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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E
admin
Inserito il - 17/03/2017 : 10:31:05 I principi delle meditazioni samatha, sul respiro e vipassana 3
Introduzione al Buddhismo Theravada:
Quinto Dialogo: I principi delle meditazioni samatha, sul respiro e vipassana
(parte 3)
di Guido Da Todi
Terza parte e fine del quinto capitolo di “Introduzione al Buddhismo Theravada” – di Guido Da Todi (Fine anche del testo)
“I principi delle meditazioni samatha, sul respiro e vipassana”
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“…si radica…” continua Buddha, “…nell’osservazione del processo di originazione e del processo di dissoluzione del corpo, o in entrambi i processi. E’ consapevole del fatto “qui c’è un corpo!” Fino al raggiungimento della comprensione e della piena consapevolezza. Egli mantiene l’osservazione, libero, non intrappolato in nessuna considerazione mondana, bhikku. Così si pratica l’osservazione nel corpo. Inoltre, in qualsiasi posizione si trovi il suo corpo, il praticante passa in rassegna gli elementi che lo compongono. In questo corpo è l’elemento terra, l’elemento acqua, l’elemento fuoco e l’elemento aria. Come un abile macellaio, o un apprendista macellaio, uccisa una vacca, si siede al crocicchio di una via per squartarla in tanti parti…” (2600 anni fa i macellai lavoravano così….[Guido])…il praticante passa in rassegna gli elementi che compongono il proprio corpo. In questo corpo è l’elemento terra, l’elemento acqua, l’elemento aria e l’elemento fuoco…” Qui, Buddha affronta il concetto di morte. Che per lui è estremamente importante; e, di conseguenza, anche per i veri seguaci del Dharma. Un argomento che è sovente predicato da Buddha, e particolarmente seguito. Ascoltate questo concetto della morte, dunque…Esistono dei monaci buddisti theravada, che lo seguono, meditando, soli, nella foresta per mesi, per mesi, e lo apprezzano molto. “…Inoltre…” dice Buddha, “…il praticante paragona il proprio corpo a un cadavere, che immagina di vedere…” (…forse – aggiunge Guido - qualcheduno rimarrà perplesso, a questo punto. Ma non sapete, invece, come è importante rendersi conto che noi ci muoviamo in una struttura biologica, destinata a decomporsi… ) “…Inoltre, il praticante paragona il proprio corpo a un cadavere, che immagina di vedere, abbandonato in un cimitero, da uno a due giorni, gonfio, illividito, in putrefazione, e osserva: “…Il mio corpo è della stessa natura. Subirà la stessa fine, non può evitarlo in nessun modo…” Io penso (interviene Guido) a tutti coloro, o a quelle, che stanno, ore e ore, a truccarsi, ad imbellettarsi, e ad essere fieri del loro corpo-cadavere…. Ma, se è questo il suo risultato finale, forse apprezzeranno qualche altro concetto che viene, qui, loro dato. Stiamo sempre parlando della meditazione Vipàssana, “…il praticante si radica nell’osservazione del corpo nel corpo, è consapevole del fatto: “Qui, c’è un corpo..” - fino al raggiungimento della comprensione e della piena considerazione. … Ascoltate ancora come è dura questa meditazione… ma sapeste quanto bene vi potrebbe fare….. Essa scava dentro, nei più istintivi significati della vita. Continua Buddha “…il praticante paragona il proprio corpo a un cadavere, che immagina di vedere abbandonato in un cimitero, beccato dai corvi, dilaniato da falchi, avvoltoi, sciacalli, infestato da larve e vermi e osserva: “il mio corpo ha la stessa natura, subirà la stessa fine, non può evitarlo in nessun modo…” Inoltre, il praticante paragona il proprio corpo a un cadavere, che immagina di vedere abbandonato in un cimitero. E’ solo più uno scheletro, con brandelli di carne e macchie di sangue, le ossa tenute insieme dai legamenti. Egli osserva: “.. il mio corpo ha la stessa natura, subirà la stessa fine, non può evitarlo in nessun modo…” Questa è l’indicazione che ci rimane della meditazione Vipassana, dataci da Buddha. Io posso dirvi che, personalmente, Vipassana, ha tagliato e ha continuato a sfrondare fronzoli interi di mie illusioni L’insegnamento di Buddha non toglie altro che il pacco delle illusioni samsariche… Colui che dice: “..Ah…, Buddha afferma che non esistiamo” Ha ben poco capito della sua Dottrina! No! Non dice questo! Tu esisti, ma non sei rappresentato da quella trappola, da quella cellettina, da quella gabbietta di un sé isolato e separato… Tu esisti perché il tuo “continuum mentale” continuerà a manifestarsi – senza un sé relativo che ti rappresenti… ….Ma, verrà il momento in cui capirai…ed allora, pezzi a pezzi, questa Forma cadaverica si scioglierà, e tutto decadrà… Comprenderai che il dolore è quello di innestarsi nel fatiscente mondo delle forme impermanenti. Restatene isolato!...seppur consapevole di tutto ciò che esiste, ed amandolo! Resta a contemplare, come testimone, la tua vita. E aiutati con la meditazione del respiro, con tutto ciò che ti abbiamo dato finora; con la meditazione Vipassana. Aiutati con la retta consapevolezza, che qui abbiamo terminato di spiegarti, e l’Ottuplice Sentiero ti poterà avanti. Ci resta sola l’argomento della “retta concentrazione”, da affrontare, per finirne di salire tutti gli otto scalini. Man mano che tu ti spoglierai di ogni sovraccarico emozionale, e ti toglierai di dosso, a pezzi, l’argilla decomposta delle tue illusioni, che ti gravavano