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 La vita ed il mistero rincarnativo del Dalai Lama

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
admin Inserito il - 03/10/2008 : 14:24:46
La vita ed il mistero rincarnativo del Dalai Lama

XIV DALAI LAMA S.S. TENZIN GHIATZO
(Oceano di saggezza)


Il Dalai Lama può essere considerato il simbolo vivente della cultura
Tibetana: è la principale autorità spirituale del Tibet, nonché il detentore
del potere temporale, prima della drammatica invasione cinese.

Viene considerato dal suo popolo e da milioni di buddisti nel mondo una
emanazione di Cenresig, il Buddha della Compassione.

Singolare era la procedura attraverso la quale venivano scelti in Tibet i
Dalai Lama.

Così avvenne il riconoscimento del piccolo Tenzin Ghiatzo, quale
reincarnazione del precedente XIII Dalai Lama.

Nacque il 6 luglio del 1935, a Takstern, nella provincia dell'Amdo (nei
pressi del confine con la Cina). Poco dopo la morte del XIII Dalai Lama,
dove giaceva il suo corpo, spuntò un gigantesco fungo a forma di stella e
apparvero ripetuti arcobaleni in direzione nord orientale e qualche giorno
più tardi anche la testa del defunto Dalai Lama si voltò verso nord-est.

Esiste un lago sacro chiamato Lamo Lhatzo, le cui acque avrebbero il potere
di mostrare il futuro; esse manifestarono ai grandi Lama sopraggiunti la
visione di un monastero dai tetti d'oro e di giada. Dal monastero scendeva
verso oriente un sentiero che conduceva ad una casa con le tegole color
turchese, un cortile, un bambino e un cane pezzato di bianco e marrone.

Apparvero, infine, tre lettere dell'alfabeto tibetano, che indicavano, si
presumeva, le iniziali del luogo e della provincia esatti. Guidati dalla
visione, i Maestri viaggiarono per mille miglia fino al monastero Kumbum,
dai tetti d'oro e di giada, e giunsero ad una casa dal tetto color turchese
e, travestiti da mercanti, chiesero ospitalità; il fanciullino riconobbe
subito
una collana che il Lama aveva al collo, che era appartenuta al precedente
Dalai Lama.

Il bambino parlava il raffinato dialetto di Lhasa, città di residenza dei
Dalai Lama, dialetto che in quella provincia nessuno conosceva.

I Maestri se ne andarono e ritornarono poco tempo dopo e sottoposero il
bimbo a una serie di prove, mostrando gli oggetti appartenuti al XIII Dalai
Lama, confusi in mezzo a copie abilmente contraffatte; ogni volta il piccolo
sceglieva quella giusta ed affermava che quegli oggetti gli appartenevano.

Quando partì, felice, con i Lama alla volta di Lhasa, aveva soltanto tre
anni e mezzo. Giunti a Lhasa vennero fatte ulteriori prove, fra le quali il
riconoscimento sul suo corpo degli otto segni appartenenti a tutti i
precedenti Dalai Lama. Da quel momento, Tenzin Ghiatzo venne considerato
supremo capo spirituale e temporale del Tibet. Studiò scienze, matematica,
inglese, filosofia buddista.

Nel 1950, in ottobre la Cina comunista invase il Tibet.

A sedici anni non compiuti, Tenzin Ghiatzo fu costretto ad assumere il pieno
potere temporale, cercando un compromesso con i cinesi durato nove anni.

Ma nel marzo del 1959, l'Esercito di Liberazione cinese uccise in un solo
giorno più di 87.000 tibetani: il Dalai Lama fu costretto a fuggire da
Lhasa, seguito da più di 100.000 profughi. Dopo un drammatico viaggio il
Dalai Lama arrivò in India, dove ottenne asilo politico.

Dal 1960, Tenzin Ghiatzo, vive a Dharamsala, nell'India settentrionale, dove
svolge un'instancabile attività in difesa del suo popolo e della
preservazione della cultura tibetana. S.S. il Dalai Lama ha praticato la
politica della non-violenza, anche di fronte ad una brutale aggressione;
un'attitudine che lo ha portato ad essere insignito del Premio Nobel per la
Pace, nel dicembre 1989, primo cittadino asiatico a ricevere tale
riconoscimento.

Ha toccato il cuore di moltissime persone di differenti culture e religioni,
con la semplicità.

