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Inserito il - 14/05/2010 : 10:51:09
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E' facile smettere di fumare, se sai come farlo! 12
(di Alle Carr)
(dodicesima parte)
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Capitolo 24
- Solo una -
"Ne fumo solo una". Questo è un mito che devi dimenticare.
E proprio solo una che ti fa iniziare; è proprio solo una, quella che fumi in un momento difficile o in un'occasione speciale, che distrugge la maggior parte dei tentativi di smettere. E proprio solo una che, quando il fumatore riesce a spezzare la dipendenza, lo trascina di nuovo nella trappola.
Qualche volta l'accendiamo per avere la conferma che non ne abbiamo più bisogno, ed è l'effetto che ottiene: ha un sapore orribile e ci persuade che non cascheremo più nella trappola. E ciò - tragica ironia! - avviene proprio mentre ci stiamo già ricascando.
È il pensiero della sigaretta speciale che spesso impedisce ai fumatori di smettere: la prima della giornata o quella dopo pranzo.
Mettitelo bene in mente: non esiste la sigaretta singola, ma ce n'è una dopo l'altra, in una reazione, a catena che durerà tutta la vita, a meno che tu la spezzi. È il mito della sigaretta particolare, quella speciale, che rende lamentosi i fumatori quando smettono. Tu abituati a non vedere mai "una" sigaretta o "un" pacchetto. Quando pensi al fumo consideralo invece per quel che è: un'intera e spiacevole vita passata a spendere una fortuna per il solo privilegio di distruggersi mentalmente e fisicamente, una vita di schiavitù, una vita di alito pesante.
È un peccato che non esista qualcosa come una sigaretta che, durante i periodi buoni o cattivi, ci dia un aiuto o un piacere. Ma capiscilo bene: la sigaretta non è quel "qualcosa"! Non hai scelta: o una vita miserabile o neanche una sigaretta. Non ti sogneresti mai di assumere cianuro perché ti piace il gusto delle mandorle, quindi finiscila di punirti con il pensiero della sigaretta o sigaro occasionale.
Chiedi a un fumatore: "Se potessi ritornare indietro, al tempo in cui non fumavi, diventeresti nuovamente un fumatore?" La risposta è inevitabilmente: "Stai scherzando!" eppure tutti i fumatori hanno la possibilità di fare questa scelta ogni giorno. Perché non la fanno? La risposta è: paura, paura di non riuscire a smettere o che la vita sarà impossibile senza fumare.
Smettila di ingannarti. Ce la puoi fare. Tutti possono. E ridicolmente facile, e per renderlo facile ci sono dei punti fondamentali che devi tenere a mente. Finora ne abbiamo visti tre.
1. Smettendo di fumare non si rinuncia a niente, ma ci sono solo fantastici vantaggi da ottenere.
2. Non vedere mai una sola sigaretta: non esiste. C'è però una vita di disgusto, malattia e menzogne.
3. Tu non sei diverso dagli altri. Tutti i fumatori possono trovare facile smettere.
Molti fumatori pensano di essere destinati a continuare a fumare o di avere una personalità prona alle tossicodipendenze. Ti assicuro che non è vero. Nessuno aveva bisogno di fumare prima di venir accalappiato dalla droga. È questa che ti intrappola, non il tuo carattere o la tua personalità. Questo è l'effetto delle droghe: indurre l'individuo a pensare di avere una personalità portata alle dipendenze.
Ma è essenziale che tu distrugga questa convinzione, perché se ti ritieni dipendente dalla nicotina lo sarai, anche quando il piccolo mostro dentro il tuo corpo sarà morto.
È importantissimo eliminare completamente il lavaggio del cervello.
Capitolo 25
- Fumatori occasionali, giovani e non fumatori -
Il fumatore accanito invidia il fumatore occasionale. Abbiamo tutti incontrato uno di quei tipi che esordisce con un: "Posso stare tutta una settimana senza fumare e non mi crea alcun problema" e noi pensiamo: "Se solo potessi essere come lui!". Lo so che è difficile crederlo, ma ricorda che non c'è fumatore che sia felice di esserlo.
Non dimenticare che:
• nessun fumatore ha mai deciso di diventare tale, né occasionale né accanito. Quindi:
• tutti i fumatori si sentono stupidi. Quindi:
• tutti i fumatori devono mentire a se stessi e agli altri in un vano tentativo di giustificare la loro stupidità.