addosso, ed arriverai alla finale visione corretta delle cose, allora non ti resterà più nulla. E la tua concentrazione, la stabilità di pensiero, la consapevolezza finale saranno privi di quei chiassosi piaceri e contaminanti dolori samsarici Avrai rintracciato, praticamente, il mozzo della bilancia; il Motore Immoto… La retta concentrazione – oltre la gioia e il dolore - ti farà raggiungere, allora, il completo controllo e unificazione della mente. Al Wu-Wei: l’Azione Inattiva di Budda Con ciò noi abbiamo finito di analizzare l’Ottuplice Sentiero. Ne abbiamo analizzato le quattro nobili verità. …Io ho fatto un viaggio, con voi; è stato forse con un viaggio po’ pazzo, perché si dice che certe cose bisogna avere una forte presunzione per compierle…. Ma, è stato solo il desiderio di darvi un aiuto, e quella spinta iniziale a che voi, da qui, possiate continuare, in modo autonomo, a costruire, anche per gli altri, “l’Isola Oltre la Quale non Potrete Andare”…... Il grande Medico della Sofferenza, Buddha, colui che è stato il primo a portare una globale visione della libertà umana, la cui Dottrina ha sapore di libertà come l’intero mare ha sapore di sale, ebbene, Egli promette ancora qualcosa E con questa sua promessa, augurandovi gioia e nirvana, io terminerò il quinto dialogo. Nel suo modo di parlare fiorito, Buddha ci garantisce che in questa stessa vita - se noi applicheremo la conoscenza delle Quattro Nobili Verità e la sperimentazione delle regole che formano l’Ottuplice Sentiero - potremo essere liberi. Ricordatevi che non c’è nulla, nell’intera rivelazione di Buddha, che non sia sperimentale e coerente alla Dottrina del Dharma. Ogni elemento è necessario ad un altro elemento. Non si può far meditazione senza conoscere e meditare a fondo le Quattro Nobili Verità; non si può far Vipassana, e non si può seguire la dottrina del Buddha senza viverle integralmente. …Quando è che anche tu affronterai la strada del non ritorno? Afferma Buddha: “Bhikku, colui che pratica, per sette anni, i quattro fondamenti della consapevolezza, può aspettarsi uno di questi due frutti: la più alta comprensione in questa vita, o, se rimane qualche residuo di afflizione, il frutto del non ritorno” Continua Buddha: “ Bhikku, lasciamo stare i sette anni…Chiunque pratichi i quattro fondamenti della consapevolezza per sei, cinque, quattro, tre, due o un solo anno può aspettarsi uno di questi due frutti: la più alta comprensione in questa vita, o, se rimane qualche residuo di afflizione, il frutto del non ritorno. Bhikku, lasciamo stare un anno… Chiunque pratichi i quattro fondamenti della consapevolezza per sette, sei, cinque, quattro, tre, due mesi, un mese, o un mezzo mese soltanto può aspettarsi uno di questi due frutti: la più alta comprensione in questa vita, o, se rimane qualche residuo di afflizione, il frutto del non ritorno. Bhikku, lasciamo stare il mezzo mese…Chiunque pratichi i quattro fondamenti della consapevolezza per una settimana, può aspettarsi uno di questi due frutti, la più alta comprensione in questa vita, o, se rimane qualche residuo di afflizione, il frutto del non ritorno. ..” Ecco perché abbiamo detto che il sentiero dei quattro campi di applicazione della consapevolezza è il sentiero meraviglioso, che aiuta gli esseri a realizzare la purificazione, trascendere il dolore e la tristezza, porre fine all’ansia e alla sofferenza, percorrere la retta via e realizzare il Nirvana. I bhikku si rallegrarono all’udire l’insegnamento del Buddha e portandolo nel cuore cominciarono a metterlo in pratica… “ Ovviamente, Buddha parla di chi può raggiungere la libertà in questa vita, in più o meno tempo, a secondo del suo karma; però, ci apre un Grande Porta…. E allora, come è successo ai bhikku, ai monaci, i seguaci del Dharma, che si rallegrarono nell’udire l’insegnamento del Buddha, e, portandolo nel cuore, cominciarono a metterlo in pratica, io mi delizio di averne parlato con voi, e vi prego di portare nell’anima questo insegnamento e di capirlo… perché, veramente ed incredibilmente, voi avete ricevuto una possibilità di liberazione inimmaginabile!
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“Io mi rifugio in Buddha, io mi rifugio nel Dhamma, io mi rifugio nel Sangha. “Per la seconda volta, Io mi rifugio nel Buddha, io mi rifugio nel Dhamma, io mi rifugio nel Sangha” “Per la terza volta, Io mi rifugio nel Buddha, io mi rifugio nel Dhamma, io mi rifugio nel Sangha”
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Suggerisco, a questo punto, di scaricare il file MP3 “Meditazione Vipassana Guidata”, che il nostro Ivano ha reso disponibile su questa email, e di seguirne i suggerimenti, in ambiente tranquillo e silenzioso. Si tratta di un’utile esercitazione sulla fondamentale meditazione corporale insegnata da Buddha, e che abbiamo spiegato, a fondo, nel testo appena fornitovi. Essa ha portato grandi benefici a coloro che l’hanno utilizzata, ed io auguro che chiarisca anche a voi i meccanismi cosmici, vibranti e suggestivi, celati nel vostro corpo. Il monastero Santracittarama, grazie alle lezioni orali del suo Abate, Ajahn Chandapalo, ne fa e ne continua a fare un valido uso. Ecco, qui di seguito, le fondamentali rivelazioni, contenute nei Sutra orginali Theravada, sui segreti e celati automatismi frementi nell’inconscio del nostro corpo oggettivo.