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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E
admin
Inserito il - 26/07/2008 : 11:41:31 Ansia - I concetti fondamentali
di Piero da lista_sadhana
Quando si sente parlare di "psicoterapie poco conosciute" o di "manuali di self-help" e' facile storcere il naso. Sull'onda di certa moda new age e di forti spinte commerciali, durante gli ultimi anni siamo stati letteralmente invasi da ogni tipo di proposta per la "crescita personale", da manuali per la "scoperta di se stessi" a "corsi intensivi (2 giorni!) per la trasformazione del Se" in quella che sembra essere una grossa confusione tra concetti di psicologia spesso mal digeriti ed ancora piu' spesso privi di fondamenti scientifici e spinte piu' o meno serie alla spiritualita'. E' allora importante, prima di esporre in estrema sintesi le idee di base della psicoterapia cognitiva, fare un paio di precisazioni.
Questa forma di terapia nasce negli Stati Uniti alla fine degli anni Cinquanta, in ambito medico-psichiatrico, ad opera di alcuni gruppi di clinici e ricercatori, per lo piu' di formazione Freudiana, frustrati dalla mancanza di progressi reali nella sintomatologia depressiva di pazienti in trattameno psicoanalitico.
I risultati positivi che queste nuove tecniche hanno dimostrato sin dagli inizi hanno creato un "effetto valanga" che ha determinato da una parte una accelerazione dello sviluppo teorico e dall'altra una vasta sperimentazione per dimostrarne l'efficacia clinica.
Durante gli anni Settanta e - specialmente - Ottanta la psicoterapia cognitiva della depressione e' stata l'oggetto di una quantita' enorme di ricerche in ambito universitario, ambulatoriale ed ospedaliero. Tra queste ricerche, merita sicuramente una menzione lo studio multicentrico commissionato dal governo ad una serie di universita' americane - lo studio piu' vasto, per numero di casi clinici considerati, dell'intera storia della ricerca medica!
Come si e' gia' detto, queste ricerche hanno dato ampie conferme sperimentali alla teoria ed alla pratica della psicoterapia cognitiva. Quindi e' imporante chiarire che la popolarita', negli Stati Uniti, delle terapie cognitiva e cognitivo-comportamentale e' basata sulla solidita' delle basi teoriche, sui risultati clinici e soprattutto su uno straordinario supporto sperimentale.
Cercheremo ora di esporre i risultati dei questa ricerca, che sono poi i concetti fondamentali della terapia cognitiva. Per farlo, useremo nove affermazioni: affermazioni che si sono dimostrate vere praticamente per ogni essere umano. Per cercare di spiegarci meglio citeremo l'esempio, nelle parole del Dr. Timothy Miller, di una paziente depressiva che chiameremo Monica.
1. Molti dei pensieri e delle convinzioni che ci disturbano sono semplicemente cattive abitudini. Come capita ad alcune persone, Monica e' onestamente convinta di essere poco intelligente, anzi, di essere proprio stupida. Monica si vergogna di essere stupida ed e' convinta che la sua vita rimarra' infelice perche' lei e' stupida. Piccoli incidenti nella vita quotidiana che sembrano confermare il fatto di essere stupida provocano intenso dolore e talvolta la rendono inspiegablimente rabbiosa. In realta', Monica ha un'intelligenza nella media, o forse addirittura al di sopra della media, con un repertorio assolutamente ragionevole di abilita' e talenti. Ciononostante, Monica crede in tutta onesta' di essere stupida. I pensieri ripetitivi, a volte ossessivi, riguardo al fatto di essere stupida non sono altro che una cattiva abitudine.
2. Alcuni pensieri ed alcune convinzioni possono causare seri problemi emotivi come la depressione e l'ansia. A misura che Monica si convince del fatto di essere stupida, perde fiducia nella possibilita' di vivere una vita felice e produttiva. Se il suo scoramento diventa importante, Monica puo' precipitare nella depressione. La convinzione di Monica di essere stupida puo' diventare cosi' forte che essa comincera' ad avere paura di confrontarsi con situazioni che la potrebbero far sembrare stupida agli occhi degli altri. In questo caso, avra' sviluppato un disturbo ansioso.
