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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E
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Inserito il - 04/06/2007 : 12:22:34 La meditazione soggettiva
(di Flavio Alterisi)
Volgere l'attenzione verso l'interno, attraverso la visualizzazione di immagini o suoni, ha un grande potere di trasformazione sullo stato mentale ed emotivo. E' il tipo di meditazione più diffuso e attualmente più praticato.
Laddove la "meditazione oggettiva" è la concentrazione della propria attenzione e delle proprie energie psichiche verso un obiettivo esterno, materiale e tangibile (come la risoluzione di un problema matematico, o la ricerca del percorso più breve su una mappa), la "meditazione soggettiva" è invece un orientarsi verso l'interno, con un obiettivo di azione non sul mondo esterno, ma sul proprio mondo interiore.
Essa può essere indirizzata verso due direzioni: verso la soggettività pura, ed è la più difficile; oppure verso oggetti psichici: concetti, suoni, parole o immagini. Molti aspetti della realtà possono diventare oggetti di meditazione soggettiva: fiori, nuvole, volti, simboli, qualità, ecc. . Durante la meditazione l'attenzione interiore si concentra sulla percezione della natura del soggetto prescelto o sulla pronuncia del suo nome, sulla visualizzazione della sua forma oppure sulle sue diverse qualità.
Ma due tipi di oggetti, nella psiche, sono particolarmente rilevanti: quelli delle dimensioni del suono e della luce. Gli organi esterni, gli occhi e le orecchie, ci rapportano con il mondo esterno; così come gli organi interni, dell'udito e della vista, ci mettono in contatto con le dimensioni interne.
La meditazione rivolta verso la luce sviluppa la coscienza della vista interiore potenziando la visione di oggetti mentali attraverso la tecnica della "visualizzazione".
Una tra le più conosciute, ed efficaci, è quella diretta verso i simboli, in senso generale; i mandala e gli yantra (India), in particolare. Sono forme simboliche, spesso colorate, che rappresentano una "visione del mondo": dell'universo o dell'essere umano. La contemplazione di uno di questi simboli favorisce la sua percezione - e aumenta sempre più nel tempo - non solo della sua totalità, e i suoi significati, ma anche delle singole parti che lo compongono, e dei loro significati.
La meditazione verso il suono è invece focalizzata nello sviluppo dell'udito (all'inizio esterno, poi interno) e della voce, sia come armonia che come potenza.
La tecnica più conosciuta consiste nella ripetizione di un suono - con, o senza significato - o una parola o un canto (i mantra, in India, Giappone e Tibet; oppure i canti gregoriani, in Occidente). Spesso il significato delle parole, o dei suoni utilizzati, non è rilevante (a volte la speculazione su di esso è addirittura controproducente); ma, la potenza deriva dalla concentrazione sul suono in sé, sul suo ritmo, sulla percezione della sonorità che trasporta lungo le dimensioni, sull'identificazione con essa che amplifica la coscienza, la trasforma e ne favorisce sviluppi.
Sembra una contraddizione in termini parlare di "oggettività" quando la meditazione viene rapportata normalmente al mondo soggettivo, eppure molta della nostra attività quotidiana è di fatto un tipo di meditazione.
Ogni volta che un uomo si concentra per risolvere un problema pratico, svolge una attività mentale concentrata su un oggetto materiale - cioè una meditazione - rivolta verso la materia: quindi, fa una meditazione oggettiva.
Mentre la meditazione soggettiva è quella finalizzata alla scoperta, alla percezione e alla padronanza del mondo soggettivo, interno o interiore, la meditazione oggettiva è indirizzata verso il mondo oggettivo. Il cosiddetto "mondo della realtà".
La meditazione oggettiva contempla intensamente la natura in sé, con le sue leggi, conduce verso le scoperte scientifiche, oppure si indirizza verso gli strumenti - oggettivi - che possono servire nel mondo oggettivo (ma anche soggettivo). Si indirizza soprattutto verso lo sviluppo delle tecnologie, come le macchine utensili, ma anche verso nuovi processi logici, le attrezzature mentali utili per la vita materiale e psicologica.
In pratica, l'attività concentrata di gruppi di esseri umani - aiutati o no da strumenti - coordinata e integrata verso un fine, è meditazione. Quando è indirizzata al mondo oggettivo, è meditazione oggettiva.
In fondo, buona parte dell'attività umana nell'attuale società occidentale - scientifica ed economica, industriale e commerciale, legislativa o riguardante la comunicazione - consiste nel lavoro di gruppi coordinati di menti umane, diretti verso un obiettivo che riguarda o il controllo della materia e le sue leggi, oppure gli strumenti per ottenerlo.
La meditazione oggettiva, ovviamente, interessa anche la singola persona.
Le implicazioni e le utilità sono straordinarie, soprattutto in rapporto alla direzione che essa può prendere, diretta verso oggetti materiali, esterni alla mente stessa, oppure mentali.