Una volta ero un grande appassionato di golf, e non perdevo occasione per far sapere quanto spesso giocavo e che avrei voluto farlo più di sovente. Perché i fumatori occasionali si vantano di quanto poco fumano? Se il criterio fosse corretto, il massimo sarebbe allora poter dire che non fumano affatto. Se ti dicessi: "Posso stare tutta una settimana senza mangiare le carote e ciò non mi preoccupa" non penseresti che sono un po' strano? Se mi piacciono le carote perché non dovrei mangiarne per una settimana? In caso contrario perché fare una tale affermazione?
Quindi, quando un fumatore dice: "Posso stare tutta una settimana senza fumare, e non mi crea alcuna difficoltà" sta in effetti cercando di convincere sia te che se stesso di non avere un problema. Ma d'altra parte, se veramente non l'avesse, non ci sarebbe alcun bisogno di pronunciare una frase del genere. Quel che in realtà sta dicendo è:
"Sono riuscito a sopravvivere una settimana senza fumare" e, come tutti i fumatori, spera che dopo questa potrà sopravvivere per il resto della vita. Ma c'è riuscito solo per una settimana. Riesci quindi ad immaginare quanto preziosa gli sia parsa quella sigaretta della quale si era privato per sette giorni?
Questa è la ragione per cui i fumatori occasionali sono ancora più nella trappola di quelli accaniti, perché non solo è maggiore l'illusione del piacere, ma hanno meno motivazioni per smettere poiché la spesa è limitata e i rischi alla salute sono inferiori.
Ricordati che l'unico piacere che prova il fumatore è alleviare i sintomi d'astinenza e, come ho già spiegato, perfino quel piacere è un'illusione. Immagina il piccolo mostro della nicotina nel tuo corpo come un continuo prurito così lieve che, per la maggior parte del tempo, non lo percepisci neppure.
Ora, se hai un prurito continuo è naturale grattarti; così, man mano che i nostri corpi si assuefanno alla nicotina, l'ovvia tendenza è fumare in continuazione. Ci sono tre ragioni principali che trattengono i fumatori dal fumare in continuazione:
1. danaro: molte persone non se lo possono permettere.
2. salute: per poter alleviare i sintomi d'astinenza dobbiamo assumere un veleno; la capacità di sopportarlo varia da persona a persona, e in tempi e in situazioni diverse nella vita di ogni singolo individuo. Questo funziona come una salvaguardia automatica.
3. disciplina: viene imposta dalla società, dal lavoro svolto, da amici o familiari, o dallo stesso fumatore, ed è il risultato del continuo tiro alla fune che dilania la mente di ogni fumatore.
Pensavo che il mio fumare una sigaretta dopo l'altra fosse dovuto a una debolezza di carattere, e non riuscivo a capire come i miei amici potessero limitarsi a dieci o venti sigarette al giorno. Sapevo, nello stesso tempo, di essere una persona dal carattere forte. Non avevo mai realizzato che per fumarne una dopo l'altra occorrono polmoni forti.
Alcuni di questi fumatori da cinque sigarette al giorno, così invidiati da quelli accaniti, ne fumano cinque perché fisicamente non riescono a fumarne di più, il loro fisico non glielo permette. Oppure perché vi sono costretti dal lavoro o dall'ambiente dove vivono, o perché odiano l'idea di venir accalappiati dal vizio.
A questo punto sarà bene dare alcune definizioni.
IL NON FUMATORE. Qualcuno che non è mai cascato nella trappola ma che non dovrebbe essere troppo sicuro di sé visto che è un non fumatore solo per grazia divina. Tutti i fumatori erano convinti che non ci sarebbero mai cascati e qualche non fumatore ogni tanto si accende una sigaretta!
IL FUMATORE OCCASIONALE. Per questo vi sono due categorie:
1. il fumatore che è cascato nella trappola senza rendersene conto; non invidiarlo, sta solo assaggiando il nettare in cima a una pianta carnivora e, con tutta probabilità, tra poco sarà un fumatore incallito. Ricordati che, come tutti gli alcolisti hanno iniziato come bevitori occasionali, così tutti i fumatori hanno iniziato come fumatori occasionali.
2. il fumatore che in precedenza era un fumatore accanito e che pensa di non poter smettere. Questa è la figura più triste tra i fumatori occasionali e appartiene a varie categorie, ciascuna delle quali necessita di commenti separati.
