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 E' facile smettere di fumare, se sai come farlo! 6
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Inserito il - 06/05/2010 : 11:32:43  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
E' facile smettere di fumare, se sai come farlo! 6

(di Alle Carr)

(sesta parte)

----------

Capitolo 8

- Alleviare i sintomi d'astinenza -

Come ho già detto, i fumatori pensano di fumare perché ottengono
piacere, distensione o una specie di carica: la vera ragione è invece
che cercano di alleviare i sintomi di astinenza.

Quando si inizia a fumare la sigaretta è considerata un sostegno in
società, sostegno che possiamo prendere o lasciare; purtroppo invece
l'insidiosa catena è iniziata, e inconsciamente incominciamo a
percepire che, se fumata in certe occasioni, la sigaretta sembra
essere piacevole.

Più diventiamo dipendenti dalla droga maggiore diventa il bisogno di
alleviare i sintomi d'astinenza; più la sigaretta ci distrugge, più
veniamo ingannati a pensare che faccia esattamente l'opposto. Tutto
accade così lentamente che non ce ne accorgiamo. Ogni giorno non ci
sentiamo mai particolarmente diversi dal giorno precedente e molti
fumatori non si accorgono che sono dei tossicodipendenti fino a che
non provano a smettere, e anche allora molti si rifiutano di
ammetterlo. I più cocciuti nasconderanno la testa nella sabbia tutta
la vita cercando di convincere se stessi e gli altri che a loro piace
fumare.

Ecco un tipico colloquio avuto con centinaia di giovani:

D. Ti rendi conto che la nicotina è una droga e che l'unica ragione
per cui fumi è che non riesci a smettere?

R. Storie! Mi piace fumare: se non mi piacesse non lo farei!

D. Allora smetti per una settimana, solo per dimostrarmi che puoi farlo se vuoi.

R. Non ce n'è bisogno. Se volessi smettere, potrei.

D. Smetti per una settimana per provare a te stesso che non ne sei dipendente. .

R. Perché farlo? Mi piace.

Ho anche già detto che i fumatori tendono ad alleviare i sintomi di
astinenza in momenti di tensione, noia, concentrazione, rilassamento o
situazioni nelle quali provano tutti o alcuni di questi stati d'animo.

Questo punto verrà esaminato più in dettaglio nei prossimi capitoli.

************

Capitolo 9

- Lo stress -

Mi riferisco non solo alle grandi tragedie della vita ma anche a
situazioni di una problematicità più banale, come conoscere gente
nuova, telefonare, accudire bimbi piccoli e irrequieti, etc. Prendiamo
per esempio la telefonata, che viene considerata da molti (soprattutto
uomini d'affari), come un evento leggermente stressante. Molte
telefonate non ci arrivano da clienti soddisfatti o dal capo che vuole
congratularsi con noi ma, spesso, sono il frutto di situazioni
irrisolte: qualcosa che non va o qualcuno che vuole qualcosa. In
questi casi il fumatore, se non sta già fumando, si accende una
sigaretta che, per qualche sconosciuto motivo, sembra aiutarlo.
Quello che in effetti succede è questo: senza che se ne renda conto,
sta già soffrendo di una leggera situazione di stress indotto dalla
nicotina, che si aggiunge all'altro stress, quello causato dalla
telefonata. Accendendo una sigaretta, il cumulo di stress viene
ridotto, poiché cala in parte quello da nicotina, e il fumatore prova
una sensazione di carica. In quel momento, tale sensazione non è
un'illusione, egli si sente in effetti meglio di come stava prima di
accendersi la sigaretta.
Ma la verità è che, mentre sta fumando, è comunque più teso di un non
fumatore, poiché più fumiamo più la sigaretta ci distrugge e il
sollievo che proviamo fumando diminuisce man mano.

Ti avevo promesso che non avrei usato alcuna tattica per farti
spaventare e con l'esempio che segue non voglio scioccarti, ma solo
mettere in evidenza il fatto che le sigarette distruggono e non
rilassano il sistema nervoso.

