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Inserito il - 06/06/2016 : 10:37:25 Più musica e meno anestetico per l’operazione di cataratta
Novità dal congresso della società europea di anestesiologia tenutosi a Londra. Studio su 62 pazienti ha dimostrato che ascoltare un brano prima dell’intervento rilassa il paziente
di FABIO DI TODARO
03/06/2016
Musica buona per le orecchie, ma non solo. Jazz, flamenco, hip hop e classica possono infatti tornare utili anche agli occhi, se chi l’ascolta è prossimo a sottoporsi a un intervento chirurgico per la cataratta, che comporta la sostituzione del cristallino ormai opacizzato. La musica ha un effetto rilassante che può portare alla riduzione del quantitativo di anestetico utilizzato per addormentare il paziente. UN PO’ DI MUSICA PRIMA DI ENTRARE IN SALA OPERATORIA
La notizia giunge dal congresso della Società europea di anestesiologia, appena conclusosi a Londra, dove il team di Gilles Guerrier ha presentato uno studio condotto su 62 pazienti. Una ricerca «pilota», che ha svelato però risultati in prospettiva interessanti. Le persone, candidate all’intervento chirurgico, sono state casualmente suddivise in due gruppi: quelle appartenenti al primo hanno potuto ascoltare attraverso le cuffie la musica che preferivano nei venti minuti precedenti all’intervento, a differenza delle altre inseriti nel gruppo di «controllo». Valutando lo stato di ansia legato all’intervento, prima e dopo l’ascolto della musica, i ricercatori hanno osservato differenze significative tra i due gruppi. Chi aveva avuto modo di essere accompagnato dalle proprie note preferite aveva richiesto una dose inferiore di anestetico locale, oltre che di sedativi durante l’intervento. Anche il grado di soddisfazione postoperatoria era diverso tra i pazienti: coi primi più contenti e ormai sereni per aver messo l’intervento alle spalle. BENEFICI ANCHE PER I CHIRURGHI
Che la musica riduca i livelli di ansia e attenui gli stati di stress - anche per un’ora dopo l’ascolto - è noto da tempo e lo si vede nella pratica quotidiana, quando si vedono tante persone raggiungere il proprio posto di lavoro con un paio di cuffiette nelle orecchie. Finora, però, pochi erano stati gli esperimenti mirati a valutarne l’efficacia nella gestione delle fasi preoperatorie. Tra questi uno studio pubblicato sul «Journal of Clinical Oncology», che ha verificato lo stesso effetto in una coorte di donne che si stavano sottoponendo - l’ascolto era avvenuto durante la procedura - a una biopsia del seno per accertare il sospetto di una diagnosi oncologica. Come spiegato da Guerrier, «si tratta di un metodo non farmacologico e poco costoso per ridurre l’ansia nei pazienti candidati a una procedura di chirurgia oculare». La fase di sperimentazione proseguirà, con l’intento di valutare l’impatto di una simile scelta anche nelle fasi che precedono altre procedure chirurgiche: a partire da quelle ortopediche. Senza tralasciare che l’ascolto di un po’ di musica prima di entrare in sala operatoria farebbe bene anche ai medici, come dimostrato da una ricerca pubblicata su «Aesthetic Surgery Journal». I chirurghi che poco prima di un intervento si rilassano ascoltando le loro note preferite garantirebbero una migliore esecuzione chirurgica, una maggiore rapidità e precisione nella sutura delle incisioni.
http://s3-eu-west-1.amazonaws.com/poster-esa2016/original/02AP02-10.pdf
http://jco.ascopubs.org/content/early/2015/08/11/JCO.2014.59.6049.abstract
http://asj.oxfordjournals.org/content/early/2015/07/09/asj.sju161
da lastampa.it
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