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Inserito il - 05/06/2013 : 11:33:34 Fame nel mondo: Fao, cibo-spazzatura mette in crisi economia
14:14 04 GIU 2013
(AGI/AFP) - Roma, 4 giu. - L'obesita' e il cibo-spazzatura pesano fortemente sulla crisi economica e cosi' la Fao, l'organizzazione Onu per l'alimentazione e l'agricoltura, chiede ai governi di investire nell'educazione alimentare perche' questo portera' un ritorno economico oltre che sociale.
Secondo un rapporto annuale della Fao, la perdita di produttivita' e i costi sempre piu' alti per l'assistenza sanitaria connessa alla malnutrizione possono pesare addirittura fino al 5 per cento del Pil mondiale. Si tratta di una cifra astronomica, l'equivalente di 42,6 trilioni di euro all'anno. Per la Fao, migliorare il modo di nutrirsi aumentera' le entrate con un rapporto costi-benefici quasi di 13 a 1.
Secondo i dati dell'agenzia Onu con sede a Roma, il 12,5 per cento della popolazione mondiale, quasi 868 milioni di persone, sono denutriti in termini di apporto enegetico, mentre il 26 per cento dei bambini di tutto il mondo sono malnutriti; quasi due miliardi di persone soffono di carenze di micronutrienti, ma 1,4 miliardi di abitanti del pianeta terra sono in sovrappeso (e 500 milioni sono obesi). La Fao riconosce che la crescente urbanizzazione, lo stile di vita sedentario e la disponibilita' di un gran numero di alimenti gia' confezionati, tutti fattori che predispongono all'obesita', pongono i governi di fronte a sfide molto difficili, ma "i ritorni sono elevati".
"Investire nella riduzione delle deficienze micronutritive, per esempio, portera' a maggiore salute, un minor numero di morti infantili e maggiori introiti futuri. La mancanza di micronutrienti, come vitamine, ferro, iodio, sono particolarmente comuni nei Paesi in via di sviluppo. I costi della denutrizione sono stimati pari al due/tre per cento del Pil mondiale (l'equivalente di 1,4/2,1 trilioni all'anno). Sebbene manchino dati sui costi economici dell'obesita', il costo cumulativo di tutte le malattie non infettive per le quali l'obesita' e' un importante fattore di rischio, e' stato stimato di circa 1,4 trilioni nel 2010.
L'agenzia Onu chiede ai governi di migliorare la nutrizione in parte attraverso le politiche agricole, in parte attraverso politiche educative dei comportamenti alimentari. (AGI) Bia
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