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 I tempi duri non durano. La gente dura, si

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
admin Inserito il - 13/11/2017 : 10:29:25
I tempi duri non durano. La gente dura, si

di R. Schuller


"Sconfiggete le depressione, vincete
lo scoraggiamento, scacciate dalla mente ogni tipo di previsioni
tragiche.

Forse non siete in grado di tenere sotto controllo tutto
quello che vi succede, ma siete certamente in grado di controllare le
vostre reazioni. Anche se i medici vi hanno dato notizie devastanti,
questa non e' una buona ragione per lasciarsi abbattere. Potete alzarvi
in piedi e combattere. E potete vincere: forse contro la malattia,
certamente contro la depressione. Nessuno ha combattuto la guerra contro
il cancro piu' valorosamente, e l'ha vinta piu' meravigliosamente, di
quella donna bellissima che e' Marguerite Piazza. Questa donna
straordinaria mi ha mandato un'audiocassetta in cui racconta la sua
storia.

Un giorno ho ascoltato la cassetta mentre ero in macchina. Ne
sono rimasto cosi' commosso, che ho dovuto fermare la macchina e
accostarmi al bordo della strada fino a che Marguerite non avesse
finito.

"Ero all'apice della carriera, stavo recitando a New York,
quando notai un puntino rosa sulla guancia destra. Pensai che non fosse
nulla d'importante, e che se ne sarebbe andato da solo. Mi limitai a
metterci sopra una dose extra di trucco. Ogni volta che andavo dal
dottore per una laringite o per qualche altro piccolo problema, parlavo
anche di quel puntino. I dottori lo esaminavano, e poi mi rispondevano
invariabilmente:

"Non e' niente, non si preoccupi." E io non mi
preoccupai. Ma il puntino non scomparve. A quell'epoca, ero ad un punto
della mia vita in cui venivo definita "la signora che ha tutto". Ero
una delle dieci donne meglio vestite del mondo. La gente diceva che ero
bellissima. Ero una star del Metropolitan. Avevo creato uno spettacolo
chiamato "the act" per i night club. Ero stata la prima ad avere con me
dei ballerini e tutto quel genere di cose. La rivista "Variety" scrisse
che quella era la nascita di una nuova forma di show business (oggi,
ovviamente, e' una cosa che fanno tutte). Ero sposata ad un uomo
meraviglioso, un vero, grande gentiluomo del Sud, con cui era divertente
vivere.

Mio marito era una persona a cui tutto andava
bene. Improvvisamente, il mondo mi crollo' addosso. Billy mori' per un
attacco di cuore. Due settimane dopo la sua morte, quel puntino rosa
sulla guancia mi fu diagnosticato come melanoma, la forma piu' grave di
tumore della pelle. Di solito uccide nel giro di diciassette mesi, se
non viene totalmente rimosso. E in effetti i chirurghi tentarono, con
tre differenti operazioni, di estirpare quel melanoma dalla mia guancia.

Volevano salvarmi il viso, perche' ero nello show business. Dovevo
rimanere bella: come sapete, lo show business e' una cosa riservata solo
a persone molto belle. Se avessero optato per la rimozione radicale,
avrei potuto rimanere orribilmente sfregiata per sempre. Ma le tre
operazioni non furono sufficienti. Il medico mi disse:

"Marguerite, devi
assolutamente affrontare l'intervento radicale se vuoi continuare a
vivere. Hai anche un'alternativa, se vuoi. Puoi scegliere di non subire
l'intervento radicale: in tal caso, conserverai la tua bellezza, ma e'
probabile che la conserverai dentro una bara. Invece, puoi permetterci
di fare quello che dobbiamo fare: l'intevento radicale. E in questo caso
hai qualche possibilita' di sopravvivere". Quella sera dovevo cantare. A
teatro c'era il tutto esaurito. La sala era stipata di persone che erano
venute a sentirmi cantare e a vedermi danzare.Cosa puo' fare una persona
in una situazione come questa? Beh, fa quello per cui e' pagata. Io ero
pagata per divertire la gente. Percio' pregai per ricevere forza. Andai
avanti.

E ogni volta che c'era un cambio di costume fra un atto e
l'altro, e mi levavo il costume di scena e lo appendevo all'appendiabiti
per indossare un altro costume, appendevo a quell'appendino anche i
miei problemi, li lasciavo nell'armadio e andavo sul palco. Cantai come
non avevo mai cantato, e ballai superando me stessa. Il pubblico ne
rimase affascinato.Feci quello che dovevo fare sul palco; e feci quello
che dovevo fare per i miei bambini: affrontai la rimozione totale.

Avevo sei bambini piccoli. Non avevo ne' fratelli ne' sorelle: e,
adesso che il loro papa' era morto, i miei bambini potevano contare solo
su di me. Percio' promisi al Signore che, se mi avesse lasciato
sopravvivere per provvedere ai miei bambini, non mi sarei
lamentata. Affrontai la rimozione totale. Mi tolsero l'intera guancia
destra, tutte le ghiandole del collo, la carotide e un muscolo della
spalla destra. Diventai lo spettacolo piu' spaventoso che abbiate mai
visto nella vostra vita.Tornai a casa. Mostrai ai miei figli quello che
era successo, e gli spiegai che sarei guarita. I miei bambini erano
ancora molto scossi per la morte del loro papa'. Si', sarei stata di
nuovo bene!

