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 Come conserva i ricordi la memoria a breve termine

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
admin Inserito il - 07/12/2016 : 09:54:38
Come conserva i ricordi la memoria a breve termine

02 dicembre 2016

Un elegante esperimento condotto su un gruppo di volontari ha dimostrato che i ricordi immagazzinati nella memoria a breve termine, o memoria di lavoro, possono essere recuperati anche quando non c'è nessuna attività neuronale a testimoniare la loro permanenza. Il risultato dimostra che in realtà “tenere a mente” non è necessario per la memoria a breve termine, perché esiste un meccanismo di riattivazione di ricordi latenti che sfugge alle attuali tecnologie di imaging cerebrale (red)

da lescienze.it

Siete a una festa, e state parlando con una persona che avete conosciuto pochi minuti prima. Via via che la conversazione va avanti, può capitare che non ricordiate più il suo nome. Ma perché si verificano questi piccoli inconvenienti nella memoria a breve termine?

Molti risponderebbero che è perché vi siete distratti: è sicuramente vero e corrisponde a un'ipotesi molto condivisa tra gli esperti, secondo cui, affinché un ricordo a breve termine possa essere mantenuto, i neuroni che lo rappresentano devono essere continuamente attivi.

Ma un nuovo articolo pubblicato su “Science” da Nathan Rose, dell'Università del Wisconsin a Madison e colleghi di una collaborazione internazionale, dimostra ora che in realtà mantenere l'attenzione in modo continuo non è necessario, perché esistono diversi modi in cui la memoria a breve termine, detta anche memoria di lavoro, immagazzina le informazioni.

I ricercatori studiano da tempo questo genere di memoria e i suoi misteriosi meccanismi. L'aspetto forse più oscuro è la modalità con cui le memorie “latenti” possano essere recuperate quando servono.

Gli autori hanno condotto uno studio sperimentale in cui un gruppo di volontari sono stati esposti a una serie di stimoli, come immagini di visi o parole, alcuni dei quali erano marcati come importanti da ricordare, perché successivamente sarebbero stati materia di test.

A quel punto, gli sperimentatori hanno fornito ai volontari un falso indizio di ciò che sarebbe stato chiesto: in sostanza, se era stato marcato un viso, mostravano una parola, e viceversa. Durante questa procedura, il software utilizzato per evidenziare l'attività cerebrale ha mostrato che quando i soggetti venivano distratti presentando un falso indizio, l'attività cerebrale che rappresentava lo stimolo marcato tendeva a scomparire, come se lo stimolo stesso venisse dimenticato. Se però l'indizio veniva smentito, perché il test si svolgeva effettivamente sullo stimolo marcato, quest'ultimo poteva essere recuperato senza problemi.

Ciò conferma che l'informazione immagazzinata nella memoria di lavoro è mantenuta con meccanismi diversi dall'attività neurale sostenuta.

Un aspetto interessante della ricerca è che un impulso mirato comunicato al cervello con la stimolazione magnetica transcranica era sufficiente a far recuperare il ricordo, ma solo quando il richiamo dell'informazione correlata poteva servire in una fase successiva dei test. Il risultato indica che la memoria a breve termine è dinamica e modificabile tramite il controllo cognitivo.

“Si è sempre pensato che i neuroni dovessero essere attivi per mantenere qualcosa in memoria”, ha spiegato Bradley Postle, coautore dello studio. “Eppure, abbiamo osservato persone che ricordano le cose quasi perfettamente senza trovare nulla che si associ a un'attivazione neuronale. Il fatto che il ricordo si possa richiamare completamente dimostra che non è andato perduto: semplicemente, non siamo in grado di vedere dove e in che modo è stato immagazzinato nel cervello”.

http://science.sciencemag.org/cgi/doi/10.1126/science.aah7011






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