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 Episodi reali sulla vita di Yoganandaji

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
admin Inserito il - 11/10/2017 : 11:00:52
Episodi reali sulla vita di Yoganandaji


Uno studente trovava difficile concepire che Iddio dimora nella carne dell'uomo.
Il Maestro disse:"Come i carboni incandescenti rivelano la presenza del fuoco,
così il meraviglioso meccanismo del corpo rivela la presenza causante dello
Spirito".

"Alcuni pensano che se a un devoto non sono imposte grandi prove, questi non può
essere un santo. Altri asseriscono invece che un uomo dalla divina realizzazione
dovrebbe esser libero da ogni sofferenza", disse il M. durante una conferenza.
"La vita d'ogni maestro segue un certo disegno segreto. San Francesco era
afflitto da malattie; il Cristo pienamente libero si lasciò crocifiggere. Altri
grandi, come San Tommaso d'Aquino e Lahiri Mahasaya, passarono i loro giorni
senza grandi assilli o tragedie.

"I santi ottengono la salvezza ultima partendo da basi totalmente diverse. I
veri saggi dimostrano che, quali che siano le condizioni esteriori, essi sono in
grado di riflettere la Divina Immagine dentro di sè. Essi svolgono qualsiasi
parte che il volere di Dio abbia loro affidata, si accordi o no con l'opinione
pubblica".


Un giovane residente all'eremitaggio amava fare degli scherzi. La vita era per
lui una continua commedia. La sua allegria, a volte piacevole, altre volte
impediva agli altri devoti di mantenere serenamente il pensiero in Dio. Un
giorno P. rimproverò blandamente il ragazzo. "Dovresti imparare ad essere più
serio", osservò. "Sì, M.", rispose il discepolo, sinceramente pentito della
propria irrequietezza. "Ma la mia abitudine è così inveterata! Come posso
cambiare senza la vostra benedizione?". Il Guru solennemente lo assicurò: "La
mia benedizione c'è sempre; c'è la benedizione di Dio. Manca solo la tua".

"Dio vi capisce quando nessun altro vi comprende", disse il M. "Egli è l'amante
che vi amerà sempre, quali che siano gli errori che commetterete. Gli altri vi
concedono il loro affetto per un certo tempo e poi vi abbandonano, ma egli non
vi abbandonerà mai. "In mille modi Iddio cerca ogni giorno il vostro amore. Non
vi punisce se vi rifiutate a lui, ma voi punite voi stessi. Trovate che tutte
le cose tradiscono te, che tradisci Me.

"Che cos'è Dio?", chiese un allievo. "Dio è Beatitudine Eterna", rispose il
Maestro. "Il Suo Essere è Amore, Saggezza e Gioia. Egli è impersonale e
personale, e Si manifesta in qualsiasi modo Gli piaccia farlo. Appare ai suoi
santi nella forma che ciascuno di essi tiene cara: un cristiano vedrà il Cristo,
un indù Krishna o la madre Divina, e così via. Quei fedeli la cui devozione è
impersonale, prendono coscienza del Signore quale luce infinita, o il sacro
suono Om, la Parola primordiale, lo Spirito Santo. La più alta esperienza che
l'uomo possa avere, è quella di conoscere la Beatitudine in cui ogni altro
aspetto della Divinità: amore, saggezza, immortalità, è contenuto appieno. "Ma
come posso spiegarvi a parole la natura di Dio? Egli è ineffabile,
indescrivibile. Solo nella profonda meditazione voi conoscerete la Sua unica
Essenza".

Dopo aver conversato con un visitatore egoista, il M. disse:" Le piogge della
misericordia di Dio non possono raccogliersi sulle cime rocciose dell'orgoglio,
ma scorrono facilmente nelle valli dell'umiltà".