QUELLO CHE NE FUMA CINQUE AL GIORNO. Se gli piace fumare perché ne fuma solo cinque? Se d'altra parte può prendere o lasciare, perché fuma? Ricorda che "l'abitudine" è in realtà picchiare la testa contro il muro per trovare rilassante smettere di farlo. Chi ne fuma cinque al giorno allevia i sintomi d'astinenza per meno di un'ora , per il resto del tempo, anche se non se ne rende conto, sta picchiando la testa contro il muro, ed è intento in questa occupazione per la maggior parte della vita. Ne fuma solo cinque al giorno o perché le sigarette costano troppo o perché è preoccupato per la salute o perché vive in un ambiente che non gli permette di fumarne di più. È più facile convincere un fumatore accanito che uno occasionale del fatto che fumare non gli piace. Chiunque abbia provato a ridurre il numero delle sigarette sa che è un'orrenda tortura e che offre la quasi certezza di tenerti nella trappola per il resto della vita.
QUELLO CHE FUMA SOLO AL MATTINO O SOLO LA SERA. Si punisce soffrendo i sintomi d'astinenza per metà giornata per poterli alleviare nell'altra metà. Chiedi anche a lui perché, se gli piace fumare, non lo fa tutto il giorno oppure perché fuma se non gli piacciono le sigarette.
QUELLO CHE FUMA SEI MESI SI E SEI MESI NO. (ovvero il tipo che afferma "Posso smettere quando voglio. L'ho fatto migliaia di volte"). Se gli piace fumare perché smette per sei mesi? Se non gli piace, perché ricomincia? La verità è che ha sempre il vizio: anche se si libera della dipendenza fisica, gli rimane sempre il problema principale: il lavaggio del cervello. Ogni volta che smette spera che sia la volta buona, che non ricomincerà, ma dopo un po' ci ricasca. Molti fumatori invidiano questo tipo di fumatore perché pensano: "Che fortuna essere in grado di controllare la cosa in questo modo; poter smettere e iniziare quando si vuole". Quello di cui non si rendono conto è che queste persone non controllano nulla. Quando fumano desiderano non farlo.
Poi affrontano tutta la difficoltà di smettere. Dopo un po' iniziano a sentirsi privati di qualcosa e ricascano nella trappola, e poi vogliono uscirne. Vivono nella peggior situazione. Quando sono fumatori vorrebbero non esserlo e qando sono dei non fumatori vorrebbero fumare. Se rifletti bene questo è vero per tutta, la nostra vita da fumatori. Quando possiamo fumare o lo facciamo senza accorgercene o, se ce ne accorgiamo, vorremmo non farlo; è solo quando non lo possiamo fare che diventa desiderabile. Questo è il tragico dilemma di chi fuma e non può smettere, si lamenta ed è triste per un'illusione.
C'è però un modo col quale potrebbe vincere e cioè: smettere di fumare e smettere di lamentarsi.
QUELLO CHE FUMA SOLO NELLE OCCASIONI SPECIALI. Sì, tutti lo facciamo quando iniziamo; ma non ti sembra incredibile come rapidamente aumenti il numero delle occasioni speciali e come in poco tempo ogni occasione sia buona per poter fumare?
QUELLO CHE HA SMESSO MA SI CONCEDE SOLO UN SIGARO/SIGARETTA OGNI TANTO. In un certo senso questi sono i più patetici perché, o passano l'esistenza convinti che gli sia stato sottratto qualcosa oppure, più spesso, il sigaro o la sigaretta si raddoppiano, triplicano, etc. Così facendo queste persone vanno in una sola direzione: giù. Prima o poi, infatti, tornano a essere dei fumatori accaniti ricadendo nella stessa trappola dove erano finiti la primissima volta. Ci sono altri due tipi di fumatori occasionali. Il primo fuma una sigaretta o un sigaro solo in occasioni speciali come battesimi, matrimoni, etc. Questi, in realtà, è un non fumatore, non gli piace fumare ma pensa di perdere qualche cosa e non vuole sentirsi escluso.
Attento però: tutti iniziamo così. Inoltre, la prossima volta che ti trovi in una situazione dove vengono offerti dei sigari osserva come i fumatori, dopo un po', smettono di accenderli; anche il più accanito fumatore di sigarette non vede l'ora di spegnerlo e di tornare a fumare la sua marca. Ironicamente, più costoso e più grande è il sigaro e più l'esercizio è frustrante poiché il dannato oggetto sembra non finire mai.
La seconda categoria è molto rara, al punto che, tra le migliaia e migliaia di persone che si sono rivolte a me, posso solo individuarne una dozzina. L'unico modo per descrivere questo tipo è dartene un esempio.
