fumatori mentono spudoratamente sul loro vizio, e lo fanno non solo con gli altri ma anche con se stessi. Devono farlo. Il lavaggio del cervello è necessario se vogliono mantenere un minimo di rispetto di se stessi. Sentono la necessità di giustificare quel che fanno, non solo a se stessi ma anche ai non fumatori, e così facendo pubblicizzano continuamente i vantaggi illusori del fumare.
Quando qualcuno smette con il "Metodo della Forza di Volontà", si sente comunque privato di qualcosa e tende a diventare un "lamentone", e questo rafforza nei fumatori la convinzione che hanno ragione a continuare a fumare.
Se il fumatore riesce a smettere, è grato di non dover passare il resto della vita a soffocarsi o a sprecare soldi, ma non ha bisogno di giustificarsi, non passa il tempo a ripetere com'è fantastico non fumare. Lo farà solo se glielo chiedono; ma i fumatori non gli porranno mai quella domanda perché a loro non piacerebbe la risposta. Ricordati che è la paura che li imprigiona e che preferiscono tenere la testa nella sabbia.
Fanno quella domanda solo quando hanno deciso di smettere. Aiuta il fumatore liberandolo da queste paure. Digli com'è bello non dover vivere soffocandosi, com'è piacevole svegliarsi al mattino sentendosi sani e in forma invece che tossendo e respirando faticosamente, com'è meraviglioso essere liberi dall'orrenda schiavitù, essere in grado di godersi la vita, essersi tolti dalla mente quella pesante nube nera. Oppure, meglio ancora, digli di leggere il libro.
È importante non vessare il fumatore dicendogli che inquina l'aria o che è, in qualche modo, disgustoso. È credenza generale che l'ex fumatore sia il peggiore da questo punto di vista. Credo sia vero e che derivi dal fatto che questi ex fumatori hanno smesso con il "Metodo della Forza di Volontà". L'ex fumatore, pur avendo smesso di fumare, ha ancora delle convinzioni legate al lavaggio del cervello che gli fanno credere di aver fatto un sacrificio. Si sente quindi vulnerabile, e il suo meccanismo di difesa gli fa attaccare il fumatore. Tutto questo può aiutare l'ex fumatore ma senz'altro non aiuta il fumatore.
Quel che ottiene è fargli assumere un atteggiamento difensivo, farlo sentire ancora più derelitto e, di conseguenza, ancor più bisognoso di una sigaretta. Il cambiato atteggiamento sociale verso il fumo è determinante per i milioni di fumatori che smettono, ma non rende più facile farlo.
Oggi la maggior parte dei fumatori crede di smettere per ragioni di salute. Questo non è completamente vero. Nonostante i giganteschi rischi per la salute siano ovviamente le principali ragioni per voler smettere, va rilevato che i fumatori si sono suicidati per anni senza che questo cambiasse nulla. Il motivo fondamentale che porta oggi a smettere è che la società inizia a vedere il fumo per quel che veramente è: una disgustosa tossicodipendenza.
Posto che il piacere del fumo è sempre stato un'illusione, quest'ultima viene fortemente minata dal nuovo atteggiamento sociale ed il fumatore si trova sempre più abbandonato "con nulla in mano".
La politica contro il fumo e i conseguenti divieti, che da una parte giustamente proteggono i non fumatori, dall'altra creano un ulteriore dilemma per il fumatore, il quale o cerca di evitare i posti dove non si può fumare oppure pensa: "Bene, il divieto mi aiuterà a diminuire il numero delle sigarette" ma, una volta sceso dal treno, uscito dall'ufficio o dal cinema, fumerà il doppio. Durante i periodi di astinenza forzata ha infatti sofferto una privazione mentale e fisica, e questo non fa che rendere più preziose le sigarette che si fumerà quando potrà farlo.
L'astinenza forzata non fa diminuire la quantità di sigarette fumate perché il fumatore ne fumerà di più appena possibile. Tutto quello che fa è scolpire nella sua mente quanto siano preziose le sigarette e come ne sia totalmente dipendente.