Ogni volta che il M. vedeva un certo discepolo, che era decisamente un tipi
intellettuale, il Guru diceva: "Cerca la devozione! Rammenta le parole di Gesù:
Padre, Tu hai nascosto queste cose ai sapienti e prudenti, e le hai rivelate ai
fanciulli. Quel discepolo visitò il M. nel suo ritiro nel destro poco prima del
Natale 1951. Su una tavola c'erano dei giocattoli destinati ad essere donati per
Natale. Con spirito infantile P. giocò con essi per un certo tempo, poi chiese
al giovane: "Ti piacciono?":Il discepolo stava ancora cercando di digerire la sua
sorpresa, però disse ridendo: "Sono bellissimi, signore". Il Maestro sorrise e
citò: "Lasciate che i bimbi vengano a me, perchè il regno di Dio è proprio di
costoro".

Uno studente era dubbioso circa la propria capacità di perseveranza. Per
incoraggiarlo, P. disse: "Il Signore non è distante, ma vicinissimo. Io Lo vedo
ovunque". "Ma signore, voi siete un Maestro!", protestò l'uomo. "Tutte le anime
sono eguali", replicò il Guru."L'unica differenza fra voi e me è che io ho
fatto lo sforzo. Ho dimostrato a Dio che Lo amo, ed Egli è venuto a me . L'amore
è la calamita alla quale Dio non può resistere".

"Voi chiamate il vostro tempio di Hollywood 'Chiesa di tutte le Religioni';
perchè dunque date tanta importanza al Cristianesimo?", s'informò un visitatore.
"Questa è la volontà Babaji", disse il M. "Egli mi ha chiesto di interpretare la
Bibbia cristiana e la Bibbia indù (la Bhagavad-Gita) e di mettere in evidenza la
fondamentale unità fra le scritture cristiane e vediche. Mi ha mandato in
occidente per svolgere questa missione".

"Un peccato", disse il M., "è qualsiasi cosa che tenga l'uomo nella dimenticanza
di Dio".

"Maestro, come potè Gesù mutare l'acqua in vino?", domandò un discepolo. Y.
rispose: "L'universo è il risultato di un gioco di luce: vibrazioni di energia
vitale. I film della creazione, come scene su uno schermo cinematografico,
vengono proiettati e resi visibili mediante raggi di luce. Il Cristo percepiva
l'essenza cosmica come luce; ai suoi occhi non c'era una differenza
essenziale tra i raggi di luce che compongono l'acqua e quelli che compongono il
vino. Come Dio agli inizi della creazione, Gesù era in grado di comandare alle
vibrazioni di energia vitale di assumere forme diverse. "Tutti gli uomini che
superano i reami illusori della relatività e dualità, entrano nel vero mondo
dell'unità; essi divengono, uno con l'Onnipotenza, come disse il Cristo: 'Chi
crede in me, farà anch'egli le opere che faccio io, anzi ne farà anche maggiori,
perchè io vado al Padre' (cioè perchè io ritornerò presto all'Altissimo,
all'Assoluto senza vibrazioni al di là del creato, al di là dei fenomeni)".

"Maestro non credete nel matrimonio?", si informò uno studente. "Spesso parlate
come se foste contrario". P. rispose: "Il matrimonio è superfluo e
controproducente per coloro che, avendo fatto la rinuncia interiore, cercano
intensamente Iddio, l'Amante Eterno. Ma nei casi ordinari non sono contrario al
matrimonio vero: due persone che uniscono la loro vita per aiutarsi l'un l'altra
a raggiungere la divina realizzazione, fondando il loro matrimonio sulla giusta
base: l'amicizia incondizionata. La donna è mossa principalmente dal sentimento,
l'uomo della ragione. Il matrimonio ha lo scopo di equilibrare queste due
qualità. "Oggi non ci sono molte unioni d'anime, perchè i giovani ricevono ben
pochi insegnamenti spirituali. Emotivamente immaturi e instabili, sono di solito
influenzati da un fuggevole attrazione sessuale o da considerazioni mondane che
ignorano il il nobile scopo del matrimonio". E aggiunse: "Spesso io dico loro:
'Prima affermatevi irrevocabilmente sul divino sentiero; poi, se vi sposate, non
commetterete un errore!".

"Il Signore non profonde forse la Sua grazia più abbondantemente su alcuni
uomini che non su altri?", chiese un allievo. P. rispose: "Dio sceglie quelli
che Lo scelgono".

