V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
admin |
Inserito il - 09/06/2016 : 10:52:17 Le differenze nel "cervello cooperativo" di donne e uomini
08 giugno 2016
Identificate per la prima volta delle differenze nei modelli di attività cerebrale di donne e uomini impegnati in un'attività di cooperazione. La scoperta conferma le osservazioni di precedenti studi comportamentali secondo cui, per esempio, gli uomini tendono a cooperare meglio in grandi gruppi, una coppia di uomini tende a cooperare meglio di una coppia di donne e in una coppia mista la donna tende a essere più cooperativa (red)
da lescienze.it
I modelli di attività cerebrale delle donne e degli uomini impegnati in un'attività collaborativa sono differenti. La scoperta - realizzata da un gruppo di ricercatori della Stanford University School of Medicine e pubblicata su "Nature Scientific Reports" - inizia a chiarire il substrato neurologico delle differenze di atteggiamento nei due sessi di fronte a compiti che prevedono una collaborazione fra più persone.
Studi di tipo comportamentale avevano già messo in evidenza che le donne cooperano maggiormente quando sono osservate da altre donne; che gli uomini tendono a cooperare meglio in grandi gruppi, e che, mentre una coppia di uomini tende a cooperare meglio di una coppia di donne, in una coppia mista la donna tende a essere più cooperativa.
Finora le ragioni di queste differenze non erano state chiaramente spiegate e in particolare non era noto se corrispondessero a schemi di attivazione cerebrale differenti. Le normali tecniche di visualizzazione dell'attività cerebrale prevedono infatti che il soggetto esaminato stia immobile, una condizione che impedisce qualsiasi effettiva collaborazione nel corso dell'esame e permette di rilevare solo l'attivazione cerebrale che si ha quando la persona si limita a pensare di collaborare con qualcun altro.
Joseph Baker e colleghi si sono così rivolti a una tecnica chiamata hyperscanning, che prevede la registrazione contemporanea dell'attività cerebrale di due persone che interagiscono, e viene realizzata non con la risonanza magnetica ma con la cosiddetta NIRS. (Questa metodica prevede l'uso di rilevazioni spettroscopiche nel vicino infrarosso tramite sensori applicati al cuoio capelluto e consente ai soggetti di stare in posizione eretta e di interagire.)
I risultati degli esprimenti - conformi dal punto di vista comportamentale a quelli degli studi precedenti - hanno mostrato che in entrambi i membri delle coppie dello stesso sesso impegnate in un compito cooperativo l'attività cerebrale di diverse aree del cervello è altamente sincronizzata, e che la prestazione cooperativa è tanto migliore quanto maggiore è questa sincronizzazione. Tuttavia, le aree interessate da questo sincronismo differivano nelle coppie femmina-femmina e maschio-maschio.
Sorprendentemente, nelle coppie maschio-femmina, che mostrano lo stesso livello di elevata cooperazione delle coppie maschio-maschio, i ricercatori non hanno invece rilevato traccia della notevole coerenza fra aree osservata nelle coppie dello stesso sesso.
"Questo è uno studio pilota che non ha certo sondato la cooperazione in tutte le sue possibili forme", ha detto Baker, osservando che potrebbero esserci altre attività cooperative in cui le coppie donna-donna danno risultati migliori delle coppie uomo-uomo e che, inoltre, non tutte le aree cerebrali sono state monitorate rispetto alla coerenza di attività.
http://www.nature.com/articles/srep26492
|
|