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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E
admin
Inserito il - 21/10/2011 : 10:42:54 NO alle violenze
di Ing. Rodolfo Roselli, intervento su Radio Gamma 5 de 19.10.2011
Quel che è accaduto il 15 ottobre 2011 a Roma, merita qualche riflessione , anche perché nell’ambito di quasi 950 manifestazioni analoghe e contemporanee, solo Roma si è distinta per i fatti di guerriglia urbana. E’ vero che recentemente sommosse si sono verificate anche in Francia,Inghilterra, Germania, Turchia, Grecia etc., ma questa volta la violenza è stata particolarmente rilevante. Manifestazioni di questo tipo si sono scatenate già contro la globalizzazione con i cosiddetti no-global e, a mio avviso ,questa valanga di manifestazioni in tutto il mondo sono una logica conseguenza dei misfatti compiuti proprio dalla globalizzazione. Oggi i frutti di tutto questo sono diventati palesi.
La globalizzazione, nata come liberalizzazione dei movimenti di capitale in tutto il mondo, doveva essere accompagnata dalla Tobin tax, una tassa sulle operazioni finanziarie e valutarie il cui gettito sarebbe stato destinato alle politiche nazionali per servizi sociali e occupazione e a politiche internazionali contro il sottosviluppo. Tutto bello, ma in pratica semplicemente irrealizzabile e oggi ancora non realizzato. E quindi ha avuto mano libera, senza questo vincolo, la speculazione finanziaria che ha costruito grandi ricchezze, rovinato intere nazioni, con movimenti di capitale che hanno speculato sui cambi delle monete e sulle oscillazioni di borsa senza investire un soldo nello sviluppo.
Inoltre l’abbattimento delle barriere all’importazione ha comportato la distruzione della produzione dei prodotti locali, ha aperto le frontiere dei paesi poveri alle grandi multinazionali e quindi queste hanno avuto grandi profitti e i paesi poveri hanno aumentato i loro debiti. Le multinazionali hanno sfruttato i lavoratori del terzo mondo con i bassi salari, il lavoro è diventato precario e oggi si svolge in condizioni di grave insicurezza. Si è creata una concorrenza tra lavoratori del terzo mondo e quelli esistenti. Le fabbriche per sopravvivere sono state costrette a migrare all’estero dove il costo del lavoro è più basso, e la logica della concorrenza si è estesa anche tra le nazioni,e questa logica ha indotto a comprimere le tutele sociali, perché in questo modo si poteva abbassare il costo del lavoro..
Questa situazione ha creato l’indebolimento degli stati, perché la globalizzazione priva gli stati del ruolo di regolatore e garante degli interessi della gente che vive nei loro territori. Gli stati non sono in grado di controllare le società multinazionali ,che condizionano i livelli di occupazione, che inducono all’aumento delle imposte e comprimono il consumismo locale. Il degrado della situazione economica di ogni paese ha accresciuto il debito estero ,che a sua volta blocca lo sviluppo, i ricavi delle esportazioni sono destinati a finanziare gli interessi crescenti sul debito, e le elites locali, che da questa situazione traggono profitti, favoriscono governi inaffidabili imprevidenti e soggetti alla corruzione, che tutelano i loro interessi. Questa situazione ormai è diffusa in tutte le nazioni, e tutte le popolazioni hanno subito danni e pertanto la rivolta contro questo modo di agire è generale. Ma in fondo, il denaro che ha arricchito pochi e impoverito molti, non è scomparso, ed è nei portafogli di persone ben note, persone che hanno usato le banche come strumento operativo dei loro arricchimenti, e che quindi le banche conoscono perfettamente.
Sarebbe dunque necessario che i governi ,invece di usare denaro pubblico per salvare le banche,su indicazione delle banche, agissero su questi personaggi, per ottenere in parte o totalmente, la restituzione dei profitti che hanno ottenuto in questo modo, e con questi soldi potrebbero salvarle. Cioè in sostanza applicare una Tobin tax, a posteriori. Ma tutto questo non è possibile perché le banche finanziano i governi, e i governi in cambio sostengono le banche, non è possibile perché i gruppi di potere che si sono arricchiti controllano i politici e tutelano le loro poltrone, non è possibile perché i politici non hanno alcuna intenzione di rinunciare alle poltrone. E’ evidente che nei paesi ove esistono governi incapaci e corrotti e dove l’economia è più debole, lo stato generale di disagio può sfociare nella rivolta popolare più o meno violenta.
