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Inserito il - 12/05/2006 : 10:10:27 Qui si parla della natura "magica" dell'Autobiografia di Yoganandaji
Tratto da:
KAMALA SPECCHIO PERFETTO
Paramhansa Yogananda in America visto da Kamala - sua intima discepola
"La Divinità non ha sulla terra un luogo più adeguato alla Sua natura che un'anima pura e santa". (Demofilo)
EDIZIONI VIDYANANDA
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L'"Autobiografia di uno Yogi"
Il Maestro rimase all'estero per circa un anno e mezzo, un periodo pieno di eventi. I suoi viaggi compresero visite in Terra Santa, in Europa, in Inghilterra, in Scozia e in molte parti dell'India. Parlò a folle immense in India ed anche in Inghilterra, patrocinato dai cittadini più in vista dei due paesi.
A Londra, la stampa e i fotografi dei cinegiornali registrarono le sue attività. Un giornalista del London Star scrisse: "Sono riuscito a infilarmi nella Caxton Hall prima che la folla invadesse il tavolo della stampa. L'occasione era un discorso su 'Dio' tenuto da Swami Yogananda, un maestro di Yoga. Il salone, il piano e le balconate erano strapiene. La nostra attenzione è stata catturata per un'ora e un quarto. Ho ascoltato pochi oratori uguali allo Swami. Non vi era una sillaba di ampollosa, o inintelligibile metafisica. Alla fine dei settantacinque minuti lo Swami, apparentemente per nulla affaticato, è uscito per parlare alla folla che era rimasta fuori per mancanza di posto".
Anche l'India gli accordò un magnifico benvenuto, onorando il suo ritorno dopo quindici anni. Mentre era là il suo Guru, Sri Yukteswar, gli conferì il titolo di Paramhansa, che significa "Cigno Supremo" (simbolicamente, un veicolo dell'Infinito). Il titolo era ben appropriato al mio Precettore, che aveva dedicato la sua vita a traghettare discepoli alle rive della realizzazione di Dio.
Dopo il ritorno in California, il Maestro passò molto tempo continuando a scrivere la sua Autobiografia. Quando fu terminata, mi donò una copia del libro. Il suo dono inestimabile fu seguito da questa lettera.
17 marzo 1947 Cara Kamala, grazie per le tue gentilissime parole sulla mia autobiografia. Le apprezzo profondamente. Mi rende molto felice sapere che l'opera, a scrivere la quale ho dedicato venticinque anni, venga accolta benissimo dappertutto. Ciò è dovuto alla Benedizione di Dio, perché ho pregato affinché questo libro rafforzi il desiderio di ogni lettore di cercarLo con sempre maggiore zelo e determinazione. La tua lettera di apprezzamento mi ha reso felice. Ora diffondi il nostro messaggio di Autorealizzazione attraverso il libro, poiché sei sempre stata un campione della nostra causa./ Con benedizioni. Paramahansa Yogananda
Attraverso le pagine del suo libro, Paramahansa Yogananda ci ha permesso di conoscere lui e i Paramguru. La sua 'Autobiografia di uno Yogi' si apre al ricercatore con saggezza, amore e humour irresistibile. Sia i nuovi lettori che quelli che la studiano da una vita vengono ugualmente arricchiti dai suoi contenuti, che ispirano a bere profondamente alla fonte dello Spirito. La grandezza di questo prezioso classico del Pellegrinaggio Divino non si può apprezzare completamente con una o due letture. La comprensione del suo vero valore è un'esperienza di crescita. Racchiude aspetti di saggezza che vengono rivelati ad ogni nuova lettura.
Egli descrive nei particolari la storia del mondo in cui gli insegnamenti ci furono trasmessi attraverso i Paramguru. Fu l'Avatar himalayana Babaji che iniziò Lahiri Mahasaya al Kriya Yoga. Questo riverito discepolo, che era un padre di famiglia, ottenne la realizzazione suprema. Babaji gli assicurò:
"Milioni di persone che hanno legami familiari, o che sono gravati da pesanti doveri mondani, prenderanno nuovo coraggio da te, che sei un capofamiglia come loro".
Fu Sri Yukteswar, il discepolo avanzato di Lahiri Mahasaya, che diventò il Precettore di Yogananda.
Durante la sua infanzia ed adolescenza Yogananda aveva un grande desiderio di conoscere Dio, e sentiva che per farlo doveva trovare il proprio Guru.
Il racconto della lunga ricerca di quell'uomo di Dio (Sri Yukteswar) ci permette di ripercorrere con lui la sua avventura. Egli riferisce di molti incontri interessanti ed insoliti con uomini e donne dalla santa reputazione. Il suo immenso ed ardente desiderio di Coscienza Cosmica fu appagato grazie alla guida illuminata del suo Guru. Nel suo libro egli descrive questa straordinaria esperienza.
