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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E
admin
Inserito il - 17/01/2012 : 11:11:57 INTERNET: COME DROGA E ALCOL, LA DIPENDENZA ALTERA IL CERVELLO
12 GEN 2012
(AGI) - Londra, 12 gen. - L'ossessione da Internet non tocca solo il comportamento ma modifica anche il cervello, come avviene per alcolizzati e drogati. La dipendenza compulsiva da Internet altera in particolare la sostanza bianca, cioe' la regione che contiene le fibre nervose, che determina i disturbi del comportamento. E' la conclusione di uno studio effettuato in Cina da un gruppo di ricercatori guidati da Hao Lei dell'Accademia cinese della scienza di Wuhan, capoluogo della provincia dell'Hubei, e pubblicato dalla rivista scientifica Plos One. Lo studio rappresenta una novita' perche' le ricerche nel campo si erano concentrate finora sulle conseguenze psicologiche e non su quelle fisiche.
I ricercatori hanno analizzato tramite risonanza magnetica per immagini 17 adolescenti fra i 14 e i 21 anni con diagnosi di disturbo da web-dipendenza (Iad). Negando l'accesso a internet alle persone che soffrono di questi disturbi si potrebbe quindi avere l'effetto di generare crisi di astinenza paragonabili a quelle causate dalle droghe, come ansia, ossessioni, tremori. Alla base dello studio c'erano infatti dei questionari con domande volte a capire i tempi di in cui i soggetti si trattengono davanti al pc navigando, ma anche gli eventuali tentativi di ridurli. Il professor Gunter Schumann, titolare della cattedra di psichiatria biologica al King's College di Londra, ha spiegato alla Bbc che "simili riscontri si sono avuti anche nelle persone dipendenti dai videogame".
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La web dipendenza altera il cervello proprio come droga e alcol
Uno studio cinese evidenzia che il non riuscire a staccarsi dal pc altera la regione cerebrale che contiene le fibre nervose
da corriere.it
MILANO - «Internet fa male al tuo cervello». Sarà bene ricordarci questa avvertenza ogni volta che apriamo una pagina web e cominciamo a surfare, magari stando seduti ore e ore davanti allo schermo del pc. Anche se è oramai cosa nota che il web, o meglio l’uso patologico di Internet, non fa certo bene alla salute, un nuovo studio - che stavolta arriva dalla Cina ed è stato pubblicato sulla rinomata rivista scientifica Plos One - rivela «quanto» effettivamente faccia male. Ebbene, l'uso sregolato della Rete altera non solo il comportamento, ma modifica persino il cervello - in modo duraturo.
DROGATO DI INTERNET - Il suo nome è «Internet Addiction Disorder», mentre la sigla psichiatrica con cui si definisce tale patologia è «IAD», ovverosia il «Disturbo da web-dipendenza». Un gruppo di ricercatori guidati da Hao Lei dell’Accademia cinese delle scienze di Wuhan, capoluogo della provincia dell'Hubei, hanno analizzato tramite risonanza magnetica per immagini 17 adolescenti fra i 14 e i 21 anni con diagnosi di IAD. Alla base c’era un questionario con domande quali: «Hai cercato ripetutamente e senza successo di ridurre, controllare o interrompere l’uso di Internet?» O ancora: «Ti trattieni online più di quanto avresti voluto?». I risultati preliminari dello studio non sono confortanti: le scansioni celebrali hanno evidenziato che la dipendenza compulsiva dalla rete altera la struttura del cervello, in particolare la sostanza bianca, ossia la regione che contiene le fibre nervose. E questo a sua volta determina dei disturbi nel comportamento. In altre parole: l’Internet addiction può essere dannoso per il cervello degli adolescenti quanto altri tipi di dipendenza come l'alcol o le sostanze stupefacenti (cocaina e cannabis). Se a questi soggetti viene negato l’accesso al web possono avvertire i classici sintomi delle crisi di astinenza da droghe: ansia; tremori; pensieri ossessivi, ma anche movimenti involontari quali per esempio battere le dita in sequenza sul tavolo.
DISTURBI - Finora la maggior parte degli studi condotti sulle persone colpite da Internet addiction si sono concentrati sulle valutazioni psicologiche, meno invece sull'impatto che la dipendenza ha sul corpo, nello specifico sull’anatomia cerebrale. Negli adolescenti con dipendenza gli scienziati cinesi hanno rinvenuto prove di disturbo dei collegamenti delle fibre nervose, che collegano tra loro le parti del cervello. Queste zone sono coinvolte in diversi aspetti comportamentali: dall’elaborazione delle emozioni, alla capacità di prendere decisioni, all’attenzione, all’autocontrollo. Gli scienziati ritengono che la nuova ricerca potrebbe, in futuro, permettere di capire meglio (e quindi trattare) questo disturbo clinico. Gunter Schumann, del King's College di Londra, ha dichiarato che risultati simili si trovano anche tra quelle persone dipendenti dai videogames. Per la prima volta, due studi hanno mostrato cambiamenti nelle connessioni neurali tra le aree del cervello e la funzione cerebrale.