L’aspetto più insidioso di queste astinenze forzate si rivela nelle donne in gravidanza. Permettiamo alle nostre adolescenti di venir bombardate da messaggi e pubblicità dirette ed indirette a favore del fumo; poi, quando sono in gravidanza, che è forse il periodo più delicato e teso della loro esistenza, durante il quale, quindi, pensano di aver maggior bisogno delle sigarette, i medici e le ostetriche le ricattano, imponendo loro di smettere per i danni che possono infliggere al nascituro. Molte non riescono a farlo e si trovano a soffrire di sensi di colpa per il resto della vita. Molte altre invece ce la fanno e pensano: "Benissimo, lo faccio per mio figlio, e quando nascerà, saranno passati mesi e mesi, quindi non ci penserò più".
Poi arriva il dolore e la paura del parto, seguito dalla grandissima gioia che accompagna l'arrivo del neonato. Dopo un po', però, i vecchi meccanismi ricompaiono. Parte del lavaggio del cervello è ancora presente, ragion per cui appena il cordone ombelicale è stato tagliato, la puerpera ha già in bocca una sigaretta. La gioia della situazione blocca la mente e non percepisce il sapore disgustoso. Non ha intenzione di ricascarci: "Solo una sigaretta". Ma è troppo tardi, perché ha rimesso in circolo la nicotina e ricominceranno i vecchi sintomi di astinenza. E anche se non dovesse ricadere immediatamente, la depressione, che spesso segue il parto, la spingerà quasi sicuramente a ricominciare.
Nonostante gli eroinomani siano passibili di sanzioni amministrative e/o penali, la società giustamente si preoccupa chiedendosi:
"Cosa possiamo fare per questi poveri infelici?".
Usiamo allora lo stesso atteggiamento verso il fumatore, che non fuma perché vuole ma perché pensa di doverlo fare e, al contrario di molti eroinomani, generalmente soffre anni e anni di tortura mentale e fisica. Si dice sempre che una morte immediata è meglio di una lunga agonia; non invidiare quindi il povero fumatore, ma commiseralo.
Capitolo 44
- Consigli per i non fumatori -
Aiutate i vostri amici e familiari fumatori a leggere questo libro Prima leggetelo voi attentamente mettendovi nei panni del fumatore.
Non costringetelo a leggere questo libro, né cercate di farlo smettere dicendogli che si sta rovinando la salute o buttando il suo denaro: lo sa meglio di voi. I fumatori non fumano perché a loro piace farlo o perché vogliono, ma semplicemente se ne autoconvincono e lo ripetono anche agli altri per non perdere la stima di se stessi. Fumano perché si sentono dipendenti dalla sigaretta, perché pensano che li rilassi, che dia loro sicurezza e coraggio, e che la vita senza il fumo sarà molto meno piacevole. Se cercate di costringere un fumatore a smettere si sentirà come un animale in trappola e si aggrapperà ancor di più alla sigaretta. Ciò potrebbe spingerlo a fumare di nascosto, ed in questo caso la sigaretta assumerebbe ancor più importanza (vedi Capitolo 26).
Cercate invece di fargli vedere l'altra faccia della medaglia.
Invitatelo a parlare con degli ex fumatori e fate loro dire come anche loro pensavano di essere imprigionati per sempre e come sia migliore la vita da non fumatore. Una volta convinto che anche lui può smettere, incomincerà ad aprire la sua mente. Spiegategli allora gli illusori meccanismi delle crisi d'astinenza, e che non solo le sigarette non lo aiutano, ma stanno minando la sua sicurezza e lo rendono teso e irritabile.
A questo punto dovrebbe essere pronto a leggere il libro da solo.
Lui si aspetterà di trovarvi pagine e pagine sul cancro ai polmoni, le malattie cardiovascolari, etc. Spiegategli che l'approccio è completamente diverso e che solo una minima parte del libro fa riferimento alle malattie.
Partite dal presupposto che il vostro ex fumatore stia soffrendo.
Non cercate di sminuire la sua sofferenza dicendogli che è facile smettere: può ripeterselo da solo. Ditegli invece che siete orgogliosi di lui, che ha un aspetto migliore, un odore più gradevole e che respira meglio.
È importante continuare a dirgli queste cose. Quando un fumatore cerca di smettere, l'euforia del tentativo e l'attenzione che riceve da amici e colleghi lo aiutano enormemente. Purtroppo però, questi ultimi dimenticano presto la cosa; è quindi importante che continuiate a elogiarlo.
Visto che non parla di sigarette, potreste credere che se le sia dimenticate e voi non volete ricordargliele. Quando si usa il "Metodo della Forza di Volontà" è vero il contrario, perché di solito l'ex fumatore è ossessionato dal pensiero della sigaretta. Non temete di sollevare l'argomento e continuate a fargli i vostri complimenti, salvo che sia lui a non volerne parlare.