Sri Yukteswar, rinunciante dell'ordine degli Swami, era molto stimato nel suo paese e da tutti coloro che lo conoscevano. Pensava che l'approccio a Dio dovesse essere scientifico, e era molto noto per le interpretazioni della Bibbia e della Bhagavad Gita. Egli spiegò i significati profondi dei due testi sacri nel libro 'La Sacra Scienza', in cui dimostra l'unità basilare delle due sacre scritture.
Il viaggio che il Maestro fece nel 1935 fu deciso perché Sri Yukteswar gli aveva chiesto di tornare in India in quel particolare momento. Quel grande Rishi sapeva del suo imminente trapasso. Morì infatti mentre il Maestro era là. Il ritorno post mortem di Sri Yukteswar al suo amato discepolo, Paramahansa Yogananda, è un episodio che dà all'umanità la grande visione delle "molte dimore" del cielo. Tutto ciò è narrato in un capitolo della Autobiografia di uno Yogi.
Il libro è stato tradotto in molte lingue, ed anche in braille. Esso diffonde il messaggio del Kriya Yoga, che è noto come il grande "acceleratore spirituale".
Paramahansa Yogananda fu la persona scelta dai maestri per portare la Kriya Yoga in Occidente. Egli ha scritto:
"Controllando direttamente la mente attraverso la forza vitale, il Kriya è la via d'approccio all'Infinito più facile, più efficace e più scientifica". Questo insegnamento è in sintonia con lo scopo della sua vita, che egli descrisse in queste righe:
"Io vengo per parlare a tutti voi di Lui, del modo per imprigionarLo nel vostro cuore e della disciplina che porta la Sua Grazia - a quelli di voi che mi hanno chiesto di essere guidati alla Presenza del mio Amato".
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Meditazione I Metodi Scientifici dello Yoga Aiutano il Devoto a Raggiungere l'Unità con l'Infinito
L'uomo ha bisogno di verità per comprendere la vita. Ha bisogno di vedere un significato nel piano di Dio per i Suoi figli, e ciò rientra nello scopo della ricerca umana. I sermoni si sforzano di soddisfare questa necessità, ma soprattutto dovrebbero insegnare al devoto ad avere il contatto personale con Dio in meditazione.
Quando ci volgiamo al santuario del silenzio interiore, l'irrequietezza del corpo e della mente di solito ci impediscono di entrare in quel tempio di quiete. L'attività sembra naturale, mentre l'immobilità è difficile da acquisire. Il metodo di concentrazione insegnato da Paramahansa Yogananda ci aiuta a conseguire lo stato di rilassamento essenziale per interiorizzare la coscienza. Il respiro, collegato con la mente, non viene mai "trattenuto", ma si acquieta attraverso questo efficace esercizio.
Nella Tecnica di Meditazione SRF la mente acquietata viene diretta a Dio attraverso la Manifestazione della Vibrazione e della Luce Divina.
Il Suono Cosmico 'Om' (lo Spirito Santo) si può sentire con la pratica.
La Luce Interiore si può vedere aprendo la nostra visione dentro "l'occhio singolo". Nelle Sacre scritture "l'occhio sferico" è chiamato in molti modi, fra cui "Terzo Occhio", "Grotta della Saggezza" e "Tunnel dell'Eternità". Dentro di esso splende la "Stella d'Oriente". La Luce della Stella è la porta dello Spirito. Nelle loro esperienze di Coscienza Cosmica, i santi e i saggi di tutte le epoche hanno testimoniato la presenza della Luce.
L'iniziazione al Kriya viene data dopo che uno ha studiato le lezioni dei Praecepta, che comprendono le tecniche menzionate. Queste tecniche basilari sono dei requisiti indispensabili del Kriya e la loro pratica regolare continua anche dopo che si è ricevuto il Kriya. Questi specifici metodi yoga espandono la nostra capacità di Esperienza Cosmica in Dio.
All'inizio uno può essere, né devoto, né religioso, ma l'applicazione di certe pratiche yoga può aprire la via alla conoscenza di Dio. Il Dizionario Universitario Americano definisce lo Yoga come "l'unione dell'anima umana con lo Spirito Universale".
Il Dizionario Universitario Americano definisce lo Yoga come "l'unione dell'anima umana con lo Spirito Universale".
Paramahansa Yogananda disse:
"Come qualunque altra scienza, lo Yoga è applicabile a gente di ogni tempo e paese. Lo Yoga è un metodo per controllare la naturale turbolenza dei pensieri - pensieri che altrimenti impediscono imparzialmente a tutti gli uomini, di tutti i paesi, di intravedere la loro vera natura fatta di Spirito. Fino a quando l'uomo possederà una mente con i suoi pensieri irrequieti ci sarà un bisogno universale dello Yoga".
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