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 Come il cervello prefigura gli spostamenti

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
admin Inserito il - 14/06/2016 : 10:29:53
Da qui a la': come il cervello prefigura gli spostamenti

13 giugno 2016

Quando ci spostiamo da un luogo a un altro, la corteccia temporale divide il percorso in tappe alla cui definizione e riconoscimento partecipa in modo attivo l'ippocampo attraverso la mobilitazione della memoria episodica (red)

da lescienze.it

La nostra capacità di raggiungere un determinato luogo dipende da un costante scambio di informazioni fra l'ippocampo e alcune aree della corteccia prefrontale, dal quale emerge una simulazione del percorso con tutte le tappe intermedie.

La suddivisione del percorso in diverse tappe è organizzata in primo luogo da alcune aree della corteccia prefrontale, fra cui spicca la corteccia orbitofrontale. Successivamente, le caratteristiche che identificano le diverse tappe vengono richiamate dall'ippocampo, che ha un ruolo chiave nella conservazione della memoria, soprattutto a lungo termine. La corteccia temporale mediale, quella entorinale e quella retrospleniale contribusicono poi a mettere in ordine le "immagini" prodotte dall'ippocampo fino a creare una "mappa di navigazione".

E' questa, a grandi linee, la ricostruzione dei processi che ci permettono di spostarci efficientemente nello spazio realizzata da un gruppo di ricercatori della Stanford University, che ne riferiscono su "Science".

Risultati analoghi erano già stati ottenuti da precedenti ricerche condotte su ratti e topi, ma finora mancava la conferma che valessero anche per la nostra specie. Sugli esseri umani, infatti, questo genere di studi è praticabile solamente con la risonanza magnetica funzionale, che richiede però che durante le scansioni il soggetto rimanga immobile, una condizione evidentemente poco adatta agli studi sul movimento.

Per aggirare questo ostacolo Tackery I. Brown e colleghi sono quindi ricorsi a uno stratagemma: hanno addestrato i soggetti a "navigare" in un ambiente virtuale, che veniva poi mostrato loro attraverso un monitor mentre erano sottoposti a scansione, e nel quale potevano dirigere gli spostamenti grazie a un pulsante.

L'uso della risonanza magnetica funzionale ad alta definizione ha portato anche a una nuova scoperta: nel processo di pianificazione degli spostamenti, l'ippocampo non ha un solamente un ruolo passivo - di semplice archivio delle caratteristiche dei diversi luoghi - ma interviene attivamente nella prefigurazione mentale del giusto percorso attraverso la mobilitazione della memoria episodica, ossia dei vissuti autobiografici legati ai diversi posti; per esempio, il senso di smarrimento provato in un precedente spostamento dopo aver imboccato una via sbagliata aiuterà la corteccia prefrontale a stabilire la corretta sequenza delle tappe intermedie.

http://science.sciencemag.org/cgi/doi/10.1126/science.aaf0784






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