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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E
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Inserito il - 29/11/2008 : 14:58:45 La prevenzione fa risparmiare
Data articolo: novembre 2008
Fonte: salute.agi.it
Fino a 3 miliardi di euro all'anno. Questo il possibile risparmio di un'efficace prevenzione cardiovascolare e d'interventi mirati per la riduzione del colesterolo. Secondo uno studio promosso dalla Fondazione SIMG con un adeguato controllo della ipercolesterolomia, le Regioni potrebbero realizzare ogni anno risparmi fino a 3,3 miliardi di euro nel 2010 e 4,5 miliardi nel 2040.
Una boccata di ossigeno preziosa per i difficili conti della sanità italiana. Un traguardo concreto e raggiungibile se il Governo e il Parlamento adottassero le strategie più efficaci per abbattere l'eccesso di colesterolo nel sangue, che oggi è considerato dalle linee guida internazionali uno dei più potenti fattori di rischio cardiovascolare. È questo il dato principale che emerge dai risultati di un'indagine promossa dalla Fondazione SIMG - che fa capo alla Società italiana di Medicina generale - e realizzata dal professor Vincenzo Atella della Facoltà di Economia dell'Università di Roma 'Tor Vergata'.
L'analisi, presentata in un workshop dal titolo “Prevenzione cardiovascolare: costo o investimento”, svoltosi ad Arezzo in occasione del '3' Forum internazionale sul Risk Management', oltre a indicare che i risparmi complessivi potrebbero superare nel 2040 i 4,5 miliardi di euro l'anno, offre anche un dettaglio delle economie realizzabili ogni anno, sempre nel campo delle malattie cardiovascolari da ciascuna Regione italiana.
Sommando i relativi importi, nell'arco dei prossimi 20 anni sarebbe possibile realizzare un risparmio complessivo netto di oltre 60 miliardi di euro e di oltre 120 miliardi fino al 2050. Lo studio è stato sviluppato con la collaborazione di 'Economia Reale', un think-tank economico, oltre che, per la parte più strettamente medico-scientifica, dal SEPAV di Milano diretto dal professor Alberico Catapano, con il contributo del professor Claudio Cortese dell'Università di Roma 'Tor Vergata'.
L'indagine ha esaminato l'influenza che un'efficace strategia di intervento sul colesterolo a fini di prevenzione (primaria e secondaria) delle malattie cardiovascolari potrebbe avere sui costi sanitari regionali. Una Regione come la Lombardia avrebbe potuto risparmiare nel 2008 addirittura circa 630 milioni, che nel 2010 salirebbero a 664 per arrivare nel 2040 a circa 920 milioni Secondo l'Atlante italiano delle malattie cardiovascolari il 57% degli uomini e il 58% delle donne presenta valori di colesterolemia superiori ai 200 mg/dL. Si stima che solo il 20% di pazienti con livelli di colesterolo elevati sia in trattamento e di questi solo il 18raggiunga i suoi obiettivi terapeutici.
Stime del 2006 segnalano che il costo totale per il trattamento delle cardiopatie nella UE è giunto a 192 miliardi di euro annui: 110 miliardi per terapie dirette e 72 miliardi per perdita di produttività e assistenza informale. La crescita economica europea può essere sufficiente per coprire la prevista lacuna finanziaria, ma gli alti livelli di disoccupazione e le modeste prospettive di crescita lasciano intravedere un futuro tutt'altro che roseo. Con l'aumento previsto della popolazione diabetica in Europa a 30 milioni di unità entro il 2020, si stimano tre milioni di decessi per diabete correlati all'ipercolesterolemia.
'La finalità dell'indagine' ha ricordato il coordinatore della ricerca Vincenzo Atella 'è quello di determinare economicamente, ripartendolo per singola Regione, il risparmio annuo derivante dalla conseguibile riduzione dei ricoveri ospedalieri nel caso un maggior numero di pazienti con malattie cardiovascolari iniziasse una terapia farmacologica mirata. Dal punto di vista economico, il risparmio potenziale viene ottenuto moltiplicando il costo totale unitario (costi diretti + indiretti) di un evento cardiovascolare per il numero di eventi potenzialmente evitabili attraverso il miglioramento della terapia farmacologica in ogni Regione'.