Sri Nisargadatta Maharaj nacque nel marzo 1897, nel giorno natale di Hanuman, ed in suo onore gli fu dato il nome di Maruti. Suo padre lavorava come dipendente e acquistò poi un terreno diventando agricoltore nel tempo libero. Dopo che il padre di Maruti morì, nel 1915, Maruti andò a Bombay con il suo fratello maggiore. Nel 1924 si sposò con Sumatibai e insieme divennero genitori di tre figlie femmine ed un maschio. Poi cominciò a lavorare come impiegato in un ufficio, ma ciò non faceva parte del suo temperamento e presto lui si dette a modesti affari. Aprì un negozio di bidi (le sigarette indiane arrotolate a mano) e cominciò a venderle. La cosa lo fece diventare prospero.
Egli aveva un intelligente amico di nome Yashwantrao Bagkar, un acuto ricercatore della verità. Facevano sempre dei dibattiti e un giorno il suo amico lo portò ad incontrare Shri Sadguru Siddharameshwar Maharaj. Anche se fu scosso da Sri Siddharameshwar, Maruti sentiva che l'insegnamento proveniva da oltre lui. A Maruti fu dato un mantra, totalmente in linea con la tradizione Navnath, e le istruzioni su come meditare. La sua pratica cominciò a decollare veramente tra gli anni 1933-1936.
Sri Siddharameshwar morì nel 1936 ed evocò in Maruti un forte sentimento di rinuncia, che egli mise poi in atto. Abbandonò la sua famiglia e il negozio di bidi e partì per andare sull'Himalaya. Srikant Gogte e P.T. Phadol, nell'introduzione al libro di Sri Nisargadatta "Io sono Quello", dicono di lui, "Sulla strada per l'Himalaya, dove aveva in programma di trascorrere il resto della vita, egli incontrò un fratello-discepolo, che lo convinse sulle carenze di una vita totalmente non-mondana e sulla più grande fecondità spirituale di una azione spassionata nel mondo". Quando ritornò, scoprì che dei suoi sei negozi ne era rimasto solo uno, ma che esso era comunque sufficiente per il sostentamento della sua famiglia, e così Maruti diventò Sri Nisargadatta Maharaj, dedicando tutto il suo tempo libero alla meditazione delle istruzioni del suo guru.
Un paio di anni prima che Sri Nisargadatta avesse incontrato Sadguru Siddharemeshwar per la prima volta, un giovane Americano che in incognito faceva la ricerca spirituale verso la sua Illuminazione - e che ebbe, alcuni anni dopo, la fama come 'Anonimo' in un romanzo del famoso drammaturgo Inglese W. Somerset Maugham, dal titolo 'The Razor's Edge' - fece a sua volta visita a Sri Siddharemeshwar, e fu uno dei primi Americani a farlo.
Il giovane Americano viaggiò a Bijapur per incontrare il Maharaj e, mentre era lì, seppe dell'esistenza del Vihangam Marg, la 'Via degli uccelli'. Il Maharaj insegnò a lui quello che più tardi imparò anche Sri Nisargadatta, e cioè: "che solo ascoltando e praticando gli insegnamenti del Maestro e riflettendoci su, proprio come l'uccello che vola da un albero all'altro, si può ottenere velocemente il Risveglio". Anche se "la Via dell'uccello" non è trattata nel libro di Maugham, essa più tardi avrà un ruolo assai importante, nel modo come la vita del giovane Americano si svolge dopo il romanzo, e l'interazione che avviene nell'esperienza di Risveglio di un altro. E neppure, "la Via dell'uccello", è particolarmente trattata nelle opere di Sri Nisargadatta, tuttavia, egli voleva che la comprensione della Realtà Ultima fosse accessibile a tutti, perciò rifiutò di utilizzare un linguaggio tecnico o complicato, usando invece esempi tratti dalla vita quotidiana, predicando nel più diretto, semplice e assai lucido linguaggio del Vihangam Marg.