Due signore usavano lasciare la loro automobile aperta quando la parcheggiavano.
Il M. disse loro: "Prendete le giuste precauzioni. Chiudete la vostra macchina".
"Dov'è la vostra fede in Dio?" esse esclamarono. "Io ho fede", rispose P., "ma
ciò non significa trascuratezza". Esse però continuarono a non chiudere
l'automobile. Un giorno esse lasciarono molti oggetti di valore sul sedile
posteriore, e i ladri li rubarono. "Perchè aspettarsi che Dio vi protegga se
voi non vi curate delle sue leggi della ragione e della precauzione?", disse il
M. "Abbiate fede, ma siate pratiche e non tentate gli altri".

Alcuni discepoli, afferrati dal turbine dell'attività, trascuravano la
meditazione. Il M. li ammonì: "Non dite: Domani mediterò più a lungo.
Improvvisamente vi accorgerete che è passato un anno senza che abbiate messo in
pratica le vostre buone intenzioni. Dite invece: ' Tutto può aspettare, ma la
mia ricerca di Dio non può aspettare'".

"Signore", chiese un discepolo, "com'è che alcuni maestri sembrano sapere più di
altri maestri?" "Tutti coloro che sono pienamente liberati sono eguali in
saggezza", rispose P.

Essi comprendono tutte le cose, ma raramente rivelano la loro sapienza. Per
piacere a Dio essi svolgono la parte ch'Egli ha loro assegnata. Se sembrano
commettere uno sbaglio, è perchè tale comportamento fa parte del ruolo umano.
Interiormente non sono toccati dai contrasti e dalle relatività dei maya".

Uno studente confidò al M.: "Trovo difficile conservare le amicizie che faccio".
"Scegli con cura le tue compagnie", disse P. "Sii cordiale e sincero, ma mantieni
sempre una piccola distanza di rispetto. Non dare mai troppa familiarità alla
gente. E' facile farsi degli amici, ma per conservarli devi seguire questa
regola".

"M. " disse un allievo, "può un'anima essere perduta per sempre?". Y. rispose:
"Questo è impossibile. Ogni anima è parte di Dio ed è perciò imperitura".

Un certo allievo tendeva a esaminarsi continuamente per scoprire dei segni di
progresso spirituale diviene naturale e inosservata come il suo respiro", disse
il M. "Quando un uomo ha donato il proprio cuore a Dio, diviene così
completamente assorbito in lui da realizzare appena di avere già risolto tutti i
problemi della vita. Gli altri cominciano a chiamarlo Guru. Meravigliato, egli
pensa : 'Cosa? Questo peccatore è diventato un santo? Signore, possa la Tua
immagine risplendere così chiaramente sul mio volto che nessuno veda me, ma
soltanto Te!".

"Che strana persona è mai G.!" Parecchi discepoli stavano discutendo le
particolarità di varie persone. Il M. disse: "Perchè meravigliarsi? Questo mondo
non è che lo zoo di Dio":

"Non sono pericolose le vostre dottrine sul controllo delle emozioni?", domandò
uno studente. "Molti psicologi affermano che la repressione conduce a
disadattamenti psichici e perfino a malattie fisiche". Il M. rispose: "La
repressione è dannosa quando ci si aggrappa al pensiero di volere una cosa, ma
non si fa nulla per ottenerla. E' beneficio invece l'autocontrollo quando si
sostituiscono ai cattivi pensieri pensieri giusti e si convertono gli atti
reprensibili in azioni utili".

"Coloro che si soffermano sul male, si fanno male. Gli uomini che colmano la
loro mente di saggezza e la loro vita di attività costruttive, si risparmiano
molta ignobile sofferenza". "Dio ci mette alla prova in molte maniere", disse
il M. "Egli rivela le nostre debolezze perchè possiamo rendercene conto e
tramutarle in forze. Egli può mandarci delle disgrazie che sembrano
insopportabili; talvolta sembrerà perfino respingerci da Sè. Ma il devoto
intelligente dirà:"'No, Signore, io voglio Te. Nessuna cosa potrà ostacolare la
mia ricerca. La preghiera del mio cuore è questa: non impormi mai la prova
dell'oblio della Tua presenza'".







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