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Inserito il - 11/03/2010 : 12:39:45
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Il bussiness degli animali predati
di Pino Marinaro
Non si è ancora sopito l'eco dello scandalo, tra l'altro tuttora in corso, dei due milioni e passa di cani e gatti squoiati vivi ogni anno per rubare loro la pelle, che il mondo animale lancia altri segnali di disperato aiuto contro la violenza e l'avidità umana.
Il traffico di animali, infatti, secondo le stime delle autorità internazionali, risulterebbe ormai l'attività criminale più lucrosa dopo il traffico di stupefacenti e di armi.
Vittime migliaia di specie protette tra scimmie, pappagalli, rapaci, felini, tartarughe e rettili, il cui commercio è tassativamente proibito dalla Cites, la convenzione internazionale per la protezione delle specie in vie di estinzione firmata a Washington nel lontano 1973.
Nonostante vigilanza e controlli, e la circostanza non trascurabile che alcune specie predate dai loro habitat naturali sono pericolose, il traffico è in costante aumento, favorito anche dalla crescente e deprecabile moda degli animali da compagnia esotici. Ma oltre che a finire nelle case private, gli animali spesso terminano la loro odissea di merce preziosa negli zoo, nei parchi divertimento o nei circhi. La richiesta non manca, insomma, e la malavita provvede all'offerta.
Secondo il WWF, in molti paesi occidentali, Italia compresa, alcuni ristoranti multietnici non si fanno scrupolo a servire, in menù riservati, carni clandestine di antilope, elefante, leopardi e primati, uccisi dai bracconieri nelle foreste tropicali e, addirittura, all'interno dei parchi nazionali.
Particolarmente appetito il cervello di scimmia in questo illegale commercio di bush-meat, macabro mercanteggio che da solo produce un giro di affari stimato attorno sette milioni e mezzo di dollari per un totale di un milione di tonnellate di carne selvatica.
Inutile aggiungere che questo crudele malaffare, oltre a provocare inestimabili danni faunistici, espone a molteplici rischi la salute umana data l'inevitabile assenza di controlli veterinari.
Oltre ai fattori devastanti dell'inquinamento e alle deforestazioni selvagge, questo traffico generalizzato di specie in via di estinzione, sta compromettendo in modo irreversibile le biodiversità e accellerando la distruzione del salvabile, poiché il consumo della fauna procede ad un ritmo tale che la produzione naturale non riesce più a compensarla.
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