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Inserito il - 18/05/2010 : 11:52:23
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E' facile smettere di fumare, se sai come farlo!14
(di Alle Carr)
(quattordicesima parte)
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Capitolo 29
- Sentirò la mancanza della sigaretta? -
No. Appena il piccolo mostro sarà morto e non sentirai più il desiderio di nicotina, qualunque rimasuglio di lavaggio del cervello se ne andrà e ti ritroverai mentalmente e fisicamente assai più forte, e quindi meglio in grado di affrontare i problemi o di gioire delle situazioni felici.
C'è solo un pericolo, e cioè l'influenza esercitata dalle persone che ancora fumano. "L'erba del vicino è sempre più verde", un detto che si rivela veritiero in molti aspetti della vita e il motivo è comprensibile.
Perché l'ex fumatore tende a invidiare il fumatore nonostante gli svantaggi del fumo siano così ovvi e numerosi rispetto ai seppur illusori "vantaggi"? Il continuo lavaggio del cervello a cui siamo stati sottoposti sin dalla nascita giustifica l'aver iniziato a fumare. Ma come mai, una volta capito che è una truffa e dopo essere riusciti a smettere, a volte ricaschiamo nella trappola? La ragione è che subiamo l'influenza dei fumatori.
Di solito questo capita in situazioni sociali, come dopo una cena. Il fumatore si accende una sigaretta e l'ex fumatore ha una fitta al cuore. Questo è in effetti un'anomalia curiosa, soprattutto se consideri che non solo ogni non fumatore è felice di essere tale, ma anche che tutti i fumatori vorrebbe non essere mai cascati nella trappola, nonostante la loro mente, offuscata dal lavaggio del cervello e dalla tossicodipendenza, faccia loro pensare che fumare sia piacevole e che li rilassi. Da dove viene, quindi, l'invidia che assale l'ex fumatore in queste occasioni?
Le motivazioni sono due:
1. La famosa frase: "Ne fumo solo una". Ricordati che non esiste. Smettila di vedere la sigaretta come una cosa isolata e occasionale e inizia a vederla dal punto di vista del fumatore. Tu magari lo invidi ma lui non è contento di sé: lui invidia te.
Incomincia ad osservare un fumatore; potrebbe essere un ottimo sistema per liberarti dall'invidia. Guarda come la sigaretta si consuma in fretta e come in fretta se ne deve accendere un'altra.
Guarda come non si accorge tanto di accenderla quanto di fumarla. Ricordati che non se la gode; semplicemente pensa che, senza, non sarà in grado di divertirsi. Soprattutto ricorda che anche quando si ritroverà da solo continuerà a fumare: la mattina seguente, quando si sveglierà con la bocca impastata e i polmoni pesanti, continuerà a soffocarsi, come continuerà a farlo dopo il successivo aumento del prezzo delle sigarette, dopo la successiva fitta al petto, dopo la successiva Giornata Contro il Fumo, alla successiva occasione in cui gli capiterà di vedere un annuncio contro il fumo, o l'avviso sul pacchetto delle sigarette, alla successiva conversazione sul cancro o dopo una visita in ospedale; ed anche quando uscirà dal dentista o da un qualsiasi dottore o dal supermercato, o scenderà da un aereo, o in compagnia di un non fumatore. Il fumatore continuerà a spendere una fortuna per il solo "privilegio" di distruggersi fisicamente e mentalmente. Lo attende una vita di disgusto, denti neri, alito pesante, schiavitù, autodistruzione e cupi presagi in fondo alla sua mente. E tutto questo per ottenere cosa? L'illusione di tornare a quello stato in cui si trovava prima di cascare nella trappola.
2. La seconda ragione per la quale a volte l'ex fumatore invidia il fumatore è che quest'ultimo sta facendo qualcosa, cioè fumando, mentre lui non sta facendo nulla, e si sente quindi privato di qualcosa. Ricordalo: non è il non fumatore che ha perso qualcosa, ma è il povero fumatore a cui quotidianamente vengono tolti:
salute energia denaro sicurezza tranquillità mentale coraggio serenità libertà rispetto di se stesso
Smettila di invidiare i fumatori e inizia a vederli per quel che realmente sono: creature tristi e patetiche. Io lo so perché per anni sono stato se non il peggiore, tra i peggiori. Ecco perché stai leggendo questo libro, e quelli che non riescono a confrontarsi con la realtà e continuano a illudersi sono i più patetici.