Sri Nisargadatta continuò a vivere la vita di un comune lavoratore Indiano, ma il suo insegnamento, che egli trasmise nella sua opera principale "I Am That" e che è radicato nella antica tradizione delle Upanishad, ebbe un significativo impatto filosofico nel pensiero contemporaneo. I devoti venivano da tutto il mondo per ascoltare il messaggio unico di Nisargadatta, fino al momento della sua morte, nel 1981. Un esempio di persona che fu scossa dai suoi libri è Aziz Kristof, etichettato come un maestro non-tradizionale Advaita-Zen, che, leggendo il libro di Nisargadatta 'I Am That', scrive quanto segue:
"In quel momento, sapevo di aver trovato il mio maestro. (Anch'io, leggendo il suo libro, ebbi questa sensazione - N.d.T.) Egli parlava alla mia essenza, il suo spirito toccava profondamente il mio cuore. Grazie a lui realizzai la necessità di stabilizzare lo Stato della Presenza a cui ero già svegliato. Egli lo chiamava lo stato di 'Io-Sono'. Per la prima volta, ottenni la chiarezza riguardo al Sentiero e la necessità del Retto Sforzo. Mantenere lo Stato della Presenza divenne un nuovo compito, ed era una nuova sfida. Facendo lunghe passeggiate a piedi, cercavo di non perdere questo Stato, neanche per un solo momento".
È interessante notare che il Wanderling, il cui insegnante Zen era la stessa persona indicata sopra come "Anonimo Americano", quando ebbe bisogno di un titolo per il documento sulla sua personale Realizzazione su cui stava lavorando, lesse un libro di Yatri dal titolo "L'Uomo Sconosciuto: la nascita misteriosa di una Nuova Specie" (Sidgwick & Jackson, 1988), in cui si menzionava il termine 'Dark Lluminosity', riprese il seguente passaggio tratto dal libro "I Am That" di Sri Nisargadatta:
"Guarda da vicino e vedrai che tutti i nomi e forme non sono che transitorie onde nel mare della coscienza, che solo la coscienza può essere definita esistente, e non le sue trasformazioni. Nella vasta infinità della coscienza appare una luce, un piccolo punto che si muove rapidamente traccia le forme-pensieri ed i sentimenti, le idee e i concetti, come una penna che scrive sulla carta. E l'inchiostro che lascia quella traccia è la memoria. Tutti voi siete quel piccolo punto, e dal vostro movimento il mondo è sempre ri-creato. Interrompete il movimento e non vi sarà nessun mondo. Guarda attentamente al tuo interno e troverai che il punto di luce è il riflesso della immensità di luce nel corpo, come senso del "Io sono".
C'è solo la luce, tutto il resto appare. Per la mente, essa [la luce] appare come oscurità. Essa può essere conosciuta solo attraverso i suoi riflessi. Tutto può essere visto alla luce del giorno - tranne la luce del giorno. Essere il punto di luce che traccia il mondo, è essere turiya. Essere la luce stessa, è turiyatita. Ma a che serve utilizzare i nomi, quando la realtà è così vicina?"
"Per la mente, essa [la luce] appare come oscurità. Essa può essere conosciuta solo attraverso i suoi riflessi". La frase, che la luce è essa stessa turiyatita che appare come oscurità, e i commenti di Yatri hanno provocato il titolo 'Dark Luminosity'.
Sri Nisargadatta Maharaj è un fratello spirituale di Sri Ranjit Maharaj. 'I Am That' (Io Sono Quello) è il più noto e forse il più venduto libro Advaita (nonduality) di Nisargadatta Maharaj. Esso è stato tradotto in Occidente dal Dr. Maurice Frydman. (Fonte prima di ricerca I Am That, con qualche adattamento da: Il Nettare dei piedi del Signore', a cura di Robert Powell.