Nel periodo d'astinenza cercate di facilitargli l'esistenza più che potete, e tentate di rendergli'la'vita interessante e piacevole.
Questo primo periodo può rivelarsi difficile anche per i non fumatori. Se un membro di un gruppo è irritabile, il fatto può avere ripercussioni anche sugli altri. Considerate quindi questa possibilità, e se il fumatore s'inquieta con voi non prendetevela; questi sono i momenti nei quali ha più bisogno di complimenti e di sostegno. Se anche voi vi sentite nervosi cercate di non farglielo vedere.
Uno dei trucchi che usavo quando cercavo di smettere di fumare con il "Metodo della Forza di Volontà" era fare una scenata, sperando che mia moglie o gli amici mi dicessero: "Non sopporto di vederti così infelice. Per carità, fumati una sigaretta!" In questo caso il fumatore non perde la faccia perché non è lui che si è "arreso" ma gli è stato "richiesto". Se l'ex fumatore usa questa strategia non dovete in alcun modo incoraggiarlo. Ditegli invece: "Se questo è ciò che le sigarette ti portano a fare, ringrazia il Cielo che tra breve ne sarai libero. Come sono felice che tu abbia trovato il coraggio e il buon senso di smettere!"
Conclusione: aiutate anche voi a porre fine a questo scandalo
A mio giudizio, fumare è uno scandalo sociale maggiore delle armi nucleari. Di certo quel che ha permesso alla nostra specie di progredire, quel che è alla base delle civiltà è che siamo in grado di trasmetterci vicendevolmente le nostre conoscenze ed esperienze e di comunicarle alle generazioni successive; anche le forme di vita più semplici hanno bisogno di farlo.
Se le armi, nucleari o di altro genere non esplodono, il problema non sussiste. Le persone favorevoli a questi armamenti continuano a dire, con aria di sufficienza, che "mantengono la pace". Se invece verranno fatte esplodere risolveranno non solo il problema del fumo ma anche tutti gli altri, e un vantaggio per i politici è che non vi sarà più nessuno che potrà dir loro: "Avevate torto" (mi chiedo se questo è il motivo per cui molti di loro appoggiano tali armamenti!). Comunque, nonostante io sia contrario alle armi nucleari, credo che le decisioni che le riguardano vengano prese in buona fede nella convinzione di poter servire il genere umano. Per il fumo invece si sa qual è la verità. Durante la Seconda Guerra Mondiale si credeva che le sigarette infondessero coraggio e sicurezza; oggi, però, le Autorità sanno che è falso. Guarda all'estero, se ne hai l'occasione, le pubblicità di oggi, non fanno più riferimento al rilassamento o al piacere ma alla qualità del tabacco. Ma perché ci dovrebbe interessare la qualità di un veleno?
Il livello di ipocrisia è incredibile. La nostra società si indigna, e giustamente si preoccupa, per la dipendenza da eroina o altre sostanze, ma rispetto al fumo questi problemi sono bruscolini. Il sessanta per cento della popolazione è o è stato dipendente dalla nicotina e buona parte di loro spende o ha speso una fortuna in sigarette. Ogni anno la vita di decine di migliaia di persone è rovinata dalla dipendenza. Fumare è, contemporaneamente, una delle cause principali di decesso e una notevole fonte di guadagno per lo Stato:
nel 2001 gli introiti derivanti dal tabacco sono stati 8.115 milioni di euro in confronto, per esempio a 805 milioni di euro prodotti dalla vendita di alcolici. Non è incredibile che le multinazionali del tabacco stampino su ogni confezione di tabacco, ogni pacchetto di sigarette, l'avviso imposto dal Ministero della Salute e che lo Stato spenda una miseria in campagne pubblicitarie contro il fumo enfatizzandone i pericoli per la salute? In questo modo si sono creati una giustificazione sotto il profilo morale, e possono quindi affermare: "Vi abbiamo avvisati. La scelta è vostra". Ma il fumatore ha la stessa libertà di scelta che ha l'eroinomane.
Non decide di diventare dipendente, bensì viene attirato nella trappola. Se i fumatori potessero scegliere, gli unici che resterebbero tali sarebbero i giovani che stanno iniziando e che pensano di poter smettere quando vogliono.