Sono sicuro che non invidi un eroinomane, eppure l'eroina uccide qualche centinaio di persone all'anno, la nicotina più di 100.000 in Italia e 4.000.000 nel mondo. Il fumo ha già ucciso più persone al mondo di quante ne siano morte in tutte le guerre della storia.
Come accade per tutte le tossicodipendenze, la tua non regredirà nel tempo, ma anzi tenderà ad aumentare ogni anno. E, se non ti piace essere un fumatore oggi, certo ti piacerà ancora meno esserlo domani.
Non invidiare gli altri fumatori ma commiserali e credimi: hanno bisogno della tua pietà.
Capitolo 30
- Ingrasserò? -
Questa è un'altra bugia fatta circolare soprattutto dai fumatori che, cercando di smettere con la forza di volontà, usano dolci e caramelle per alleviare i sintomi di astinenza che, essendo molto simili ai morsi della fame, vengono spesso confusi con questi ultimi; ma mentre il cibo soddisfa la fame, la nicotina non acquieta mai completamente i sintomi che crea.
Esattamente come succede per altre droghe, dopo un certo periodo di tempo il corpo si assuefa e la droga non allevia più i sintomi di astinenza; appena spegniamo la sigaretta infatti la quantità di nicotina nel corpo cala rapidamente, cosicché il fumatore ha una continua "fame". Ne consegue che la tendenza naturale, col passare degli anni, è quella di fumare una sigaretta dopo l'altra. Molti fumatori però non lo fanno per le due seguenti ragioni:
1. danaro: il costo impedisce loro di aumentare il numero delle sigarette.
2. salute: per poter alleviare i sintomi d'astinenza dobbiamo assumere un veleno, e il nostro corpo ha un suo "livello di guardia" oltre il quale non possiamo andare, limitando così il numero di sigarette che riusciamo a fumare.
Il fumatore resta quindi con una fame insaziabile; questo spiega perché molti iniziano a mangiare eccessivamente, a bere troppo o addirittura a far uso di altre sostanze stupefacenti nel drammatico tentativo di colmare il vuoto (molti alcolisti sono anche fumatori accaniti: mi chiedo se il loro non sia in realtà un problema riguardante il fumo).
Generalmente il fumatore tende a sostituire la nicotina con il cibo.
Durante i miei anni da incubo avevo smesso di fare colazione e di pranzare, fumavo invece continuamente tutto il giorno. Negli ultimi anni aspettavo con ansia la sera perché così avrei potuto non fumare, ma, invece di consumare un vero pasto, mangiucchiavo in continuazione. Pensavo fosse fame; in realtà erano i sintomi di astinenza da nicotina. Durante il giorno sostituivo il cibo con la nicotina, e la sera la nicotina con il cibo. All'epoca pesavo quindici chili più di oggi, e non riuscivo a perdere un grammo.
Una volta che il "piccolo mostro" lascerà il tuo corpo, se ne andrà anche il terribile senso di insicurezza e tornerà la fiducia in te stesso accompagnata da una splendida sensazione di autostima. Sentirai la forza di aver ripreso controllo della tua vita, non solo nelle abitudini alimentari ma anche in tutti gli altri aspetti. Questi sono solo alcuni dei molti vantaggi che derivano dal liberarsi dal fumo.
Come ho detto, la convinzione che smettere di fumare faccia ingrassare viene solo dal fatto che alcune persone, durante il periodo di astinenza, ricorrono a surrogati. Ciò in effetti non facilita ma rende più difficile smettere. Spiegherò meglio questo concetto più avanti.
