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 Gesù nacque proprio a… Natale?

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
admin Inserito il - 21/12/2012 : 11:54:31
Gesù nacque proprio a… Natale?

Non v’è n’è alcuna prova.

Dai Vangeli si apprende soltanto che al momento della nascita del Messia doveva far freddo, in quanto Maria partorì in una stalla dal freddo appena mitigato dall’alito di un bue ed un asino (probabilmente lo stesso usato durante il viaggio); nello stesso giorno però i pastori avevano spinto le greggi al pascolo. E nell’alta Galilea, a Betlemme, alla fine dell’anno, fa troppo freddo perché le greggi possano pascolare, cosa che avviene invece nella tarda primavera.
Per oltre due secoli i Padri della Chiesa disquisirono lungamente su quale fosse la vera data della nascita del Salvatore.
Contemporaneamente a Roma si celebrava il 25 Dicembre la festa del dio Sole e del suo “profeta” Mitra, divinità orientale celebrata come “sol invictus”. La festività era stata fissata in quel giorno per volere dell’imperatore Lucio Domizio Aureliano (215 - 275). La ricorrenza era legata al solstizio d’inverno, che cade e cadeva il 21 Dicembre. Il 25 Dicembre i romani si riunivano attorno ad una statua di bronzo dorato che alta 35 metri, sorgeva sul piazzale antistante il Colosseo. Il colosso, da cui il Colosseo prese il nome (con cui è conosciuto l’anfiteatro Flavio costruito da Vespasiano tra il 72 e l’80 ed inaugurato da Tito nell’80) era stato eretto da Nerone, imperatore dal 54 al 68, per celebrare se stesso.

In seguito la gigantesca scultura, con la testa simbolicamente ornata di raggi, era divenuta la personificazione del Sole.
Nel 330 Costantino, l’imperatore che aveva concesso libertà di culto ai cristiani con l’editto di Milano del 313, lasciò Roma per la nuova capitale Costantinopoli. Si creò un vuoto politico che lasciò spazio al potere, non solo religioso, del vescovo - Papa di Roma Silvestro I°. Nonostante non fosse una figura carismatica, offuscato anche dalla mole storica e politica di Costantino, il Papa proclamò allora, secondo la tradizione, il 25 Dicembre festa Natale di Gesù “nuovo sole” del mondo; il primo documento attestante il Natale è tuttavia posteriore al 350 e risale all’epoca di Papa Liberio.
Così le celebrazioni di Mitra cessarono ed il gigante bronzeo fu demolito, ma non si sa né come e quando.
Una volta fissato il Natale, c’era da stabilire l’anno della nascita del Redentore.

Il calendario romano iniziava dalla mitica data della fondazione di Roma, avvenuta circa undici secoli prima; o prendeva le mosse dall’epoca delle persecuzioni di Diocleziano contro i cristiani, attorno al 300. Finché nel 496, poco più di 1.500 anni fa, venne a Roma Dionysius Exiguus, Dionigi il Piccolo, monaco dotto e teologo, nato in Scizia Minore (territorio fra la Romania e la Bulgaria), chiamato da Papa Gelasio I°. Quando egli giunse nell’Urbe il Pontefice era già morto. Al suo posto trovò Anastasio II°. Dionigi fu comunque incaricato di compilare una collezione di 401 canoni ecclesiastici, incluse le delibere dei Concili di Nicea, Costantinopoli, Calcedonia e Sardis, nonché una raccolta di decreti papali da San Siricio (384-399) ad Anastasio II° (496-498).
Nel suo “Liber de Pascate”, dedicato alle cadenze della Pasqua, egli dedusse che Cristo era nato nell’anno 753 del calendario Romano. Questa datazione avvenne molto probabilmente nel 525, su incarico di Papa Giovanni I° poi fatto santo.

Però Dionigi sbagliò i calcoli.
Infatti l’Evangelista Matteo narra che Gesù nacque durante il regno di Erode, il tiranno che avrebbe ordinato la strage degli Innocenti; Erode I il Grande morì però con certezza nel 749, cioè in nel 4 a.C. dell’era cristiana.
Luca riferisce che Gesù vide la luce a Betlemme, perché Giuseppe e Maria vi si erano recati da Nazareth per farsi registrare nel luogo originario della famiglia, in occasione del censimento di Augusto. Ma quel censimento avvenne nell’8 a.C.

L’incertezza perdura perché è anche possibile che l’evangelista si riferisca ad un censimento locale ordinato da Quirino, governatore della Siria, due anni dopo, nel 6 a.C.

E’ ovvio che di fronte all’Eterno e ai fatti legati alla Sua venuta, quattro o sei anni sono assai poca cosa. La cosa importante è appunto che la ricerca di Dio a qualsiasi latitudine, nella storia ed oggi, con qualsiasi cultura e lingua continui.
Solo così possiamo veramente augurarci un Santo natale!

(autore sconosciuto)




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