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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E
admin
Inserito il - 23/05/2006 : 11:18:45 LA SCIENZA DELLA REALIZZAZIONE DI DIO
Posso prendere una qualsiasi via spirituale e arrivare alla stessa meta? Dio è una persona o solo energia? Posso diventare Dio?... Quando si giunge alla scienza della realizzazione di Dio, la maggior parte delle persone è piuttosto all'oscuro.
In questa conversazione televisiva (trasmessa dalla Sunflower Cable-vision di Lawrence, Kansas) con il Professor Alphonso Verdu dell' Università del Kansas, Dhrstadyumna dasa, per essere chiaro, cita l'antica letteratura Vedica dell'India "la torcia della conoscenza"
Professore Verdu: Forse potremo parlare delle basi dei vostri programmi, degli ideali, della religione, e della filosofia. Prima stavi dicendo che il vostro principale scopo è arrivare alla coscienza di Krishna. Che cosa intendi con Krishna?
Dhrstadyumna: Krishna è il trascendentale nome di Dio che significa "infinitamente affascinante". Noi sappiamo che Egli può avere molti nomi, ma in realtà Dio è uno. Professore Verdu: La Bhagavad-gita è una delle principali opere tradotte dal vostro maestro spirituale e parla di Krishna come di un'incarnazione di Visnu.
Dhrstadyumna: No. In realtà, secondo la letteratura vedica, Visnu è un'espansione di Krishna. La Brahma-samhita (5.48) afferma: "Adoro il Signore primordiale, Govinda, del quale la persona di Maha-Visnu è l'emanazione di un'emanazione." Anche Srila Vyasadeva stesso, autore delle Scritture vediche, dice nello Srimad-Bhagavatam (1.3.28): ete camsa - kalah pumsah Krishnas tu bhagavan svayam. Dopo aver elencato le differenti incarnazioni di Dio, Srila Vyasadeva dice che Krishna ne è la fonte originale. Professore Verdu: Oh.
Dhrstadyumna: Quando molte candele vengono accese da una candela originale, la qualità della luce delle singole candele è eguale sebbene siano separate. Nello stesso modo Krishna è la persona originale da cui provengono tutte le incarnazioni. Professore Verdu: Allora qual è la tua comprensione del verso della Bhagavad-gita dove si dice che Krishna è l'ottava incarnazione di Visnu, e che ne è solo una manifestazione materiale antropomorfa?
Dhrstadyumna: Questa non è un'affermazione della Bhagavad-gita. Nell'undicesimo capitolo della Bhagavad-gita, Krishna rivela ad Arjuna la sua forma uni- versale, all'interno della quale sono contenuti tutti gli universi. Poi ad Arjuna appare la forma di Visnu a quattro braccia, e infine la forma originale di Krishna a due. Il corpo di Krishna non deve mai essere considerato materiale. Come afferma la Brahma-samhita (5.1)Jsvarah paramah Krishnah: "Krishna, conosciuto come Govinda, è il controllore supremo. Egli ha un corpo eterno e pieno di beatitudine. E' l'origine di ogni cosa e non ha altra origine. E' la causa prima di tutte le cause." Anche da un esame analitico delle per- sonalità di Visnu e di Krishna, possiamo comprendere che, mentre Visnu è adorato con rispetto e timore reverenziale in una relazione di servizio, solo nella persona di Krishna puoi adorare Dio come tuo più caro amico o anche come tuo figlio, o addirittura puoi instaurare con Lui una reciproca relazione di amante e amato. Questo succede solo con Krishna. Professore Verdu: Sì. Giusto.
Dhrstadyumna: Perciò, poiché Visnu non manifesta queste caratteristiche, la forma e la personalità di Krishna, sono considerate, in un certo senso, superiori. Professore Verdu: Si. La Bhagavad-gita parla di tre diverse strade verso la liberazione o verso la salvezza ultima - cioè, karma-yoga, jnana-yoga e bhakti-yoga. Prima di tutto cosa intendi per karma-yoga e cosa con karma in sé.