Ma forse a questo punto è bene riflettere su che cosa s’intende per violenza. La violenza è un’azione che ha come fine di recare danno ad una o più persone e che non hanno possibilità di difendersi adeguatamente. Infatti difendersi dalla violenza viene semplicemente considerata “legittima difesa”. La violenza è un’azione fisica ma anche psichica, e quindi non necessariamente implica un danno fisico, ma può avvalersi di un certo comportamento che si traduce anche nelle minacce, nel plagio, e anche nell’imposizione d’autorità contro la volontà del soggetto. In sostanza certa violenza con la coercizione , subdolamente e con secondi fini, ha lo scopo d’indurre nell’altro comportamenti che altrimenti non avrebbe. E allora l’inqualificabile violenza fisica di gruppi di delinquenti, non è la sola alla quale siamo tutti soggetti.
Perché violenza è anche contro chi perde il posto di lavoro senza sua colpa, è violenza contro chi in attesa di giudizio deve languire in carceri molto simili ai lager, è violenza contro chi studiando ottiene un titolo di riconoscimento professionale pubblico, che poi si rende conto non vale nulla, né per il suo futuro e neppure per la fatica che vi ha profuso. Ma è anche violenza contro chi lavorando riesce ad avere mezzi per il suo sostentamento che improvvisamente gli vengono ridotti o estorti dai tributi, a rischio di non poter più vivere. E’ violenza contro chi malato cerca sostegno in quelle strutture sanitarie, che ha finanziato ,e che si rifiutano o gli impediscono in qualche modo di curarsi, e in certi casi contribuiscono al suo assassinio. E’ violenza contro chi chiede giustizia, e non la ottiene nei tempi e nei modi decenti, o contro chi ha pensato di provvedere alla sua vecchiaia con un capitale accumulato e con i relativi interessi, e poi lo stato rifiuta di adempiere ai suoi impegni, e la pensione invece di un diritto , diviene una concessione.
E’ violenza obbligare chi non ha fatto debiti, a pagare i debiti degli altri, fatti per incompetenza o peggio per mala fede. E coloro che creano questa violenza non sono né vestiti di nero e neppure hanno i passamontagna, non hanno spranghe in mano o bottiglie molotov, ma se delinquenti sono questi, delinquenti sono tutti. La particolarità che a Roma e in questo momento politico, si siano verificati questi episodi disgustosi fa nascere anche un diverso sospetto. Da tempo la voce del popolo semplice che ,senza bandiere e senza politici protesta, a qualcuno da fastidio, come ha dato fastidio il recente referendum, come ha dato fastidio il milione e duecentomila firme raccolte per il prossimo referendum,come diede fastidio, a suo tempo la marcia dei 40.000. Ogni volta che il popolo sovrano alza la testa, si deve usare la ghigliottina..
Il popolo sovrano ,che dovesse abituarsi a protestare e mettere in discussione il potere di tanti politici attuali dovrebbe essere almeno scoraggiato, se non cancellato, e 200.000 persone che a Roma senza bandiere e senza ideologie ordinatamente protestava attirava troppo l’attenzione del mondo. E allora in ogni paese è facile assoldare gruppi di delinquenti per creare disordini tali da deviare l’attenzione dei media su questi ,e mettere in disparte la protesta dei 200.000. Non importa se i delinquenti indossino camice nere o rosse, in questo caso potrebbero andare anche a torso nudo, sarebbero egualmente utili. Come mai, un carabiniere o un poliziotto se viene minacciato da chiunque con un pistola, anche se con una pistola giocattolo, può reagire e sparare, mentre se gruppi di belve scatenate armate di bastoni e bombe carta li attaccano, non devono reagire e fare la figura dei pupazzi inermi. A quali strani ordini hanno dovuto obbedire?
Violenza è anche contro i cittadini onesti, che non si sentono tutelati perché qualcuno preferisce far bruciare vivo qualche carabiniere e mandare all’ospedale qualche poliziotto, pur di deviare l’attenzione internazionale dai tragici problemi correnti del nostro paese. Come mai quell’efficiente sistema di spionaggio dello stato, che riesce a scoprire giustamente anche chi fa una fattura falsa, nulla è stato in grado di fare contro delinquenti ben conosciuti per nome cognome e indirizzo, per prevenire quegli atti ripetuti di violenza abituali per certi soggetti ? Atti delinquenziali come quelli avvenuti costano soldi, organizzazione, pianificazione, tempismo, e non possono comunque passare inosservati, e allora chi li ha foraggiati e coperti?