---------------

Oggi, anche molti occidentali con l'occhio puntato sull'oriente, considerano
il Dalai Lama come una delle massime autorità spirituali, se non l'autorità
spirituale per eccellenza.

Come dice Robert Thurman:

"Sua Santità Tenzin Gyatso, 14° Dalai Lama del
Tibet, possiede varie identità principali. E' un monaco buddhista,
nell'ordine religioso fondato da Buddha Shakyamuni intorno al 525 a.C. e
rivitalizzato in Tibet da Lama Tzong Khapa nel 1400: è, quindi, un portavoce
dell'antica tradizione educativa buddhista. E' una reincarnazione del Buddha
Avalokiteshvara, l'arcangelo buddhista Mahayana della compassione, e in
special modo il salvatore dei Tibetani. E' il re del Tibet, tragicamente in
esilio dal 1959, quindi il difensore dei diritti e delle libertà del suo
popolo. E' anche un maestro "vajra" dei mandala esoterici del tantra dello
yoga supremo, specialmente del Kalachakra (La ruota del tempo); quindi,
profondamente - e forse profeticamente - coinvolto nell'evoluzione positiva
di tutta la vita intelligente, nel nostro sacro ambiente su questo pianeta".

Sua Santità il Dalai Lama ama spesso definirsi e firmarsi molto
semplicemente: Tenzin Ghiatso, monaco buddhista.

Il titolo di Dalai, che significa oceano (di saggezza), venne conferito dal
principe mongolo Altan Khan al terzo successore di Lama Tzong Khapa e, poi,
ereditato da tutti i suoi successori. Si ritiene che tutti i Dalai Lama, in
quanto manifestazione del Buddha della Compassione ("Cenresig" in tibetano e
"Avalokitesvara" in sanscrito), rinascano con l'unico scopo di guidare alla
felicità quanti più esseri senzienti possibile, senza nessuna distinzione di
sesso, religione, classe, etnia o altro.

Tenzin Ghiatso nacque nel 1935, da famiglia contadina, in un piccolo
villaggio nel nord-est del Tibet. Nel 1940 fu riconosciuto ufficialmente
quale reincarnazione del suo predecessore, il 13° Dalai Lama. I suoi studi
accademici iniziarono a sei anni e si conclusero a venticinque, con i
tradizionali esami-dibattito che gli valsero il titolo di "ghesce lharampa"
(dottorato di filosofia buddhista).

Nel 1950, a soli quindici anni, assunse i pieni poteri politici del suo
paese -Capo di stato e di governo- mentre il Tibet stava faticosamente
trattando con la Cina per impedire l'invasione del proprio territorio. Nel
1959 fallirono tutti i tentativi di far rispettare alla Cina - che nel
frattempo si era arbitrariamente annessa una parte del Tibet - gli impegni
di un trattato che prevedeva l'autonomia e il rispetto religioso dei
tibetani.

In seguito alla minacciosa occupazione dei cinesi, il Dalai Lama fu
costretto a lasciare Lhasa clandestinamente e a chiedere asilo politico
all'India. Da allora l'esodo continuo dei tibetani dal proprio paese è una
grave realtà.

Dal 1960, il Dalai Lama vive a Dharamsala, un piccolo villaggio sul lato
indiano delle montagne himalayane, sede del governo tibetano in esilio. In
tutti questi anni egli si è dedicato a difendere i diritti del popolo
tibetano contro la dittatura cinese - in modo non violento, ma deciso e
chiedendo aiuto a tutti gli organismi democratici internazionali. Nello
stesso tempo, il Dalai Lama non ha mai smesso di dare insegnamenti e
iniziazioni in varie parti del mondo e di fare appello alla responsabilità
individuale e collettiva per un mondo migliore. Nel 1989 è stato insignito
del Premio Nobel per la Pace.

Per le sue doti di intelligenza disarmante, comprensione e profondo
pacifismo, il Dalai Lama è uno dei più rispettati leader spirituali viventi.
Nel corso dei suoi viaggi, ovunque si trovi, egli supera ogni barriera
religiosa, nazionale e politica, toccando il cuore degli uomini con
l'autenticità dei suoi sentimenti di pace e di amore, di cui si fa
instancabile messaggero.

Forse, ciò che gli è accaduto in questa vita ha origini karmiche (niente
avviene per caso) e contribuisce ad un'ampia sensibilizzazione di massa che
in effetti aumenta esponenzialmente, giorno dopo giorno, ora dopo ora.







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