Prova a immaginare di essere arrivato al punto in cui il medico ti
dice che se non smetti di fumare dovrà amputarti le gambe; fermati per
un attimo e prova a immaginare una vita senza gambe. Immagina lo stato
mentale di un uomo che, nonostante gli sia stato detto questo,
continui a fumare e che di conseguenza gli venga praticata
l'amputazione. Mi capitava di sentire storie di questo tipo (la
nicotina è un vasocostrittore), ma le ignoravo giudicandole folli. In
effetti volevo che un medico mi dicesse qualcosa del genere perché
allora avrei smesso di fumare. Eppure mi aspettavo ogni giorno
un'emorragia cerebrale, con conseguente perdita non solo delle gambe
ma della vita. Ma questo assurdo modo di ragionare non mi faceva
pensare di essere folle: mi ritenevo semplicemente un fumatore
accanito.
Storie simili non sono assurdità, sono solo la prova di ciò che
quest'orribile droga può farti. Col passare del tempo distrugge
sistematicamente il tuo coraggio e la tua forza, e più te ne priva più
ti convinci che faccia esattamente il contrario. Conosciamo tutti il
panico che assale il fumatore quando ha paura di restare senza
sigarette e i tabaccai sono chiusi e non sa dove comprarle. Chi non
fuma non conosce questo panico perché sono le sigarette a causarlo.

In aggiunta, col passare del tempo, il fumo non solo ti distrugge il
sistema nervoso ma, poiché contiene dei veleni, lentamente ti
distrugge anche la salute. Quando però chi fuma arriva al punto in cui
le sigarette lo stanno uccidendo, ritiene invece che siano proprio
queste a dargli coraggio e non può immaginare di poter vivere senza.

Cerca di capire che le sigarette non distendono i nervi ma li
distruggono, e uno dei grandi vantaggi di smettere di fumare è
riconquistare fiducia e sicurezza in se stessi.

***********

Capitolo 10

- La noia -


Se in questo momento stai fumando, probabilmente lo stai facendo senza
accorgertene, e non te ne saresti reso conto se io non te lo avessi
ricordato.
Un'altra delle menzogne legate al fumo è infatti quella riguardante la
sigaretta come qualcosa che allevia la noia. Quest'ultima è uno stato
mentale e, mentre fumiamo, la nostra mente non continua a ripeterci:
"Sto fumando, sto fumando". Le uniche occasioni nelle quali questo
accade sono: dopo un lungo periodo di astinenza, se stiamo cercando di
fumare meno o con le prime sigarette fumate dopo un fallito tentativo
di smettere.

La verità è la seguente: quando siamo dipendenti dalla nicotina e non
stiamo fumando ci manca qualcosa, ma se siamo intenti in un'attività
non stressante possiamo stare lunghi periodi senza accorgerci della
mancanza della droga. Quando invece ci si annoia non c'è nulla che ci
distragga e quindi "sfamiamo il mostriciattolo".

Quando si fuma a ruota libera (cioè se non stiamo cercando di ridurre
o smettere), non ci si accorge neppure di accendere la sigaretta.

Perfino i fumatori di pipa e le persone che si arrotolano da sole le
sigarette non si accorgono del loro rituale. Se un fumatore pensa alle
sigarette fumate durante la giornata ne ricorderà ben poche: per
esempio, la prima della giornata o quella dopo pranzo.

In realtà le sigarette aumentano indirettamente la noia facendoci
sentire più letargici, perchè, invece di condurre una vita attiva, il
fumatore diventa sempre più sedentario e, annoiato, passa il tempo
fumando per alleviare i sintomi di astinenza.