Dhrstadyumna: karma significa "azione in relazione con lo sviluppo del corpo materiale". Proprio come studiamo in fisica o in chimica, che a ogni azione corrisponde una reazione, così la pura coscienza originale dell'anima è attualmente coperta da un corpo materiale a seconda del suo karma, il suo operato. Le buone azioni producono buoni risultati - come bellezza fisica, buona discendenza, e minori sofferenze -le cattive azioni producono cattivi risultati. "Ciascuno raccoglie ciò che ha seminato". Professore Verdu: Ora, riguardo al corpo materiale, tu consideri la mente come sua parte, il corpo sottile?
Dhrstadyumna: Si. Nella Bhagavad-gita (7.4), Krishna dice: bhumir apo 'nolo vayuh kham mano buddhir eva ca ahankara itiyam me bhinna prakrtir astadha Questo significa che Dio ha otto energie materiali: cinque grossolane (terra, acqua, fuoco, aria e etere) e tre sottili (mente, intelligenza, e falso io). Il corpo materiale è una combinazione di questi elementi. La specifica forma e le qualità di ogni corpo sono determinate dal desiderio e dalle attività dell'anima individuale (jiva). L'anima individuale è superiore alla materia poiché è eternamente cosciente e immutevole. Professore Verdu: la Bhagavad-gita parla spesso delle tre qualità della materia -virtù (sattva), passione (rajas) e ignoranza (tamas). Qual è il loro ruolo secondo voi?
Dhrstadyumna: L'influenza della passione è caratterizzata dal forte desiderio e dai grandi sforzi per godere i frutti delle proprie attività, e dalla gratificazione dei sensi. In definitiva la sua caratteristica è il sesso. Proprio come questa nazione: è molto passionale. Professore Verdu: Vorresti allora dire che gli Americani sono per lo più sopraffatti dall'influenza della passione?
Dhrstadyumna: Sì, ed è presente anche la qualità dell'ignoranza. Questa influenza è caratterizzata dall' intossicazione, dal troppo sonno, dalla mancanza di pulizia, dal gioco d'azzardo e dalla pigrizia. Professore Verdu: Giusto, giusto.
Dhrstadyumna: Proprio come ho visto, che molti giovani prendono droghe e diventano molto sporchi e pigri. Questo significa che stanno diventando... Professore Verdu: Sopraffatti da tamas, l'ignoranza - giusto! Anche se dichiarano che stanno accumulando sattva - l'elemento della luce, della comprensione e della conoscenza?
Dhrstadyumna: Sì. Ciò che stanno percependo è allucinazione o illusione. Possiamo capire un albero dai suoi frutti. Loro possono dichiarare di essere illuminati prendendo intossicanti, ma è chiaro che stanno facendo le cose più degradate. Questa non è l'influenza della virtù. Professore Verdu: Sì. Alcuni dei miei stessi studenti hanno preso droghe per fare esperienza, ma gradualmente hanno realizzato che quella non era la via giusta.
Dhrstadyumna: Grandi santi e mistici hanno passato le loro intere vite in penitenza e austerità, compiendo sacrifici per realizzare Dio. Pensare che semplicemente prendendo delle pillole si possa comprendere Dio - è una sciocchezza. Professore Verdu: Sì, sono completamente d'accordo. Abbiamo parlato del karma. E il karma-yoga?
Dhrstadyumna: Che uno si trovi sotto l'influenza della virtù, della passione, o dell'ignoranza, è condizionato dai risultati delle proprie attività. Così se si rinuncia ai risultati delle proprie attività (se non alle attività stesse) per lo scopo più elevato di servire Dio, questo si chiama karma-yoga. Professore Verdu: E il jnana-yoga, lo yoga della pura conoscenza spirituale?
Dhrstadyumna: Sì jnana significa speculazione filosofica per giungere a una comprensione impersonale di Dio. Professore Verdu: Sankaracarya non era un difensore di questo metodo che è totalmente impersonalista? Non diceva che lo stato ultimo a cui deve giungere l'anima è la dissoluzione della personalità, e la disintegrazione dell ' individualità?
Dhrstadyumna: No, non è quello lo stadio ultimo. Professore Verdu: Ma Sankara propose quello come stadio finale.