Tempo fa ricevetti la telefonata di una donna, un'avvocatessa, che voleva una sessione individuale. Fumava da dodici anni e aveva sempre fumato solo due sigarette al giorno. Tra l'altro era una donna molto determinata e con una gran forza di volontà. Le spiegai che le sessioni collettive hanno lo stesso successo di quelle individuali e che tenevo sessioni private solo a persone così famose che, in un gruppo, avrebbero creato troppa distrazione. Lei iniziò a piangere, e non seppi resistere.
Le sessioni private sono molto costose e senz'altro molti fumatori si chiederanno perché questa donna volesse smettere, e pagherebbero volentieri quello che questa signora mi ha pagato per poter fumare anche loro solo due sigarette al giorno. Questo perché presumono erroneamente che i fumatori occasionali siano più felici ed in pieno controllo di sé: magari sono in controllo ma senz'altro non sono felici.
Nel caso di questa signora, entrambi i genitori erano morti di cancro polmonare prima che lei iniziasse a fumare. Aveva avuto orrore del fumo prima di accendere la prima sigaretta e, esattamente come me, era rimasta vittima della gigantesca pressione psicologica esercitata dalla società. Come me, ricordava il disgustoso sapore della prima sigaretta, ma mentre io ero precipitato velocemente nell'abisso, lei si era fermata a mezza china.
Tutto ciò che ci piace della sigaretta è il porre fine, solo temporaneamente e solo in parte, al desiderarla, sia che il desiderio si manifesti con il quasi impercettibile bisogno di nicotina sia come la tortura mentale derivante dal non poter alleviare il prurito.
Le sigarette, di per sé, sono disgustose e schifose e questo è il motivo per cui hai l'illusione che ti piacciano solo dopo un certo periodo di astinenza. Esattamente come accade per la fame e la sete: più ne soffri e maggiore è il piacere quando puoi alleviarle.
I fumatori commettono l'errore di ritenere che fumare sia solo un'abitudine e pensano: "Se riesco a mantenermi a un certo livello o fumare solo in occasioni speciali, il mio cervello e il mio corpo, si abitueranno e lo accetteranno. A quel punto potrò fermarmi a quel numero o ridurre ulteriormente se decidessi di farlo". Ricordati che non c'è abitudine: fumare è una tossicodipendenza e la tendenza è quella di alleviare i sintomi di astinenza, non di sopportarli. Anche solo restando fermo al numero di sigarette che fumi ora avresti bisogno di esercitare forza di volontà e disciplinarti per il resto della vita, perché, mano a mano che il tuo corpo si assuefa alla droga, ne vuole sempre più, non sempre meno. Col passare del tempo la droga inizia a distruggerti fisicamente e mentalmente, a distruggere il tuo sistema nervoso, il tuo coraggio e la stima in te stesso, quindi tu ti ritrovi sempre più a ridurre gli intervalli tra una sigaretta e l'altra.
Questo spiega perché quando noi iniziamo a fumare possiamo prendere o lasciare le sigarette senza problemi; se ci viene un raffreddore, per esempio, non fumiamo senza alcuna difficoltà. Ma spiega anche perché uno come me, che non aveva mai avuto l'illusione che fumare gli piacesse, era arrivato al punto di fumarne una dopo l'altra nonostante ogni sigaretta fosse una tortura fisica.
Ma torniamo alla signora dell a quale parlavo e t'invito a non invidiarla perché, quando fumi una sigaretta ogni dodici ore, questa ti appare come la cosa più preziosa della terra. Per dodici anni quella poveretta si era dibattuta tra l'essere incapace di smettere e l'essere terrorizzata di aumentare il numero di sigarette fumate, poiché temeva di morire come i suoi genitori. Per ventitre ore e quaranta minuti di ciascun giorno aveva lottato contro la tentazione, rivelando una tremenda forza di volontà. Ma tutta la vicenda l'aveva, alla fine, ridotta in lacrime. Casi come questo, come ho già detto, sono rari.
Del resto considera la faccenda con logica: o c'è un genuino piacere e/o sostegno nel fumare o non c'è. Se c'è perché aspettare un'ora, un giorno o una settimana per ottenerlo? Perché negarselo in questi periodi? Se invece il piacere non esiste allora perché fumare anche una sola sigaretta?
Ricordo un altro caso riguardante un uomo che ne fumava cinque al giorno. Mi telefonò e con voce roca mi disse: "Sig. Carr, vorrei smettere di fumare prima di morire". Passò poi a descrivermi la sua vita. "Ho sessantun anni e ho un cancro alla gola causato dal fumo. Ora fisicamente riesco solo a fumare cinque sigarette al giorno preparate da me".