E quindi importantissimo smantellare il lavaggio del cervello. Visto
che i fumatori tendono a fumare quando sono annoiati, e ci è stato
detto dalla nascita che fumare allevia la noia, non pensiamo di
contestare questa affermazione. Ci è anche stato detto che i
chewing-gum favoriscono il rilassamento; la verità è che quando ci
sentiamo tesi tendiamo a serrare i denti e i chewing-gum ci danno un
motivo logico per farlo. La prossima volta che vedi qualcuno masticare
un chewing-gum osservalo e chiediti se sembra rilassato o teso.
Osserva anche i fumatori che fumano perché sono annoiati. Pur
facendolo ti paiono meno annoiati? Fumare non allevia la noia. Poiché
sono stato per lungo tempo un fumatore incallito, posso assicurarti
che non vi è attività più noiosa di quella di accendersi una sigaretta
dopo l'altra, giorno dopo giorno, anno dopo anno.

***********

Capitolo 11

- La concentrazione -

Un'altra illusione è che le sigarette aiutano la concentrazione. Non è
vero. Quando occorre concentrazione automaticamente si evita ogni
distrazione, ma il fumatore soffre di una continua distrazione causata
dal mostro che vuole la sua dose; quindi, quando deve concentrarsi,
senza neppure accorgersene, si accende una sigaretta, alleviando (ma
solo in parte) i sintomi di astinenza, e continuando con quel che sta
facendo. E immediatamente si scorda che sta fumando.
Le sigarette non solo non aiutano la concentrazione ma la distruggono
perché, col passare del tempo, i sintomi di astinenza, nonostante si
fumi, non vengono mai completamente alleviati. Questo comporta un
aumento del numero delle sigarette, cosa che fa ingigantire il
problema.

La concentrazione è afflitta anche da altre conseguenze del fumare.

Il progressivo restringimento di capillari, arterie e vene causato dai
veleni contenuti nel tabacco diminuisce la quantità di ossigeno che
arriva al cervello. Ma invertendo questo processo la tua
concentrazione e le tue facoltà intellettive aumenteranno
notevolmente.

E stato proprio il problema della concentrazione che mi ha impedito di
smettere con la forza di volontà. Riuscivo a sopportare l'irritabilità
e il cattivo umore, ma quando dovevo concentrarmi su qualcosa di
difficile dovevo avere le sigarette. Ricordo benissimo il panico che
mi aveva assalito quando scoprii che non potevo fumare durante il mio
esame finale per la qualifica di commercialista.

All'epoca ero già un fumatore accanito ed ero convinto che non sarei
stato in grado di concentrarmi per le tre ore dell'esame, ma lo
superai e ricordo che, mentre lo svolgevo, non pensai minimamente alle
sigarette; è quindi evidente che ne potevo fare a meno.

La mancanza di concentrazione di cui soffrono i fumatori quando
cercano di smettere di fumare non è dovuta all'astinenza fisica da
nicotina. Se, da fumatore, ti capita di avere un vuoto mentale, che
cosa fai? Se non stai già fumando ti accendi una sigaretta. La
sigaretta non elimina il vuoto mentale, quindi, cosa fai? Te lo tieni,
come fanno i non fumatori, e continui con il tuo lavoro.

Quando si fuma non s'incolpa mai la sigaretta dei nostri disturbi: la
tosse di cui si soffre non è mai causata dal fumo ma da un raffreddore
che non vuol passare e, quando si smette, qualunque cosa ci vada
storta viene attribuita al fatto che non fumiamo più. Se, dopo aver
smesso di fumare, abbiamo un vuoto mentale s'incomincia a pensare: "Se
solo potessi accendermi una sigaretta risolverei il problema" e questo
ci porta a dubitare della decisione che abbiamo
preso smettendo.

Se ritieni che il fumo sia un vero aiuto per la concentrazione, il
timore di non poterla ottenere senza la sigaretta ti impedirà
certamente di concentrarti, ed è questo dubbio che crea il problema,
non i sintomi di astinenza. Ricorda infatti che sono i fumatori che
soffrono di crisi di astinenza non i non fumatori.