Non sapevo se sarei potuta tornare nello show business. Mi
sarebbe occorsa un'enorme forza, e non sapevo se sarei stata accettata
da tutti con quel viso sfregiato.Subii dieci o undici interventi di
chirurgia plastica per eliminare le cicatrici. Adesso canto di nuovo;
recito per il Signore, e Lui mi ha accontentato. Ha fatto entrare nella
mia vita un uomo meraviglioso, che e' diventato un grande padre per i
miei bambini.

Cio' che mi e' successo e' simile a cio' che accade a un
bambino che e' totalmente assorbito in qualcosa. Mio figlio Gregory
leggeva un libro, o guardava la TV, e io gli dicevo "Greg, vieni qua",
ma lui non sembrava ascoltarmi. Una volta chiesi al mio pediatra: "Pensa
che il bambino sia sordo?""Ovviamente no", rispose, "e' solo molto
concentrato. Se vuole avere la sua attenzione, Marguerite, vada da lui e
lo scrolli un po'. Lui la guardera'. E allora lei gli potra'
parlare.

"Fra me e il Signore le cose andavano proprio cosi'. Il Signore
voleva tutta la mia attenzione. Ma io non stavo facendo ancora quello
che lui voleva esattamente che facessi. E allora Lui mi scrollo' un
po': con un secondo cancro. Non volevo crederci. Ma il tumore era
li'. Affrontai settantadue ore di radiazioni, e un'altra operazione
chirurgica. Fu allora che capii che l'angoscia puo' uccidere. Rischiai
di morire, perche' ero piena di angoscia. L'angoscia si era
completamente impadronita di me.Se c'e' qualcosa che ho imparato in
tutta questa esperienza, e' che la mente ha un'importanza fondamentale.

Cio' su cui fissate i vostri pensieri si manifestera' anche
esternamente. Se siete dominati dall'angoscia e dalla paura, esse si
proietteranno nella vostra vita esterna. E se invece vi concentrate
sull'amore e sulla comprensione, anche questi stati d'animo si
rifletteranno nella vostra vita esterna, e vi porteranno tutte quelle
cose che Dio desidera che abbiate." Concludo traendo da un altro libro
del dr. Schuller, anch'esso non tradotto in italiano, "Life's not fair,
but God is good" ("La vita e' ingiusta, ma Dio e' buono"), un episodio
piu' breve, di cui l'autore si serve per esortarci a ringraziare sempre
il Signore, per qualsiasi cosa ci succeda, anzi soprattutto per le cose
negative e tristi. Si tenga presente che il reverendo Schuller ha
fondato la Chrystal Cathedral, una chiesa tutta di vetro, che dev'essere
un capolavoro dell'architettura moderna, a Garden Grove, in California
(la potete trovare su Internet), e che trasmette settimanalmente in TV
un programma religioso intitolato "The Hour of Power": e' quindi a capo
di uno staff di collaboratori.

Ecco l'episodio: La mia segretaria,
venti anni fa, si chiamava Lois Wendell. Lavorava con impegno e
devozione in questo ministero. Una sera ero a casa, e lei mi telefono'.

Aveva lavorato tutto il giorno, ma era uscita un po' prima per andare
dal medico. Ora sentii la sua voce esitante all'altro capo del telefono.

"Bob, ho avuto cattive notizie. Il dottore mi ha detto che ho un
cancro."Mi accorsi che faceva fatica per trattenersi dal piangere, e le
dissi: "Metti giu', Lois. Arrivo subito".Mi misi in macchina e raggiunsi
la casa di Lois, nella zona ovest di Garden Grove. Lei mi stava
aspettando sulla porta. Entrai in casa e dissi: "Preghiamo".

Improvvisai una preghiera strana e inusitata: ma Lois poi ne parlo'
spesso per dire quanto aiuto aveva ricevuto da quelle parole. Come Lois
stessa poi ricordava, ogni frase di quella preghiera cominciava con un
"Grazie!".

"Grazie, Signore, perche' questo cancro e' stato soperto
subito. Grazie perche' ci hai fatto vivere in America, dove sono
disponibili molti tipi di cure. Grazie perche' Lois ha una grande fede,
e questa fede le fara' superare anche questa prova. Ti ringrazio anche
perche' Lois ha un marito e dei figli che le daranno forza in questo
momento. E infine ti ringrazio perche' stai ascoltando questa preghiera
e ci stai rispondendo. Grazie, Signore, per questo cancro. Alleluia.
Amen."

Lois continuo' a vivere per molti anni, e alla fine il cancro la
uccise. Ma il suo atteggiamento positivo sollevo' il suo spirito, e,
senza alcun dubbio, aggiunse anni alla sua vita, come anche vita ai suoi
anni.

Siate riconoscenti a Dio per qualsiasi cosa! Ho sessantadue anni
[il libro e' uscito nel '91, n.d.t.], e mi stupisco ancora nel
constatare che non e' mai successo niente nella mia vita, incluse le
tragedie e i disastri, che non si sia poi rivelato una benedizione
nascosta."





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