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 LIBERAZIONE DAL RISENTIMENTO

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
admin Inserito il - 20/12/2004 : 11:06:29
LIBERAZIONE DAL RISENTIMENTO


di Anthony De Mello


Il non voler perdonare gli altri per torti, reali o immaginari, da noi
subiti, e' un veleno che mina la nostra salute fisica, emotiva e spirituale.
Si sente dire: "Posso perdonare, ma non posso dimenticare" o "Vorrei
perdonare, ma non ci riesco". Questo spesso significa che non si vuol
perdonare. Vogliamo crogiolarci nella soddisfazione che ricaviamo nutrendo
il risentimento. Impediamo che questo si affievolisca. Pretendiamo che
l'offensore riconosca la sua colpa, ci chieda scusa e faccia ammenda, come
condizione per rinunciare al risentimento e disintossicarci da questo
veleno.

Oppure, si puo' provare un desiderio genuino di lasciar andare il
risentimento, ma esso continua a bruciare dentro, perche' non si e' mai
avuta l'occasione di esternarlo e non si e' mai cercato di dimenticarlo.

Un desiderio autentico di perdonare non e' un sostituto al bisogno di
trovare una qualche liberazione dalla nostra rabbia e dal nostro rancore,
almeno nella fantasia.

Ritengo inutile dichiarare che i risentimenti deliberatamente coltivati sono
la morte della contemplazione.

Ecco un modo per liberarvi dai risentimenti che state cullando:

Innanzitutto, generalmente aiuta cercare di dimenticare il risentimento. Per
questo, immaginate di vedere di fronte a voi la persona verso la quale
provate rancore.

Dite a lui/lei il vostro sdegno, esprimendo la vostra rabbia con tutta la
forza possibile.

Non controllatevi nella scelta dei termini! Potrebbe addirittura essere
utile uno sfogo esteriore con espressioni fisiche, come il prendere a pugni
il cuscino o il materasso.

Ci sono persone che collezionano risentimenti semplicemente perche' sono
troppo paurose per essere forti. E percio' rivolgono contro se stesse la
fermezza che giustamente dovrebbero dimostrare verso gli altri. L'indulgenza
e la mitezza, se praticate da persone troppo paurose per parlare chiaro e
per sostenere con fermezza cio' che ritengono giusto, non sono virtu', ma
una copertura per la codardia.

Dopo aver espresso tutto il vostro risentimento, ma solo dopo, considerate
l'intero incidente, che vi ha causato il risentimento, dal punto di vista
dell'altra persona. Mettetevi al suo posto: come appare l'incidente
attraverso gli occhi di lui/lei?

Rendetevi conto che non si ferisce per malizia. Anche ammessa l'intenzione
di ferire, questa e' il risultato di una erronea interpretazione della
realta', o di un'infelicita' profonda dell'altro. Le persone veramente
felici non sono sgarbate.

Inoltre, e' molto probabile che non siate voi personalmente il bersaglio
dell'attacco altrui. Ha inconsciamente proiettato qualcosa (o qualcun altro)
in voi, che ora procede ad attaccare.

Vedete se tutte queste considerazioni vi portano a provare compassione
piuttosto che risentimento - dopo aver sputato fuori l'ira dal vostro petto.

Se tutti questi sforzi falliscono, e' molto probabile che siate il tipo di
persona che, inconsciamente ma attivamente, lavora a collezionare ferite e
risentimenti. E' strano, ma vero, che spesso la gente crea realmente
situazioni in cui saranno insultati ed offesi e, dopo aver ricevuto cio' che
essi stessi si sono preparati, si regalano i sentimenti di astio che
desideravano!

Riuscirete a superare questa vostra tendenza neutralizzando le vostre
aspettative nei confronti degli altri. In altre parole, abbiate pure le
vostre aspettative; se volete, esprimetele anche agli altri, ma lasciateli
completamente liberi - essendo ben chiaro che non c'e' nessun obbligo da
parte loro di soddisfarle, dal momento che sono vostre e non loro; questo vi
evitera' tutte le cattive sensazioni che si provano quando viene delusa
un'aspettativa. Molti si portano una scheggia nella carne lungo tutta la
vita: nei loro rapporti con gli altri partono da un assunto implicito: "Se
veramente mi amassi tu avresti... evitato di criticarmi, parlato
gentilmente, ricordato la data del mio compleanno, fatto quel favore che
chiedevo, ecc. ecc.". Per questo tipo di persone e' molto difficile capire
che tutte queste loro aspettative possono non aver nulla a che fare con un
amore genuino da parte dell'altro.

Infine, per rafforzare la vostra decisione di farla finita col vostro
risentimento (questo e' il segreto: volete realmente farla finita e
proseguire con la vita e con le relazioni? O siete una di quelle persone che
si tengono dentro il risentimento e si lamentano di non potersene liberare?)
provate a fare quello che segue:

Immaginate di vedere Gesu' sulla croce...

Prendetevi tutto il tempo necessario per dipingerlo con vividi dettagli...
Ora passate alla scena del vostro risentimento. Soffermatevi su di essa per
un po'. Ritornate a Gesu' crocifisso e fissatelo di nuovo.

Continuate alternando l'avvenimento che ha causato il vostro risentimento e
l'immagine di Gesu' sulla croce... fino a quando vi accorgerete che il
risentimento si sta eclissando e sentirete la liberta' e la leggerezza di
cuore che ne conseguono.

Non vi stupite se i sentimenti di rancore ritornano dopo un po'.
Affrontateli pazientemente. Per molti il sacrificio insito nel rinunciare a
sentimenti negativi e diventare felici e' troppo grande per concentrarlo
tutto in un breve esercizio!





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