Dhrstadyumna: Ma noi dobbiamo capire la classe di uomini alla quale si rivolgeva. A quel tempo, il buddismo era il pensiero predominante in India. Buddha cacciò i Veda dall'India. Sankara intendeva ristabilire l'autorità vedica, ma non poteva presentare l'aspetto personale di Dio, perché la gente era troppo impersonalista. Essi credevano nel vuoto del buddismo, il nirvana, il nulla. Così egli pensò di elevarli ad accettare l'autorità vedica presentando i Veda in modo impersonale. Ma al momento di lasciare questo mondo materiale, egli stesso disse ai suoi discepoli: bhaja govindam bhaja govindam bhaja govindam mudha-mate samprapte sannihite kale na hi na hi raksati dukrn-karane "Sciocchi e canaglie, tutto il vostro parlare fiorito e la vostra speculazione filosofica non vi salverà al momento della morte. Adorate Govinda, adorate Govinda, adorate Govinda" (Govinda è un altro nome di Krishna. ) E Sankara stesso scrisse molti poemi che glorificano Krishna come Supremo, trascendentale a questa manifestazione cosmica: narayanah paro 'vyaktat. Egli ha ammesso nel suo commento alla Bhagavad-gita che Krishna è Dio la Persona Suprema che apparve come il figlio di Vasudeva e Devaki. Professore Verdu: Sì. Ma generalmente il sistema di Sankaracarya è inteso come un tuttuno considerando tutti i commenti che ha scritto sulle Upanisad e sul Vedanta Sutra di Badarayana. Egli propone sì un aspetto personale della divinità del Brahman, un aspetto detto isvara, ma sostiene che quest'aspetto è condizionato dalla qualità della virtù, e solo in questo senso il Brahman si personalizza. Egli dice che l'unione del devoto con l' isvara, la manifestazione personale, è uno stato transitorio. Questo stato, bhakti, è uno stato di unione amorosa, ma contiene una dualità, perché implica una distinzione tra chi adora e Dio, la Persona Suprema. Sankara disse che l'ultimo stadio consiste nel trascendere questa distinzione e entrare nell'unità totale con il Brahman. E questo è il motivo per cui chiamò il suo sistema kevaladvaita, che significa non distinto, non dualistico, monismo puro .
Dhrstadyumna: Sì. Ma qui stava l'astuzia di Sankara. Professore Verdu: Cosa?
Dhrstadyumna: Stava solo imbrogliando gli atei, che volevano negare Dio nella Sua individualità. In seguito Ramanuja acarya, Madhvacarya e infine Sri Caitanya Mahaprabhu diedero una spiegazione più completa. Sri Caitanya spiega che la Verità Assoluta e le entità viventi sono acintya-bhedabheda-tattva: inconcepibilmente allo stesso tempo uno e differente. In altre parole, l'entità vivente, (anima individuale) e Dio (l'Anima Suprema) sono uno come qualità ma differenti in quantità. Noi potremmo avere una piccola quantità di conoscenza, bellezza, forza, fama, ricchezza, o rinuncia, ma Dio possiede contemporaneamente tutte queste opulenze in quantità infinita. Per questo noi non potremo mai essere uguali a Lui sotto ogni aspetto. Professore Verdu: Allora dici che la distinzione tra Brahman e l'anima individuale non è qualitativa ma quantitativa?
Dhrstadyumna: Sì, e dico anche che il Brahman impersonale è un'emanazione del parabrahman personale, Krishna . Professore Verdu: Questo è la concezione di Caitanya.
Dhrstadyumna: E' la versione vedica autentica, come conferma il quattordicesimo capitolo della Bhagavad-gita: brahmano hi pratisthaham: "Io sono la base del Brahman impersonale" (B.g. 14.27) ed è anche confermato nella Brahma-samhita (5.40), dove Sri Brahma afferma: "Adoro Govinda, il Signore originale, il cui splendore è la sorgente del Brahman descritto dalle Upanisad". Professore Verdu: Dunque, la terza via per la realizzazione spirituale, la più elevata secondo la Bhagavad-gita, è il bhakti-yoga, la via dell'amore.
Dhrstadyumna: Sì: Dio ha tre aspetti: il primo impersonale; il secondo l'Anima Suprema localizzata nel cuore di ogni essere vivente; e il terzo, la Persona suprema. Così con il jnana-yoga (la discriminazione filosofica) e con le austerità, si può comprendere la forma impersonale. Con la pratica del sistema di Patanjali in otto fasi, astanga-yoga, si può realizzare l'Anima Suprema localizzata all'interno del cuore. Ma solo con la devozione, l'amore e il servizio si può realizzare il supremo aspetto personale di Dio. Nella Gita, Sri Krishna dice: "Si può comprendere la Persona Suprema così com'è solo attraverso il servizio devozionale. E quando si è pienamente coscienti del Signore Supremo con questa devozione, si può entrare nel regno di Dio" (B.g. 18.55). Professore Verdu: La Bhagavad-gita ci dice che il dhyana-yoga o jnana-yoga, che è la via impersonale, è difficile e piena di ostacoli, mentre il bhakti-yoga è facile. In che senso è facile?
