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Inserito il - 10/02/2011 : 11:18:26 Sulla generosità di Madre Teresa di Calcutta
Tratto da:
Madre Teresa: Nel cuore del mondo - Rizzoli Editore
SULLA GENEROSITÀ
Ogni atto d’amore è un’opera di pace,
per quanto piccola sia.
ESISTONO molte medicine e molte terapie per tutti i tipi di malati. Ma a meno che non si offrano in sevizio mani gentili e non si donino con amore cuori generosi, non credo che possa mai esserci una qualsiasi cura per il terribile morbo di sentirsi non amati.
Può accadere che un semplice sorriso, una breve visita, l’accensione di una lampada, il fatto di scrivere una lettera per conto di un cieco, di trasportare un secchio di carbone, di donare un paio di sandali, di leggere il giornale a qualcuno, insomma un piccolo, piccolissimo gesto, possa, in effetti, rappresentare il nostro amore di Dio in azione. Ascoltare, quando nessun altro si offre di ascoltare, è indubbiamente un gesto nobilissimo.
La santità cresce rapidamente laddove c’è gentilezza. Non ho mai saputo di un’anima gentile che si sia smarrita. Il mondo si danna per la mancanza di dolcezza e di gentilezza.
Abbiamo bisogno di denaro, di farmaci, di vestiario e di mille altre cose per i poveri che serviamo.
Se non ci fossero tante persone generose, a migliaia rimarrebbero senza un aiuto. Perché abbiamo ancora molti poveri, bambini e famiglie indigenti che vivono per le strade, e non soltanto a Calcutta, ma anche a Londra, a Rotterdam, a Madrid, a Marsiglia e a Roma: il bisogno è grande. In quest’ultima città, abbiamo molti bisognosi. Le mie sorelle escono nottetempo nelle strade, soprattutto attorno alla stazione ferroviaria, tra le dieci di sera e le due del mattino, a raccogliere i senzatetto e ad accompagnarli alla casa che abbiamo a San Gregorio al Cielo.
L’ultima volta che sono stata a Roma, mi è riuscito insopportabile vedere tante persone senzatetto che vivevano in quel modo. Così mi sono recata dal sindaco di Roma e gli ho detto: “Mi dia un posto per questa gente, perché si rifiutano di venire con noi e preferiscono restare dove stanno”. Il sindaco e i suoi collaboratori hanno risposto in modo meraviglioso. Di lì a qualche giorno ci hanno offerto un bellissimo posto nei pressi della Stazione Termini. Attualmente, tutti coloro che non hanno altro luogo dove passare la notte se non le strade, si recano là e dormono in un letto. Al mattino se ne vanno.
È questa la parte meravigliosa della nostra vocazione, che in quanto Missionarie della Carità abbiamo creato una consapevolezza dei poveri nel mondo intero. Vent’anni or sono nessuno avrebbe creduto che esistessero uomini e donne affamati, nudi. Oggi il mondo intero sa dei nostri poveri in ragione del nostro lavoro. E la gente desidera spartire con i poveri.
Perché oggi la nostra congregazione è conosciuta in tutto il mondo? Lo è perché la gente vede ciò che facciamo: diamo da mangiare agli affamati, vestiamo gli ignudi, assistiamo i malati e i moribondi. E poiché vedono, credono.
Sono convinta che la gioventù d’oggi è più generosa di quella dei tempi andati. I nostri giovani sono più preparati o più disposti a sacrificarsi al servizio dell’uomo. Per tale ragione, non c’è da stupirsi che i giovani mostrino una preferenza per la nostra congregazione. In larga misura si tratta di giovani di estrazione borghese. Hanno tutto: ricchezza, agi, elevata posizione sociale. Chiedono però di entrare a far parte di una congregazione che si pone al servizio dei poveri, al fine di condurre una esistenza di vera povertà e contemplazione.
A volte i ricchi sembrano dispostissimi a condividere a modo loro l’infelicità altrui. Ma è un peccato che non diano mai al punto di sentire che sono nel bisogno.
Le odierne generazioni, soprattutto i bambini, comprendono meglio. Vi sono ragazzi inglesi che fanno sacrifici pur di essere in grado di offrire una focaccina ai nostri bambini. Vi sono ragazzi danesi che fanno sacrifici pur di essere in grado di offrire ad altri un bicchiere di latte al giorno. E i ragazzi tedeschi fanno la stessa cosa pur di essere in grado di offrire ai poveri un po’ di cibo nutriente.
Sono, questi, modi concreti per insegnare l’amore. Quando questi ragazzi cresceranno, sapranno che cosa significa donare. Vi sono molte persone che possono fare grandi cose, ma vi sono pochissime persone disposte a fare le piccole cose.
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