Leggere fa bene al corpo, oltre che alla mente. Di più: fa bene anche al peso delle adolescenti. A patto però che si legga un libro del tipo Lake Rescue, scritto dall'americana Annie Bryant, dove l'eroina è una ragazzina soprappeso. L'approccio letterario all'obesità è un'idea di un gruppo di ricercatori americani della Duke University nel North Carolina che hanno pensato di far arrivare così alcuni messaggi sulla salute e sullo stile di vita ai giovani.
IN VACANZA - I ricercatori hanno chiesto a 31 ragazze obese di età compresa fra i 9 e i 13 anni, di leggere un libro della serie Beacon Street Girl (popolare negli Stati Uniti, ma non tradotta in Italia) dal titolo, appunto, Lake Rescue. È la storia di un gruppo di adolescenti che vanno in vacanza in montagna e si divertono ad arrampicarsi sulle rocce, andare in canoa e fare escursioni. Uno dei personaggi è una ragazza soprappeso che viene ridicolizzata dai suoi compagni, ma che nel corso della vacanza impara a scegliere cibi sani per la sua dieta e si rende conto che l'attività fisica è divertente. Ad altre 33 ragazze obese è stato, invece, suggerito di leggere un'altra novella della stessa serie, Charlotte in Paris (la storia di una teenager che cerca un gatto perduto a Parigi), ma senza personaggi soprappeso. Diciassette ragazze, infine, hanno partecipato comunque ai programmi della Duke University per il controllo dell'obesità nei bambini e negli adolescenti, ma non hanno letto alcun libro.
MENO CHILI - Dopo sei mesi le ragazze che avevano letto Lake Rescue erano diminuite di peso: il loro indice di massa corporea (un parametro che mette in relazione il peso con l'altezza) era diminuito dell'uno per cento. Di più rispetto a coloro che avevano letto Charlotte in Paris e ancora di più rispetto a chi non aveva letto nulla: queste ultime si sono ritrovate con un indice di massa corporea aumentato dello 0,5 per cento. Per le prime non si tratta di una grande perdita di peso, ma è sufficiente e soprattutto serve per motivare le ragazze a far attenzione alla loro linea. Leggere il libro giusto è dunque una terapia.
ALLA PROVA - «Le teenager – ha commentato una delle ricercatrici, Alexa Russel che ha presentato la ricerca a Phoenix in occasione del meeting annuale dell'Obesity Society americana, - si immedesimano nella protagonista del libro perché quest'ultima non “si piace”, ma impara ad accettarsi e a mettere alla prova i propri limiti. La lettura si è rivelata un'ottima strada per far arrivare messaggi ai ragazzi, migliore che sedersi di fronte a loro e dire loro che devono fare questo e quello».