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 The Divine Cosmos: capitolo 2.2

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
admin Inserito il - 28/07/2008 : 12:07:00
The Divine Cosmos: capitolo 2.2

di David Wilcock

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1. tutti gli esperimenti atti a dimostrare che l’elettrone possiede una struttura centrale sono risultati negativi.

2. non esiste nessuna teoria quantica che possa prefigurare una dimensione per l’elettrone, né una massa, né una polarità. Inoltre, nessuna teoria è in grado di quantificare la particella in maniera significativa. Tutto ciò implica che la teoria dei quanti non necessita del concetto di particella poiché tutti i calcoli risultano gli stessi sia se si crede nelle particelle sia se non si crede.

3. la sostanzialità della ‘massa’ è dubbia perché essa può essere sempre convertita in energia elettromagnetica, che non manifesta proprietà di particelle.

Come suggerisce il dott. Wolff, le forme dell’elettrone a lacrima osservate sono esattamente ciò che ci aspetteremmo studiando un’’onda vibratoria a riposo’. Ricordiamo che la nube dell’elettrone dell’atomo di idrogeno deve possedere una forma sferica. Ciò costituisce anche un indizio diretto che gli atomi sono formazioni a vortice, visto che l’atomo di idrogeno è considerato la ‘pietra di paragone’ di tutti gli altri elementi, con un ‘protone’ ipotetico nel nucleo e un ‘elettrone’ ipotetico in realtà rappresentato da una nube sferica.


2.6 - NEGATIVO E POSITIVO: SEMPLICI DIFFERENZE NELLA PRESSIONE

Come ogni scienziato sa, le nubi di elettroni possiedono carica negativa mentre i ‘protoni’ nella molto più piccola area del nucleo ne possiedono una positiva. Ciò è noto come ‘la polarità della carica’, dato che ci sono due cariche che vengono polarizzate, una opposta all’altra. Scoprire che cosa ciò significhi è stato sempre un profondo mistero, così come possa esistere un ‘flusso’ nella carica. Il problema ha fatto scervellare molti scienziati, e il dott. Aspden lo ammette nei seguenti termini:

Ammetto di non riuscire a risolvere il rebus della polarità della carica. Esso giace su un territorio inesplorato e, a parte alcune escursioni in quel territorio, lo vedo come qualcosa che non si trova sulle mappe…ed è anche una sfida e probabilmente la frontiera finale delle nostre conquiste nel campo della fisica. Mi sorprende che un simile argomento non sia mai stato menzionato dagli studiosi come meritevole di una ricerca. Pare che sia più facile esplorare ciò che accadde nei primi momenti dopo il Big Bang che dare uno sguardo a ciò che accade vicino a noi e tutto intorno a noi, qui ed ora sulla Terra. [corsivo nostro]

Nel nuovo modello del dott. Crane e altri, queste cariche opposte, o polarità di carica di positivo e negativo sono in realtà nulla più che differenze nella pressione eterica. Le nubi di elettroni negativi possiedono una maggior pressione, mentre il nucleo positivo ne possiede una minore. Detto in parole povere, le cariche negative nell’elettrone scorrono nell’area positivamente caricata al centro dell’atomo.

Ciò suggerisce che sia possibile unificare maggiormente l’elettromagnetismo e la gravità, poiché sia la gravità che la polarità della carica rappresentano la pressione orientata verso l’interno dell’energia eterica, che si dirige al centro del campo sferico o dell’oggetto. (La scienza esoterica potrebbe affermare che queste siano entrambe forme della lotta della materia e dell’energia per diventare nuovamente Uno). L’unica vera differenza, quindi, fra gravità e carica elettrica risiede nell’intensità effettiva della pressione eterica misurata, e nel grado di simmetria in cui il flusso di energia si manifesta lungo la superficie della sfera. Perché diciamo che la simmetria è così importante? Detto semplicemente, le forze gravitazionali sulla Terra sono assai costanti da un luogo all’altro, mentre negli atomi ci sono aree fra le nubi di elettroni nelle quali non si riscontra un flusso di energia diretto verso il centro. Spiegheremo il perché di queste aree soggette a partizione più avanti.

