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 Le sigarette contengono polonio-210

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
admin Inserito il - 20/04/2011 : 10:39:45
Le sigarette contengono il polonio-210 un prodotto di decadimento dell’uranio

19 aprile 2011

“Il polonio-210 è uno dei numerosi prodotti di decadimento dell’uranio, quello naturalmente presente nel terreno, ma si trova in concentrazioni molto più grandi nelle rocce fosfatiche da cui si ricavano i FERTILIZZANTI (superfosfato commerciale – fosfato di calcio puro in miscela). I ricercatori hanno scoperto due vie che portano dall’uranio al polonio nel tabacco: attraverso l’aria e le radici”.

“In tutto il mondo i fumatori consumano quasi 6000 miliardi di sigarette l’anno e ciascuno di essi introduce una piccola quantità di polonio-210 nei polmoni. Boccata dopo boccata, il veleno si accumula fino a raggiungere l’equivalente radioattivo di 300 radiografie toraciche all’anno, nel caso di una persona che fumi un pacchetto e mezzo al giorno.

Sebbene il polonio possa anche non essere il principale elemento cancerogeno nel fumo di sigaretta, può provocare migliaia di decessi all’anno solo negli Stati Uniti, che potrebbero essere evitati con semplici misure preventive. L’industria del tabacco sa che nelle sigarette c’è polonio da almeno cinquant’anni. Esaminando alcuni documenti confidenziali, ho scoperto che i produttori di tabacco hanno addirittura messo a punto processi che avrebbero drasticamente ridotto le concentrazioni di questo isotopo nel fumo di sigaretta. Ma hanno deciso di non agire e di mantenere segrete le ricerche. Di conseguenza le sigarette contengono ancora la stessa quantità di polonio che contenevano mezzo secolo fa.

Il primo indizio sui danni provocati dal polonio-210 nei polmoni dei fumatori venne alla luce quasi per caso. La radiochimica Vilma R.Hunt nel 1964 posò il suo sguardo sulla cenere di una sigaretta e decise di analizzarla con la nuova tecnica (per misurare livelli molto bassi di radio e di polonio). Nella cenere non c’erano tracce di polonio. Alle temperature raggiunte dalla combustione del tabacco il polonio si trasforma in vapore e se ne va nel fumo inalato nei polmoni”.

“Martell era preoccupato per l’accumulo di polonio-210 in particolari aree dei polmoni. All’epoca si riteneva che l’esposizione alla radiazione da parte dei “figli” del radon fosse la causa principale dell’elevato rischio di tumore nei minatori che lavoravano nelle miniere di uranio. Così Martell concluse che a causa dell’esposizione cronica dei fumatori a dosi basse e concentrate probabilmente il polonio-210 era la causa principale dei loro tumori polmonari e forse di altri tipi di cancro.

Come nel caso dei minatori il pericolo non arrivava da una dose elevata assorbita in un dato momento, ma da UN’ESPOSIZIONE CONTINUA A PICCOLE DOSI PER UN PERIODO PROLUNGATO. Un fumatore accumula la sua dose di polonio a ogni boccata, quindi l’elevata esposizione associata a un’intera vita di fumo li espone al rischio di un tumore, anche se la concentrazione di polonio-210 in ogni sigaretta è relativamente bassa. Questa ipotesi fu confermata nel 1974 da Little e William O’Toole (Harvard)!”

Tra qualche anno, cosa si potrà riscontrare sulla salute pubblica, vista l’esposizione prolungata alle onde elettromagnetiche ?! Le esperienze del passato continuano a non essere da esempio.

Fonte: nobiotech-it





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