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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E
admin
Inserito il - 02/12/2008 : 11:58:26 Soldati psico-programmati
di: Davis Fiore
VERSO UN ESERCITO DI SOLDATI PSICO-PROGRAMMATI
Più di un soldato su dieci fa uso regolare di psicofarmaci, per essere esatti: il 12 per cento in Iraq e il 17 per cento in Afghanistan. É quanto rivela un rapporto del MHAT V (il quinto Consiglio di Salute Mentale) dell'esercito degli Stati Uniti, il doppio di quanto accadeva nel 2001.
Il sospetto è che ci sia un legame col crescente numero di suicidi, dato che l'FDA già nel 2004 avvertiva del rischio di comportamenti suicidi connessi all'uso di antidepressivi. [1] Lo scorso autunno i soldati sotto psicofarmaci erano ventimila e gli psichiatri 200 circa. Nello stesso anno 115 soldati si suicidarono e il 40 per cento di loro faceva uso di psicofarmaci come Prozac e Zoloft. Dalle prime cifre ufficiali risalenti al 1980, questo è di gran lunga il più allarmante tasso di suicidi.
È la prima volta che un esercito viene tenuto sul campo con mezzi chimici, per tempi estenuanti e in condizioni disumane. Si stanno creando soldati psico-programmati, che se da un lato fanno risparmiare molto denaro, dall'altro vengono ridotti ad automi privi di emozioni. Una vita distrutta anche quando tornano in patria, tanto che tra i 300 mila veterani sotto psicofarmaci, i casi di figli e mogli ammazzate sta diventando un problema di vaste proporzioni. [2] La scusante per tutto questo è il cosiddetto Disturbo Post Traumatico da Stress, una presunta sindrome inserita dagli psichiatri nel DSM-III già nel 1980, consistente in intense sofferenze psicologiche conseguenti a cataclismi o a eventi traumatici, come appunto la guerra.
Ma secondo quale criterio scientifico una sofferenza mentale di tipo diverso non dovrebbe essere classificata secondo gli stessi criteri ?
E soprattutto: quale esame scientifico permetterebbe di stabilire senza alcun dubbio di quale malattia stiamo parlando ?
Esami di questo tipo non cercateli, perché non ne esistono. E come spiega lo psichiatra Thomas Szasz: “La maggioranza dei trattamenti psichiatrici sono in definitiva di gran lunga più dannosi che di aiuto per i pazienti”.
Perché allora tenere un intero esercito sotto sonno farmacologico, con sostanze i cui pericolosi effetti collaterali sono noti da tempo ?