Ora, con il concetto del dott. Crane di ‘pressione eterica’ relativa alla carica, il mistero della polarità della carica è chiarito. A questo concetto è dato un supporto fattuale incontrovertibile da ciò che è noto come effetto Biefeld-Brown, proposto per primo dal dott. Paul Biefeld. Allievo di Albert Einstein a Zurigo, Biefeld ha proposto un concetto eterico della carica come flusso di etere, in cui la carica negativa è da considerare un’area di alta pressione in un mare di energia eterica, che tende poi a confluire in aree a bassa pressione di ciò che chiamiamo carica positiva nello stesso mare. Se questo modello dovesse essere vero, propone Biefeld, allora con un livello di intensità elettromagnetica sufficientemente elevato, dovrebbe essere possibile creare una forza propulsiva anti-gravitazionale.

Il primo a verificare le teorie di Biefeld è stato il dott. Townsend T. Brown nel 1923. Il suo esperimento riguarda un ‘condensatore a piastra’, ossia una semplice piastra elettrica positiva (a forma di disco) ed una negativa in mezzo alle quali viene applicato in alto un materiale non-conduttivo o dielettrico. Così, questo condensatore a piastra viene caricato con un certo quantitativo di elettricità e sospeso ad un cavo solido il quale fa sì che il condensatore stesso possa ruotare orizzontalmente qualora mosso. Dopo aver caricato elettricamente questo oggetto, esso si muoverà indipendentemente verso il disco positivo del condensatore, sostenendo una costante spinta e provocando la formazione nell’intero assemblato condensatore/filo di rotazioni circolari su sé stesso. Quindi, il dott. Crane così prosegue:

Quando il condensatore veniva fissato verticalmente ad una scala graduata di una bilancia, si poteva rilevare un aumento di peso se il polo positivo (bassa pressione) veniva messo in rilievo. In modo corrispondente, se si metteva in evidenza il polo negativo, si verificava una perdita di peso. L’intensità dell’effetto era determinata dalle dimensioni delle aree polari delle piastre, dal livello di voltaggio e calla capacità di polarizzazione del dielettrico [grassetto e corsivo nostri].

L’ultima affermazione sulla ‘capacità di polarizzazione del dielettrico’ può indurre in confusione. Come abbiamo detto, un dielettrico è una sostanza non-conduttrice, che in questo esperimento viene applicata fra i due opposti rappresentati dalle piastre polarizzate. La ‘capacità di polarizzazione’ si riferisce alla capacità del dielettrico di mantenere le cariche fra le due piastre separate o polarizzate.

In tal modo, ciò che possiamo osservare è una scoperta profonda per capire la struttura e la funzione dell’universo. Dopo aver stabilito un flusso tra polo positivo e negativo, viene creato un vero e proprio fiume di energia nell’etere circostante, e questo fiume verrà a forza attratto verso il positivo. Un simile effetto è sufficientemente forte da controbilanciare la gravità. Molte fonti rispettabili concordano sul fatto che Brown abbia escogitato un mezzo per creare un’ unità completa in sé stessa in grado di sconfiggere la gravità e di diffondersi autonomamente nell’aria, e su questo lavoro sono stati in seguito effettuati degli studi, fino ad arrivare al 10 maggio 2001, in cui Wilcock nel Disclosure Project Executive Summary Briefing [incontro conclusivo sul progetto esecutivo di divulgazione] è intervenuto con il supporto di altri partecipanti. In questo congresso molti testimoni possono certificare che tutta questa vasta mole di informazioni misteriose è stata invece utilizzata con successo nella tecnologia della propulsione. Il sistema di anelli concentrici magnetici e cilindri magnetici rotanti, ideato dal prof. John R. Searl e discusso nel nostro precedente volume, è un altro sistema anti-gravitazionale funzionante, ed è stato replicato con successo nonché pubblicato in Russia da Roschin e Godin.

Con molta prudenza si sta cominciando a sottoporre all’opinione pubblica il fatto che l’effetto Bieler-Brown possa essere adoperato per la propulsione. Jeff Cameron della Transdimensional Technologies ha filmato due versioni del suo congegno ‘T3’ in azione, ossia una struttura metallica triangolare con fili applicati ad ogni angolo. Su una base circolare non-conduttrice, la struttura triangolare viene vista levitare e navigare lievemente nell’aria dopo che la corrente elettrica è invertita. Si ascolta anche un chiaro e soddisfacente “SNAP” [colpo secco] quando viene tolta la corrente e il congegno improvvisamente ricade sulla superficie. Non sorprende il fatto che nel Febbraio 2002 l’intero contenuto del sito web correlato è stato rimosso ad eccezione della pagina del titolo, con una vaga promessa di “star effettuando controlli”. Per fortuna nel marzo dello stesso anno Jim Ventura è stato in grado di replicare indipendentemente lo stesso identico esperimento, basandosi sulle ricerche di Jean-Louis Naudin, per cui ora esistono sul sito Art Bell tre filmati diversi disponibili per pubblica visione. E’ interessante notare che l’oggetto ruota costantemente intorno ai fili nei primi due filmati, suggerendo il fatto che la pressione spiraliforme delle onde di torsione (ossia l’energia gravispin) sia in azione.

