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 Paura del successo
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Inserito il - 17/10/2003 : 11:46:06  Mostra Profilo
Paura del successo

di Jann Mitchell



Successo. Crediamo di volerlo, eppure abbiamo paura e sabotiamo il successo
in innumerevoli modi:

a.. Indugiamo.

b.. Parliamo delle nostre idee per distruggerle invece di metterle in
atto.

c.. Non completiamo mai un progetto.

Spesso noi sfuggiamo il successo perché, in profondità, sentiamo di non
esserne degni.

Poi, talvolta, quasi a dispetto di noi stessi, il successo bussa alla
nostra porta. E' come avere un bambino: sai che accadrà, fai progetti per il
suo arrivo, lo sogni - poi improvvisamente è là, nella realtà - e ancora non
riesci a crederci.

Il successo può sembrare spaventoso, quasi come un vergognoso segreto e, a
volte, porta con sé una serie tutta nuova di paure:

a.. paura di essere rifiutato dalla gente,

b.. paura che gli altri si accorgano della nostra mancanza di valore,

c.. paura di avere il nostro successo in qualche modo invalidato o anche
strappato via durante la notte.

Il successo può sembrarci desiderabile e temibile allo stesso tempo.

- Messaggi confusi -

Da dove provengono? Molti di noi hanno ricevuto messaggi contraddittori sul
successo durante gli anni della crescita.

Era così nella mia famiglia. Da un lato siamo stati spinti a fare del nostro
meglio, a fare tutto perfettamente, a finire qualunque cosa abbiamo
cominciato. Quelle erano le parole che abbiamo sentito.

Le azioni che abbiamo visto ci hanno detto altrimenti. Le persone
benestanti - specialmente i nostri più facoltosi parenti - erano criticate
continuamente.

Mio papà avviava grandi progetti e raramente li portava a termine. Mamma ci
faceva notare tutte le ragioni per cui qualche cosa non poteva funzionare.

Così, sebbene siamo stati incoraggiati ad avere successo, ne siamo anche
stati scoraggiati, non perché i nostri genitori volevano confonderci, ma
perché avevano interiorizzato gli stessi messaggi contraddittori.

A mia madre è stato insegnato nella sua gioventù non provare. Mio padre
viveva in una zona rurale, ed ha avuto un'adolescenza estremamente povera;
esperienze come la sua hanno sicuramente scatenato sentimenti di
inferiorità.

Abbiamo anche imparato a essere ipercritici con gli altri, rapidi a trovare
l'incrinatura altrui capace di innalzare la nostra vacillante auto-stima.

Questo è il motivo per cui definivo le persone che "hanno" e quelle "non
hanno." Io, naturalmente, ero nel novero di chi non aveva, e perciò
inferiore agli altri. Io non solo non ero capace di avere successo, non
meritavo di averne. Ero una vittima perpetua, sempre anelante e mai
appagata.

Uno dei miei sogni è sempre stato scrivere, e quando ho finalmente scritto
la mia delizia è stata stemperata dalla paura.

Se io improvvisamente mi spostavo da non avere ad avere, le persone mi
avrebbero tolto la loro amicizia? Mi avrebbero vista diverso da com'ero e si
sarebbero aspettati da me una impossibile perfezione?

Potevo perdere auto-stima o soldi o chissà cosa durante la notte?

Merito realmente il successo?

Le mie convinzioni limitanti hanno richiesto e richiedono molto lavoro, ma,
gradualmente, sono emerse queste verità:

a.. E OK fare errori. Tutti ne facciamo. E' così che impariamo: attraverso
un processo di eliminazione.

b.. Paragonare noi stessi agli altri non è positivo. E buttare qualcun
altro giù per sentirci meglio produce solo un temporaneo innalzamento di
auto-stima.

c.. Uno, o anche dieci, rifiuti non significano che la tua idea (o tu) è
non buona. Talvolta è sola una questione di scelta del momento.

d.. Dividere le persone in categorie, quelli che hanno e quelli che non
hanno, è semplicistico e impreciso. Contrariamente alle apparenze, nessuno
"ce l'ha fatta." Noi tutti abbiamo le nostre preoccupazioni e insicurezze.

Noi tutti meritiamo di avere successo, specialmente quando abbiamo lavorato
sodo per esso. (N. d.T. E anche se non lo abbiamo fatto, questa è un'altra
convinzione limitante, ma ne parleremo un'altra volta ;-).

Il successo ha molte definizioni. Ognuno di noi deve decidere che cosa
significa per se stesso. Per me, la serenità può non essere sgargiante, ma è
più importante che guidare una macchina status-symbol.

Qual'è il tuo sogno di successo? Come hai deciso di ottenerlo, alla tua
maniera?


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