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Inserito il - 05/05/2008 : 11:27:07 Italia: redditi ancora in rete
Data articolo: maggio 2008
Fonte: Agenzia ANSA
Fisco, in rete ancora consultabili tutti i redditi. Le posizioni delle associazioni dei consumatori
I redditi degli italiani rimangono in Rete e sono ancora consultabili: grazie a un sistema di ‘file sharing’, si può accedere alle dichiarazioni dei contribuenti relative al 2005 impostando una semplice ricerca da un qualsiasi motore, aggirando così lo stop imposto dal Garante della privacy alla pubblicazione on line decisa dall'Agenzia delle entrate. L'operazione è estremamente lineare grazie a un sistema di link che accompagna l'internauta fino a scovare l'elenco della discordia. Infatti risulta che molti patiti della Rete, subito prima dell'altolà del Garante, hanno provveduto a copiare i redditi dal sito dell'Agenzia delle Entrate e adesso è praticamente impossibile tornare indietro. Dati, nomi e imponibili rimangono disponibili nella Rete.
La questione, che ha sollevato una ridda di polemiche e diviso gli stessi italiani, continua a tenere banco: e, nelle ultime ore, sono arrivate le prese di posizione di Adiconsum, di Adoc, di Federconsumatori e del Codacons. Rendere note le dichiarazioni dei redditi degli italiani è stata “una scelta giusta ma realizzata male - dice il presidente dell’Adiconsum Paolo Landi -: i colpevoli di questa grande superficialità burocratica non possono restare a gestire un servizio così delicato”. Per l’Adiconsum, considerando il rischio di truffe basate sul furto di identità, è ora “indispensabile un appello da parte delle istituzioni ai vari motori di ricerca su internet e a tutti coloro che hanno registrato i dati dell’Agenzia delle Entrate ad evitare di rimettere in rete” le informazioni che erano state diffuse.
Il Codacons ha presentato invece una denuncia con il viceministro per l'Economia, Vincenzo Visco, presso 104 Procure della Repubblica “per violazione della legge sulla privacy”. Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, sottolinea come l'articolo 24 della legge 15 del 2005 “vieta espressamente la diffusione delle denunce dei redditi dei contribuenti”, ma “nel caso dei redditi on line è stata confusa la pubblicità delle denunce, che nessuno mette in dubbio, con la loro accessibilità, cosa ben diversa”. “La legge in questione - prosegue Rienzi - stabilisce che l'accesso è consentito previa domanda a chiunque vi abbia interesse per la tutela di situazioni giuridicamente rilevanti, e deve essere motivato. Così la Pubblica Amministrazione valuta l'interesse del richiedente e concede l'accesso a chiunque abbia tale interesse, che non può certo essere la curiosità o la voglia di vendicarsi del vicino di casa, come più volte ha stabilito il Consiglio di Stato”.
Secondo la Federconsumatori “sarebbe complicato richiedere i risarcimenti” per la pubblicazione dei dati on line sulle dichiarazioni dei redditi. Il presidente Rosario Trefiletti ritiene sia “difficile venire effettivamente danneggiati dal fatto che si vanga a sapere quanto si guadagna”. Per Trefiletti la cosa importante è che siano stati tolti i dati dal sito. Il presidente ribadisce quindi la sua contrarietà alla pubblicazione di dati che devono essere accessibili dalle strutture che combattono l'evasione, “è importante che questi dati siano disponibili per la Guardia di Finanza e gli altri soggetti impegnati nella lotta all'evasione”.
Secondo l’Adoc, la modalità con cui ha operato l'Agenzia delle entrate può essere ritenuta lesiva dei diritti degli interessati e pertanto, gli stessi, possono ottenere il risarcimento del danno in base al principio fondamentale secondo cui: “chiunque cagiona ad altri un danno per effetto del trattamento di dati personali è tenuto al risarcimento dei danni”.
“Non solo, il trattamento di dati è considerato dal punto di vista civilistico un’attività pericolosa (art. 2050c.c.) – spiega Carlo Pileri, presidente dell'associazione - questo comporta due importanti conseguenze. La prima è che chi effettua il trattamento, ovvero chi esercita l'attività pericolosa, risponderà del danno indipendentemente dal dolo o dalla colpa. La seconda conseguenza è che chi effettua il trattamento potrà liberarsi dall'obbligo di risarcimento unicamente se prova di avere adottato tutte le misure idonee ad evitare il danno. Sul sito dell’Adoc è disponibile la modulistica per ottenere il risarcimento dei danni cagionati dall'Agenzia delle entrate”.
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