Come mai certi allarmi pubblicati sui giornali prima della manifestazione, non sono stati ascoltati e talvolta tacciati di disfattismo. Fatalmente, come avvenuto in altre occasioni, i pochi fermati dalla polizia , dovranno essere anche tutelati, in modo che basti un buffetto sulla guancia per essere di nuovo liberi e pronti in altre occasioni ad essere utilizzati in modo opportuno. Attenzione perché oggi si approfitta di questi avvenimenti per proporre altre leggi , come se ce ne fossero poche, che siano repressive nei confronti di manifestanti. A parte il fatto che fare delle nuove leggi che valgono per sessanta milioni di cittadini solo perché vi sono più o meno 500 fuori legge, non ha senso. Ma si è proposto di riesumare la legge 152 del 22 maggio 1975 detta legge Reale, emanata per contrastare il terrorismo.
Una legge che non servì a nulla perché a Roma nel 1977 gli autonomi travolsero il servizio d’ordine della polizia e dei sindacati che dovevano proteggere il palco di Luciano Lama nell’Università di Roma, e non servì a nulla neppure a Bologna sempre nel 1977 quando gli estremisti di tutta Italia si abbandonarono a violenze in opposizione a Cossiga e Pecchioli. E nemmeno servì nel 1978 in altre analoghe manifestazioni. Ma inoltre questa legge, se riesumata, dovrebbe vietare l’uso del casco o di coperture del volto, già vietata dalla legge del 18 giugno 1931, n. 773 all’art.85, mentre una circolare del 24 luglio 2000 del Ministero degli Interni ammetteva turbante e chador solo per motivi religiosi, ma comunque il volto doveva essere scoperto. Il burqa era ammesso a meno di valutazioni locali di pericolosità.
Quindi da questo punto di vista è ancora inutile. E’ grave invece che voglia introdurre l’uso delle armi da parte della polizia per ragioni di ordine pubblico, che introduca la custodia preventiva per 96 ore anche in assenza di flagranza di reato, e perquisizioni senza mandato del giudice,e fermo preventivo per supposti soggetti violenti, e il processo per direttissima e l’arresto in differita nei giorni successivi all’evento. E’ grave perché tutte queste norme possono essere anche usate e strumentalizzate in casi che potrebbero far comodo a tendenze politiche del momento. Perché ripeto non varrebbero per 500 delinquenti ma anche per 60 milioni di cittadini. La risposta più razionale sarebbe quella di far valere sul serio e rapidamente le norme che ci sono e dare alle forze dell’ordine mezzi e risorse adeguate per farle osservare. E infatti è inutile chiedere ad un poliziotto di 55 anni di rincorrere un ragazzo di 18 perché da anni non si fanno concorsi per assumere giovani poliziotti, è inutile l’uso delle armi perché non solo aumenterebbe la responsabilità della polizia ma comunque di volta in volta avrebbe bisogno di specifiche autorizzazioni,è inutile qualunque legge se non si hanno le risorse per applicarla.
Bisogna uscire dalla logica perversa tutta italiana che se una legge viene applicata male, allora si rimedia con un’altra legge , che sicuramente sarà anch’essa applicata male e così via, e non ci si impegna a ottimizzare e rendere più efficiente quella esistente. Tuttavia al di la della violenza, resta intatta la protesta di tante persone alla situazione mondiale che si è creata e sopra menzionata. Ricordiamo che delinquente è anche chi istiga alla violenza, senza farla, chi crea le condizioni perché questa esploda, chi mette la gente nelle condizioni disperate di ascoltare il piffero magico di qualche “salvatore della patria” e che senza riflettere lo mette sul trono. Tutta questa indignazione poteva essere evitata se i provvedimenti finanziari presi a livello mondiale fossero stati attentamente valutati, almeno con un minimo di buon senso.
Ma ci si attendeva molto di più, da eminenti capi di stato, economisti, banchieri, politici che pretendono di essere lautamente remunerati perché si considerano più esperti e accorti di noi tutti. Ebbene i fatti ci dimostrano che questi individui non sono stati né esperti e tanto meno accorti, o per lo meno non hanno voluto esserlo, perché dietro il sipario avevano ragioni molto più solide e tintinnanti per fare il contrario, oppure erano incapaci di fare scelte giuste.. Del resto è sempre difficile fare scelte sensate, infatti in un paesino un sindaco una volta tolse tutte le panchine nel parco per non farci dormire sopra i drogati, ma la gente osservò, ma perché non ha tolto i drogati ?