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 Boom in Italia di dignosi errate tumori

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
admin Inserito il - 23/11/2010 : 10:56:31
Boom in Italia di dignosi errate tumori

19 novembre 2010

Nell'ultimo anno crescono le segnalazioni di presunti errori medici, soprattutto in oncologia ed ortopedia; liste di attesa lunghe, soprattutto per le ecografie e TAC. Non accennano a diminuire le dimissioni improprie dagli ospedali. E poi mancano residenze sanitarie e lungodegenze.

A dare la fotografia dei servizi sanitari del nostro Paese dal punto di vista dei cittadini è il Rapporto PIT Salute 2010, dal titolo “Diritti: non solo sulla carta”, presentato al Senato da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato. Il Rapporto è stato presentato in occasione dell'evento conclusivo del trentennale del Tribunale per i diritti del malato e, per la prima volta, si è scelto di fare il punto sulle segnalazioni ricevute dal servizio di consulenza, informazione e tutela PIT Salute dal 1996, suo primo anno di attività, ad oggi. Dal 1996 al 2009 Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato ha raccolto complessivamente circa 228.000 segnalazioni in tema di sanità, in media 16.000 l'anno.

Il Rapporto 2010 ne analizza 66.712 che sono state lette alla luce di cinque diritti: diritto alla sicurezza (al primo posto nei 14 anni con il 28% delle segnalazioni, in diminuzione nel 2009 con il 24%), diritto all'informazione (25% nel periodo 1996-2009, 22% nel 2009), diritto all'accesso (20% nel periodo 1996-2009, 21% nell'ultimo anno) diritto al tempo (10% nel trend 1996-2009, in crescita nel 2009 che fa registrare il 15%) e diritto all'umanizzazione (8% nel periodo 1996-2009, 9% nell'ultimo anno).

A preoccupare soprattutto la sicurezza dei servizi sanitari: di nuovo in crescita le segnalazioni di malpractice soprattutto in oncologia ed ortopedia, mentre le infezioni ospedaliere non accennano a diminuire. Al triste vertice della classifica della insicurezza vi sono le segnalazioni sui presunti errori che nel 2009 hanno raccolto il 74% delle segnalazioni, suddivisi in terapeutici (49,5% nel 2009, +1,4% sul 2008 e +2,5% sulla media 1996-2009) e diagnostici (24,5% nel 2009, +5% rispetto al 2008 e +1,5% rispetto alla media storica). Nel 2009 le prime tre aree interessate dalle segnalazioni di presunti errori terapeutici sono state l'ortopedia (24,3%, +3,8% rispetto al 2008 e +2,5% sulla media dei 14 anni), l'oncologia (10,7% nel 2009, +2,9% rispetto all'anno precedente e 2,6% sul trend storico) e l'odontoiatria (9% nell'ultimo anno, sostanzialmente stabile rispetto al passato). Nel corso del 2009, le sospette errate diagnosi hanno riguardato soprattutto l'oncologia che da sola ha raccolto il 38,6% delle segnalazioni (+5,8% rispetto al 2008, + 13,8% sulla media dei 14 anni).

Dunque, oncologia e ortopedia risultano le aree in cui si sbaglia con più frequenza. Il boom negativo dell'oncologia, sottolinea il rapporto, merita attenta analisi: sicuramente per i malati oncologici una diagnosi non tempestiva o errata può cambiare o addirittura pregiudicare la vita. “Il trend in crescita - spiega l'associazione - potrebbe dipendere dalla accresciuta sensibilità dei cittadini che ci chiamano. Ma temiamo sia determinata anche dalle difficoltà di accedere in tempi utili ad accertamenti diagnostici, dai macchinari vecchi, da tempi di lavoro e di organizzazione inadeguati e dalla mancanza di una adeguata formazione degli operatori, specie per quanto attiene alla lettura delle immagini”.

L'ortopedia, dal canto suo, è un'area specialistica sempre molto richiesta, a causa dei frequenti incidenti domestici e stradali. Dopo i presunti errori, seguono le segnalazioni sulle infezioni ospedaliere che negli anni hanno avuto un andamento in crescita pressoché costante: nel 2009 si attestano al 10,2%, + 4,1% sul 2008 e +4,9% sul periodo 1996/2009. Contrarre una infezione nosocomiale comporta un peggioramento per la salute del paziente, oltre che il prolungamento della degenza, con la conseguenza di ingenti aggravi di spesa sanitaria, che si può stimare tra i 500-2000 euro al giorno. Ma i cittadini che si sono rivolti al Tribunale per i diritti del malato vanno anche a caccia di informazioni sulle prestazioni socio-sanitarie (42,1% nel 2009) e sulle prestazioni assistenziali (30,9%).

In particolare, sul versante delle prestazioni socio-sanitarie, l'informazione manca proprio laddove sarebbe necessaria, ossia presso gli studi dei medici di famiglia e dei pediatri di libera scelta: per circa un terzo dei cittadini diventa un cruccio sapere come prenotare una visita o quali sono i compiti e doveri di chi l'assiste. La carenza di informazioni si fa sentire anche nell'area della salute mentale (16,5% delle segnalazioni nel 2009, in diminuzione dell'1,8% rispetto al 2008, ma in crescita del 3,4% sulla media dei 14 anni), e ancora, a pari merito al terzo posto, la disinformazione interessa l'area delle prestazioni odontoiatriche (10,7% nel 2009, + 2,9% rispetto al 2008, - 0,4% rispetto alla media storica) e dei servizi di riabilitazione (10,7% nel 2009, +1,1% rispetto all'anno precedente, 0,3% sulla media dei 14 anni).

Fonte: salute.agi.it





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