"Ho sempre dormito senza problemi ma ora mi sveglio continuamente e non faccio altro che pensare alle sigarette".
"Non posso fumare prima delle dieci del mattino. Mi alzo però alle cinque e preparo infinite tazze di tè. Mia moglie si alza alle otto, e poiché sono sempre di pessimo umore, non vuole avermi in casa. Vado quindi nella serra e cerco di fare qualcosa, ma la mente è ossessionata dal fumo. Alle nove inizio ad arrotolarmi la prima sigaretta e lo faccio finché è perfètta. Ovviamente non è una necessità questa perfezione ma mi dà qualcosa da fare.
Aspetto poi che scocchino le dieci e quando questo accade le mie mani tremano in modo incontrollabile.
Non accendo subito la sigaretta perché, se lo facessi, dovrei poi aspettare altre tre ore prima di poter fumare nuovamente. Dopo un po', però, l'accendo, faccio un tiro e la spengo immediatamente: così facendo posso farla durare un'ora. La fumo fino a ridurla a mezzo centimetro e poi aspetto quella successiva".
In aggiunta a tutti i suoi problemi, il pover'uomo aveva le labbra tutte bruciacchiate dalle sigarette. A questo punto tu probabilmente lo immaginerai come un povero imbecille. Assolutamente no. Era alto più di 1 metro e 80 centimetri ed era stato un sergente della Marina.
Era stato un bravo atleta e non aveva mai avuto l'intenzione di diventare un fumatore. Durante l'ultima guerra, però, era comune credenza che le sigarette dessero coraggio e ai soldati ne veniva fornita gratis una razione. Quest'uomo era stato praticamente costretto a diventare un fumatore e aveva passato il resto della vita a sborsare una notevole somma di danaro per distruggersi fisicamente e mentalmente e far pagare meno tasse al resto della popolazione. Se fosse stato un animale l'avremmo fatto sopprimere per pietà, eppure continuiamo a permettere che giovani sani di mente e di corpo continuino a cadere in questa terribile trappola. Magari pensi che il caso appena descritto sia un caso limite; potrebbe esserlo ma non è l'unico. Ci sono migliaia di casi simili.
Quell'uomo, disperato, mi raccontò la sua storia, ma puoi scommettere che qualcuno dei suoi conoscenti, non sapendo il retroscena, lo invidiava perché fumava solo cinque sigarette. Se credi che questo non potrebbe capitare anche a te: smettila di raccontarti delle bugìe, tì sta già succedendo.
Del resto si sa che i fumatori sono bugiardi e mentono anche a se stessi. E questo è necessario. Tanti fumatori occasionali fumano molte più sigarette e molto più spesso di quanto sono disposti ad ammettere.
Mi è capitato sovente di conversare con gente che diceva di fumarne cinque al giorno e già mentre parlavano con me se ne fumavano il doppio. Osserva questi fumatori in occasioni sociali come matrimoni o feste, e vedrai che ne fumano una dopo l'altra, come gli altri fumatori.
Generalmente gli adolescenti sono i più difficili da curare, non perché trovano difficile smettere ma per il fatto che ritengono di non essere cascati nella trappola o sono nella fase iniziale della "malattia" e si illudono di smettere prima di entrare nella seconda fase.
Vorrei mettere in guardia i genitori dei bambini che odiano il fumo dal sentirsi troppo sicuri. Tutti i bambini detestano il gusto e l'odore del tabacco prima di venirne accalappiati. Anche tu lo detestavi. E non farti ingannare dalle campagne antifumo: la trappola è la stessa di sempre. I bambini sanno che le sigarette uccidono ma pensano anche che una sola non li ucciderà. In un certo momento della loro vita subiranno l'influenza di un amico, un'amica, un compagno di scuola o un collega. Magari pensi che basterà loro provarne una, e che, trovandola disgustosa, si salveranno dal vizio. Ma tu come hai iniziato?
Trovo che l'aspetto più inquietante, tra gli innumerevoli inquietanti aspetti delle tossicodipendenze, sia il faliimento della nostra società nel prevenire che i nostri figli diventino schiavi della nicotina e di altre droghe. Ho riflettuto molto su questo punto e ho scritto un libro specificatamente designato alla prevenzione per gli adolescenti. E un dato di fatto che la maggioranza dei giovani che diventano poi dipendenti da sostanze più pesanti hanno esordito nel mondo delle dipendenze chimiche attraverso le sigarette. Se puoi fare in modo che non vengano adescati dalla trappola del fumo ridurrai enormemente la possibilità che caschino nel tranello di altre droghe.
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