Capitolo 31
- Evitare i falsi incentivi -
Molti fumatori, quando cercano di smettere con la forza di volontà, creano falsi incentivi per motivarsi ulteriormente, e di questi esistono svariati esempi: "Con i soldi risparmiati potrò fare una bellissima vacanza con la mia famiglia". Questo pensiero potrebbe sembrare logico e assennato se non fosse che un vero fumatore preferisce fumare per tutte le cinquantadue settimane dell'anno piuttosto che andare in vacanza. In ogni caso gli rimane pur sempre un dubbio: non solo non potrà fumare per cinquanta settimane, ma sarà in grado di godersi la vacanza senza le sigarette? Questo tipo di atteggiamento non fa altro che aumentare in lui la convinzione che già ha, e cioè che sta per fare un grandissimo sacrificio, cosa che gli rende le sigarette ancora più preziose. È invece meglio concentrarsi sull'altro aspetto del problema: "Che cosa ottengo dal fumare? Perché ne ho bisogno?". Un altro esempio di incentivo è: "Potrò permettermi un'automobile nuova!", e quest'idea potrà far sì che non fumi fino all'acquisto della nuova auto, ma una volta cessata la novità, comincerà a sentire la mancanza di qualcosa, e questo, prima o poi, lo farà ricascare nella trappola.
Altro classico esempio sono i patti con familiari o colleghi. Questi "contratti" hanno il vantaggio di eliminare le tentazioni in certi momenti del giorno ma di solito falliscono per i seguenti motivi:
1. l'incentivo è falso. Dovresti smettere di fumare solo perché altre persone hanno deciso di farlo? Tutto quel che si ottiene in questo modo è aumentare il disagio e la sensazione di sacrificio.
Va bene se tutti i fumatori vogliono veramente smettere in un determinato momento, ma non è possibile forzare nessuno e, anche se ogni fumatore segretamente vorrebbe smettere, patti di questo genere creano solo ulteriori pressioni che aumentano il desiderio. Questo a sua volta porta a fumare di nascosto e il fumatore si sentirà sempre più dipendente.
2. la teoria della "mela marcia" o della reciproca influenza. Con il "Metodo della Forza di Volontà" il fumatore attraversa un periodo di sofferenza durante il quale attende che il desiderio sparisca. Se ci ricasca prova un senso di fallimento e, con il "Metodo della Forza di Volontà", prima o poi quasi certamente uno dei "contraenti" finisce col cedere. Questo però è quel che aspettavano tutti gli altri: non è colpa loro, ce l'avrebbero fatta, è solo che Giovanni li ha traditi! La verità è che la maggior parte di loro stava già imbrogliando.
3. la "condivisione del credito" è l'opposto della teoria della "mela marcia". In questo caso il perdere la faccia non è così tragico perché il fallimento è imputabile a tutti.
C'è uno splendido senso di conquista nello smettere di fumare.
Quando lo fai da solo, le congratulazioni che ricevi dagli amici, dai parenti e dai colleghi possono essere di grande aiuto nel farti superare i primi giorni. Quando lo si fa con altre persone il credito va condiviso e la spinta che si riceve è inevitabilmente minore.
Un altro classico esempio di falso incentivo è la "corruzione" (per esempio genitori che offrono al figlio adolescente una somma di danaro perché smetta, o la scommessa "Ti dò 200 euro se fallisco").
In un programma televisivo inglese di qualche tempo fa c'era un poliziotto che, nel tentativo di smettere, aveva scommesso con se stesso mettendo una banconota da 20 sterline nel pacchetto di sigarette. La scommessa era che prima di accendere una sigaretta avrebbe dovuto bruciare la banconota. Aveva resistito per qualche giorno ma alla fine aveva ceduto e aveva dato fuoco alle sterline.
Smettila di prenderti in giro. Se il fumatore non si ferma né davanti ai 60.000 euro, che è la spesa sostenuta mediamente dal fumatore nella sua vita, né al rischio superiore al 50% di contrarre terribili malattie, o a una vita di alito cattivo, torture fisiche e mentali, di schiavitù, di disprezzo per se stesso e da parte dei non fumatori, che successo può avere qualche falso incentivo? Tutto quello che accadrà
è che aumenterà l'idea del sacrificio. Continua invece a guardare l'altro capo del tiro alla fune.
"Che cosa mi dà fumare?" Assolutamente niente.
Perché ho bisogno di farlo? Non ne hai bisogno. Ti stai solo punendo!
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