Dhrstadyumna: Perché nel bhakti-yoga il mezzo, il servizio a Dio, corrisponde allo scopo finale. E' completamente naturale per essere vivente; è naturale essere persone individuali e desiderare di servire Dio. Come diceva Sri Caitanya: jivera 'svarupa' haya krsnera 'nitya-dasa': "E' la posizione costituzionale delle entità viventi: essere eterni servitori di Krishna". Ci sono addirittura esempi di animali che hanno raggiunto l'amore per Dio attraverso il bhakti-yoga. Professore Verdu: Che metodi usate nella vostra pratica yoga? Per esempio, nel dhyana-yoga si è sempre data enfasi, sin dai tempi delle Upanisad, alla ripetizione di certe sillabe sacre, come l'om, che è considerato la sintesi suprema di tutte le cose coscienti, e che perciò può essere paragonato alla luce bianca, la sintesi di tutti i differenti colori. Voi però non fate riferimento alla ripetizione della sillaba om, non è così?
Dhrstadyumna: Krishna dice, pranavah sarva-vedesu... "Tra tutte le sillabe, io sono la sillaba om nei mantra vedici". Questa sillaba om è la rappresentazione alfabetica di Dio ed è usata per invocare Dio, la Persona Suprema: "O Mio Signore". Professore Verdu: Che tipo di mantra usate?
Dhrstadyumna: Noi cantiamo il maha-mantra Hare Krishna, che è equivalente all' om, ma è più personale: Hare Krishna Hare Krishna Krishna Krishna Hare Hare Hare Rama Hare Rama Rama Rama Hare Hare. Significa "O Mio Signore, O energia del Signore, per favore impegnami al Tuo servizio". Professore Verdu: Cantate insieme o da soli?
Dhrstadyumna: Entrambi. Abbiamo il nostro japa per la meditazione personale... Professore Verdu: Come un rosario cattolico...
Dhrstadyumna: Sì, per aiutare la concentrazione. Ma cantiamo anche insieme, in un gruppo, perché in quest'era di discordia e ipocrisia, il metodo raccomandato per realizzare di Dio (non importa che religione tu segua o che nome di Dio usi, purché sia autorizzato) è di glorificare il santo Nome di Dio insieme ai Suoi devoti. Professore Verdu: Per l'effetto del maha mantra nel processo della realizzazione di Krishna, concepisci la necessità affidarti alla Sua grazia perché Krishna ti aiuti?
Dhrstadyumna: Sì. Perché noi siamo limitati, non possiamo comprendere l'infinito con i nostri sforzi insignificanti. Ma l'infinito ha il potere di scendere al nostro livello di cognizione e di rivelarsi a noi. Infatti, questo è l'unico sistema per comprendere la Verità Assoluta. Il mantra Hare Krishna è una preghiera al Signore Supremo e alla Sua energia affinchè impegni l'anima individuale al Suo eterno servizio. Il nostro maestro spirituale, Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, ci ha insegnato a non essere ansiosi di vedere Dio, ma ad agire in modo tale che Dio desideri vederci. Cantando il nome di Dio, il cuore si purifica. Nel primo degli otto versi sul santo Nome, Sri Caitanya Mahaprabhu dice: "Gloria al canto del santo Nome di Sri Krishna, che spazza via dai nostri cuori tutta la polvere accumulata negli anni, ed estingue il fuoco dell'esistenza condizionata con le sue nascite e morti ripetute. Questo canto è la più grande benedizione perché diffonde i suoi raggi come una luna benevola. E' la vita di tutta la conoscenza trascendentale, accresce l'oceano di felicità e ci permette di gustare pienamente il nettare che desideriamo da sempre". Professore Verdu: Pare che il tempo sia terminato. Penso che questa sia stata una conversazione molto interessante e ti ringrazio molto per questo incontro. Spero di incontrarti ancora.