Nell’atomo, la sorgente negativa di alta pressione preme verso il ricettacolo positivo di bassa pressione, e questo è il motivo per cui gli elettroni orbitano attorno al nucleo. Tutto ciò ci porta alla conclusione che gli atomi e lo ‘spazio vuoto’ dell’etere che li circonda sono entrambi costituiti dallo stesso materiale energetico tipo-fluido; l’unica differenza risiede nel fatto che in un atomo l’etere ha iniziato a turbinare in un vortice centrale a bassa pressione, viaggiando attraverso gli elettroni. Non sorprende che un informatore proveniente dal Disclosure Project abbia rivelato che le astronavi ARV (Alien Reproduction Vehicles) costruiti dall’uomo sono noti agli addetti ai lavori come “flusso-linee”. Si tratta di un evidente gioco di parole con il termine “aereo-linee”, che dimostra la conoscenza del fatto che tali veicoli si spostano attraverso il flusso di energia anziché l’aria.


2.7 - SIMMETRIA SFERICA E UN ASSE CENTRALE

Per il nostro prossimo punto chiave ci riferiremo alla natura dell’atomo, e potremo osservare che gli esperimenti sulle ‘particelle’ della fisica quantica hanno mostrato che esiste una tendenza verso una struttura sferica di tali campi di energia. In ogni caso, queste strutture sferiche devono anche essere viste come rotazioni. Sono state adoperate varie tecniche per realizzare questa scoperta, come la misurazione delle qualità di particelle identiche rilasciate da un emittente ad angoli successivamente differenti prima di scontrarle con un detector. La validità della scoperta della rotazione non fa parte del dibattito nel mondo scientifico ufficiale. Come afferma il dott. Wolff nel capitolo 10 del libro Particles and Elettricity,

p. 147 – C’è un dilemma sul carattere rotatorio dello spin, ed è il seguente: le particelle sono simmetricamente sferiche in riferimento alla loro polarità, massa e comportamento. Nonostante ciò, da una visuale umana dello spin con relativa necessità di un asse per la rotazione, proprio questo asse distrugge la simmetria sferica! Come può essere? C’è o non c’è simmetria? Una possibile via di fuga da questo dilemma potrebbe essere questa: qualunque spin venga trasferito in un’interazione (cioè misurato), il suo asse si trova sempre lungo la linea di moto delle particelle. [grassetto nostro]

Così, quando le ‘particelle’ si muovono nell’etere, il loro asse centrale di spin è allineato alla direzione del loro moto. Ciò dà loro la stessa identica qualità di “vortice” di movimento come possiamo osservare in un anello di fumo: questa formazione viene creata automaticamente da un movimento a linea retta attraverso un medium fluido.

Il nostro prossimo interrogativo consiste nel vedere a che cosa assomigli questo vortice sferico. Inizieremo a visualizzare che cosa avviene quando si prende un fluido singolo e lo si fa rotare attorno ad un’area centrale. Dopo che il fluido inizia la rotazione, forma un vortice lungo il suo asse rotazionale. Ciò può essere dimostrato molto facilmente riempiendo un recipiente di acqua e quindi mescolandola con le mani fino ad ottenere un largo cerchio nel liquido. Formeremo ben presto un vortice al centro del cerchio.

Ora, è necessario immaginare che lo stesso fluido stia rotando in un’area sferica, in tal caso all’esterno dell’atomo. Ciò che scopriremo è che si formerà di nuovo un vortice lungo l’asse di rotazione, fra i poli nord e sud della sfera. Su un polo della sfera l’acqua fluirà all’interno, con il vortice che diventa progressivamente più ristretto man mano che si avvicina al centro, e quindi il continuo moto dell’acqua farà sì che essa fluirà all’esterno al polo opposto, quando il vortice diventa progressivamente più largo man mano che si avvicina al bordo esterno. L’acqua deve scorrere internamente in una direzione ed esternamente nell’altra, dal momento che non ha altri posti in cui andare. Questa è una proprietà base delle formazioni “toroidi” e può essere osservata negli avvolgimenti a spirale degli anelli di fumo.