3. I propri pensieri abituali possono essere esaminati criticamente. Monica puo' esaminare criticamente i propri pensieri riguardo all'essere stupida. So fare qualche cosa che richiede intelligenza? Quando faccio degli errori, la colpa e' della stupidita' o del fatto che sono emozionata? Cosa so fare bene? Com'e' il mio vocabolario? Dopo questo genere di esame critico, Monica puo' concludere Beh, in fin dei conti non sono poi cosi' stupida. Che cosa ho pensato per tutti questi anni?
4. I pensieri abituali possono essere disputati. Monica puo' imparare a riconoscere le volte in cui insorge il pensiero abituale di essere stupida. Ogni volta che esso si presenta, lei puo' guardare alla realta' e rispondere qualcosa del tipo Avevo dei buoni voti alle superiori. Leggo bene. Ho un'ottima comprensione degli eventi attorno a me. Parlo in modo corretto ed ho un eccellente vocabolario. Come potrei essere stupida?
5. I vecchi e dannosi pensieri abituali possono essere ripiazzati da altri nuovi e piu' costruttivi. Monica puo' sviluppare l'abitudine di pensare Probabilmente, sono in grado di capire praticamente tutto cio' che voglio capire. Piu' spesso ripetera' quest'idea (che corrisponde alla realta' molto piu' dell'idea di essere stupida), piu' ne sara' convinta. Col tempo, arrivera' ad essere convita che la seconda idea sia piu' vera della prima.
6. Nuovi pensieri abituali portano a nuovi comportamenti e nuove scelte. Una volta che Monica si e' liberata della convinzione di essere stupida, puo', per esempio, accettare l'invito fatto da un'amica ad andare a teatro. Puo' fare dei commenti in modo simpatico e sicuro di se. Altre persone possono farle dei complimenti per le sue idee. Un intero mondo di possibilita' si apre per Monica.
7. I nuovi comportamenti possono contribuire a loro volta a rinforzare i nuovi pensieri. Monica ha preso seriamente l'impegno di sentirsi meglio con se stessa. Lei si rende conto che a volte, specialmente quando e' stressata, pensa ancora a se stessa come ad una stupida. Allora decide di iscriversi ad un corso universitario serale, e di cercare di avere buoni voti. Si rende conto che questa scelta, questo comportamento, sono incompatibili con il fatto di essere stupida, il che contribuisce ad indebolire ulteriormente il vecchio pensiero.
8. Comprendere le origini storiche di una convinzione dannosa puo' essere utile, ma non e' assoulutamente necessario per il successo. In psicoterapia, Monica puo' ricordare uno o piu' eventi della sua vita infantile che hanno determinato l'instaurarsi della convinzione di essere stupida. Se si rende conto della natura contingente di questi eventi e puo' riesaminarli in maniera critica, puo trarre qualche vantaggio nel disputare le sue convinzioni attuali. Ma Monica non ha bisogno di comprendere le origine storiche dei suoi pensieri distorti per poterli cambiare.
9. Il metodo piu' affidabile ed efficace per superare problemi come la depressione, l'ansia e l'irritabilita' e quello di alterare i propri pensieri abituali dannosi. Monica non crede piu' di essere stupida. Non pensa nemmeno di essere un genio, ma e' convinta di essere intellettualmente capace come chiunque altro. Monica e' contenta dei risultati. Siccome sentirsi stupida era la maggior causa di infelicita' nella sua vita, si sente in effetti molto meglio. Non soffre piu' di tristezza, fatica, ansia e disturbi del sonno come una volta.
Metodi come questi, alcuni utilizzati da terapeuti altri applicati tramite manuali di auto-aiuto, hanno aiutato milioni di persone a superare ansia, depresssione ed altri problemi. Il viaggio di Monica avrebbe potuto essere facilitato da un terapeuta, oppure lo potrebbe aver fatto da sola, con l'aiuto di manuali appropriati. In entrambe i casi, i principi ed i metodi sarebbero stati gli stessi.