Perché questi "doppi standard" di moralità? Perché l'eroinomane può rivolgersi al suo medico,' farsi registrare come tale, avere aiuto, ricevere sostanze sostitutive gratuite, usufruire di varie iniziative e centri di recupero? Prova a registrarti come dipendente dalla nicotina!
Non ti vengono certo date dosi di sigarette a prezzi di produzione, anzi, più o meno ogni anno, il prezzo delle sigarette sale, come se i fumatori non avessero già abbastanza problemi.
Se vai dal tuo medico per aiuto ti dirà: "Smettila di fumare, ti ammazza", ma tu lo sai già. Oppure spesso ti suggerirà prodotti che costano una fortuna e che contengono la droga dalla quale stai cercando di liberarti.
Le campagne contro il fumo indirizzate a spaventare il fumatore non lo aiutano a' smettere, anzi gli rendono ancor più difficile farlo; fanno scattare la paura che gli aumenta la voglia di fumare. Non impedisce neppure agli adolescenti di cascare nella trappola. I giovani sanno che fumare uccide, ma sanno altrettanto che non moriranno se ne fumano una. Poiché fumare è un'attività così diffusa prima o poi il giovane, sotto la pressione dei suoi coetanei o del lavaggio del cervello o per curiosità, accenderà una sigaretta. E, poiché la troverà disgustosa, molto probabilmente ne diventerà dipendente.
Perché continuiamo a permettere questa vergogna? Perché il nostro governo (inglese, n.d.t.) non allestisce una vera campagna pubblicitaria che dica la verità? Perché non ci dice che la nicotina è una droga e un veleno che uccide, che non ti rilassa e non ti dà sicurezza ma, anzi, ti distrugge mentalmente e che può bastare una sigaretta per farti cascare nella trappola?
Ricordo un episodio de "La macchina del tempo" di H. G. Wells, dove viene descritto un incidente in un lontano futuro, nel quale un uomo cade in un fiume. I suoi compagni si siedono tranquillamente lungo le sponde come una mandria, ignorando le sue urla disperate.
Trovo quel brano non solo disumano ma anche preoccupante, e valuto allo stesso modo l'apatia della nostra società verso il problema del fumo. Continuiamo a permettere alle Multinazionali del Tabacco di sponsorizzare eventi sportivi, continuiamo a vedere uomini politici, di spettacolo e di cultura o del mondo dello sport con sigarette, pipe o sigari in mano.
Immagina lo scandalo e l'indignazione che provocherebbe un evento sportivo sponsorizzato dalla mafia, dove i contendenti fossero degli eroinomani o cocainomani ripresi poi, alla fine dell'evento, a iniettarsi o a sniffare fa loro dose!
Perché permettiamo che la nostra società costringa i suoi giovani, che prima di iniziare a fumare erano sani ed avevano un'esistenza completa, a pagare una fortuna per il resto della vita per il privilegio di distruggersi fisicamente e mentalmente in un'esistenza di schiavitù, disgusto e malattia?
Forse sei convinto che stia esagerando: non è così. Mio padre aveva poco più di cinquantanni quando venne ucciso dal fumo; era un uomo forte che forse sarebbe vivo ancor oggi se non avesse fumato.
Sono convinto che le sigarette portarono anche me vicinissimo a morire prima di aver compiuto cinquant'anni, anche se la mia morte sarebbe stata probabilmente attribuita a un'emorragia cerebrale piuttosto che al fumo. Ora spendo buona parte della mio tempo in contatto con persone distrutte o quasi dal fumo. E se ci pensi un attimo, ti accorgerai che ne conosci molte anche tu.
Qualcosa sta cambiando nella società: si è formata una palla di neve che spero diventerà, anche con l'aiuto di questo libro, una valanga! Anche tu puoi aiutare divulgando il messaggio.
- Avviso finale -
Ora goditi la vita da felice non fumatore. Per esserne sicuro devi solo seguire queste semplici istruzioni.
1. Tieni questo libro a portata di mano. Non perderlo, non prestarlo, né dallo via.
2. Se inizi a invidiare un fumatore renditi conto che lui invidia te. Non sei tu la persona alla quale è stato tolto qualcosa, ma lui
3. Ricorda che non ti piaceva essere un fumatore e questo ti aveva portato a smettere, mentre invece ti piace essere un non fumatore.
4. Ricorda che non c'è mai una sola sigaretta.
5. Non dubitare mai della decisione presa di non fumare mai più. Sai che è giusta
fine ---
|
|