Gli antichi Ebrei, appartenenti alle classi privilegiate, coltivavano l'usanza di affiancare allo studio della Torah un'attività manuale qualsiasi. Era una consuetudine che consentiva di mantenere il contatto con il “reale” e di sviluppare la manualità. In questo modo il pensiero si concretava in una prassi, nella manipolazione della materia, nella costruzione di utensili.
Siamo ormai essere cerebrali, mentali: abbiamo perso la vicinanza ai quattro elementi. Già Leopardi, autore che dovrebbe essere rivalutato come filosofo originale, acuto e lungimirante, aveva intuito che gli uomini “moderni” erano diventati teste senza corpo, creature scisse dalla natura, dimentiche delle sensazioni, incapaci di immergersi nella vita.
Non siamo più esseri terrestri, ma ex terrestri: menti perse in astruse astrazioni o, peggio, ipnotizzate dal vuoto, molti sono del tutto disinteressati al mondo che ci attornia. Pensiamo agli adolescenti di oggi: tranne qualche eccezione, l'unica capacità manuale che essi rivelano consiste in una sbalorditiva velocità e destrezza, quando digitano la tastiera del cellulare. Per il resto sono goffi, per nulla versati nel disegno, nelle attività manuali, insensibili alle sensazioni più vere, alle vibrazioni provenienti dal creato, alla temperatura dei colori, alle voci del vento, ai profumi delle stagioni. I loro sensi sono ottusi, i loro pensieri controllati, condizionati, inscritti in un dualismo schematico: sono ridotti ad automi come quelli descritti icasticamente nell'agghiacciante pubblicità della O2.
Ciò è stato ottenuto dai globalizzatori soprattutto con la distruzione sistematica sia dei biomi sia della cultura, recidendo ogni legame con l'essere e con la memoria. È stato creato un mondo artificiale, fittizio, preludio ad una realtà virtuale in cui i processi mentali saranno ridotti ad una serie di bits determinati dall'esterno.
È un mondo inoltre in cui, a causa della pressoché totale perdita delle abilità manuali, della dimistichezza con i mestieri di un tempo, siamo diventati del tutto dipendenti dal denaro e dal sistema. Senza il supermercato, la banca, la farmacia, il distributore di benzina ed i negozi, potre(m)mo sopravvivere al massimo tre giorni. Solo quei pochi che vivono in campagna godono di una certa autosufficienza, mentre i cittadini (negli stati industrializzati la popolazione urbana supera il 70 per cento!) dipendono in toto dal sistema. Questo è un aspetto di enorme vulnerabilità della popolazione cittadina, completamente alla mercé dei sinarchisti e delle loro bizze. Le persone sono state defraudate del loro diritto ad un lavoro che coincida con un'attività gratificante, del valore d'uso degli utensili, del contatto con le cose trasferite nel regno astratto della merce.
L'annullamento dell’esperienza sensoria (quindi, coincidendo gli opposti, anche di quella spirituale) è stato perseguito con scientifica, programmata lentezza, anche se non tutti si trovano a loro agio in questo lugubre scenario bidimensionale: è l'aurora di un risveglio ?