Ovviamente, un’immagine è meritevole di migliaia di parole di commento, e la Figura 5.6. tratta da Charles Cagle mostra la struttura del toroide sferico al livello quantico, ciò che egli definisce «elettromagnetotoroide»:

Continuando le indagini sul fenomeno dello spin, scopriremo che anche altri scienziati hanno adottato la forma di toroide sferico per il regno quantico. Le teorie del dott. Harold Aspden a riguardo sono forse le più complete e ben strutturate matematicamente, e sono state pubblicate in alcune fra le più importanti riviste scientifiche. Il dott. Aspden illustra anche il concetto che gli atomi sono in realtà formazioni sferiche di forma toroidale, anche se non usa il termine «torus»:

Inserisco qui il commento che la mia ricerca su questo soggetto mette in evidenza che l’etere è in grado di mostrare un moto rotazionale, e un moto angolare, in quanto una qualche sfera avente una densità di massa può ruotare senza un asse centrale e non disturba l’etere che la circonda. In tali prospettive possiamo continuare a ritenere possibile l’esistenza dell’etere e non permetteremo alle nostre menti di essere usurpate dalle dottrine di Einstein [corsivo e grassetto nostri].


2.8 - ALCUNE SPECIFICHE ANOMALIE DEVONO ESSERE SPIEGATE

Il nostro lavoro sarebbe relativamente semplice se tutto ciò che c’era da fare era considerare gli atomi sferici con un asse centrale, formanti in tal modo vortici in un etere fluido. In ogni modo, esistono anomalie geometriche specifiche che riportano alle osservazioni sui quanti e generano la necessità di una spiegazione per completare l’analisi di questo modello. Ecco due basilari problemi relativi ai quanti che necessitano di essere relazionati al modello in esame per essere compresi appieno:

1. prima di tutto, è necessario spiegare perché le ‘nubi di elettroni’ si dispongano nell’atomo con spazi vuoti attorno, la qual cosa è opposta alle semplici formazioni sferiche.

2. quindi dobbiamo cercare di capire come e perché queste formazioni di energia sferico-toroidali si addensino in strutture di cristalli, come il cloruro di sodio o sale, formando un cubo. Una delle proprietà più interessanti di un simile cristallo è quella di frazionarsi naturalmente in versioni in miniatura di sé stesso, nelle quali viene preservata la stessa relazione angolare fra le sfaccettature.

Entrambe le questioni possono essere risolte nel momento in cui si inizia a capire l’importanza di ciò che sono definiti ‘I Solidi Platonici’, un gruppo di cinque diverse figure geometriche che rivestono grande importanza nell’antica scienza sacra, e sono state presentate nei nostri precedenti libri. In breve, le forme geometriche dei solidi platonici appaiono naturalmente in un vortice sferico di fluido vibrante o pulsante. Nel prossimo capitolo approfondiremo l’importanza della conoscenza dei solidi platonici, sia presso gli antichi che presso i moderni, scoprendo il peso di una sorprendente e inattesa evidenza fisica della correttezza di questa teoria. Quindi, nel quarto capitolo parleremo dei dati teoretici di Rod Johnson che completano la nostra esposizione del regno quantico.


RIFERIMENTI:

1. Aspden, Harold. Energy Science Tutorial #5. 1997. URL: http://www.energyscience.co.uk/tu/tu05.htm

2. Cagle, Charles. Electromagnetotoroid model. 1999. URL: http://www.singtech.com/

3. Cameron, Jeff. Transdimensional Technologies. 2001. URL: http://www.tdimension.com/

4. Crane, Oliver et al. Central Oscillator and Space-Time Quanta Medium. Universal Expert Publishers, June 2000, English Edition. ISBN 3-9521259-2-X

5. Mishin, A.M. (Levels of aetheric density) URL: http://alexfrolov.narod.ru/chernetsky.htm

6. Mishin, A.M. The Ether Model as Result of the New Empirical Conception. International Academy of MegaSciences, St. Petersburg, Russia URL: http://alexfrolov.narod.ru/mi-paper.htm

7. Wolff, Milo. Exploring the Physics of the Unknown Universe. Technotran Press, Manhattan Beach, CA, 1990. ISBN 0-9627787-0-2. URL: http://members.tripod.com/mwolff

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Originale in inglese: http://www.divinecosmos.com/index.php?option=com_content&task=view&id=96&Itemid=36

Tradotto da Andrea Calabrese per Stazione Celeste stazioneceleste.it







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