Quando ho spento la mia ultima sigaretta sono passato da cento a zero
nel giro di un pomeriggio senza per questo aver perso la capacità di
concentrarmi.

***********

Capitolo 12

- Il rilassamento -

La maggior parte dei fumatori ritiene che la sigaretta rilassi;
paradossalmente, giacché la nicotina è invece una sostanza eccitante.
Conta le tue pulsazioni e, dopo aver fumato due sigarette di seguito,
vedrai che saranno aumentate.

Una delle sigarette più care al fumatore è quella che si accende dopo
i pasti. Pranzi e cene sono momenti della giornata durante i quali
smettiamo di lavorare, ci rilassiamo, ci sfamiamo e dissetiamo e
viviamo quindi uno stato di soddisfazione. Non così per il povero
fumatore che ha un'altra fame da soddisfare. Ritiene che la sigaretta
sia la "ciliegina sulla torta", ma non sa che è solo il pasto del
piccolo mostro.

Il fatto è che i fumatori non riescono mai a essere completamente
rilassati, e con il passare degli anni la situazione peggiora. Le
persone più tese di questa terra non sono i non fumatori ma uomini
d'affari sulla cinquantina che, fumando una sigaretta dopo l'altra,
tossiscono in continuazione, hanno la pressione alta e i nervi a
pezzi. Arrivati a questo punto le sigarette non alleviano neppure
parzialmente i sintomi che hanno generato.

Ricordo che, agli inizi della mia carriera professionale e con una
famiglia sulle spalle, quando uno dei miei figli faceva qualche
marachella, la mia reazione era assolutamente sproporzionata e questo
mi faceva pensare di avere qualcosa di indemoniato, quasi a livello
genetico. Ora so che l'indemoniato non riguardava il mio carattere ma
era il piccolo mostro.

A quel tempo pensavo di avere tutti i problemi del mondo, ma ora,
quando ci ripenso, mi rendo conto che erano preoccupazioni del tutto
normali. In realtà ero perfettamente in grado di far fronte alle
difficoltà e avevo il controllo della mia vita; l'unica cosa che non
controllavo, ma da cui ero io stesso controllato, era il fumo. Ed è
triste che neppure oggi io riesca a convincere i miei figli che quel
che mi rendeva così irascibile era fumare, poiché ogni volta che
sentono parlare un fumatore lo sentono ripetere che le sigarette
calmano e aiutano a rilassarsi.

Qualche tempo fa in Inghilterra si tentò di impedire ai fumatori di
adottare bambini, ma la protesta più sorprendente venne da un signore
che definì l'idea insensata poiché ricordava che da bambino, quando
aveva un problema da porre a sua madre, aspettava che si fosse accesa
una sigaretta perché era sicuro che sarebbe stata più calma e
l'avrebbe ascoltato. Perché non poteva parlare a sua madre quando non
stava fumando?

Perché i fumatori, anche quando stanno vivendo una situazione
piacevole (come una cena o un pranzo al ristorante) sono così tesi
quando non fumano? Perché invece i non fumatori sono perfettamente a
loro agio in simili circostanze? Perché i fumatori non riescono a
essere rilassati senza la sigaretta? Inizia a osservare i fumatori,
soprattutto in situazioni in cui non possono fumare, vedrai che si
toccano la bocca con le dita, o giocherellano con i capelli o con le
mani, o battono nervosamente un piede o serrano le mascelle. I
fumatori non sono mai completamente rilassati, hanno dimenticato come
ci si sente quando si è completamente tranquilli, ed è questa invece
una delle grandi gioie che riscoprirai.

L'intera faccenda del fumo può essere paragonata alla situazione di
una mosca catturata da una pianta carnivora: la mosca inizia a
mangiare il nettare, ma a un certo punto è la pianta che inizia a
divorare la mosca.

Non ti sembra sia arrivata l'ora di fuggire dalla pianta?


...


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